La campagna Europe for Peace, avviata dalle principali reti per la pace presenti in Italia con l’adesione di centinaia di organizzazioni, ha indetto una mobilitazione per la pace nel prossimo weekend, in vista della grande manifestazione nazionale che si farà a Roma il 5 novembre.

Anche a Ivrea 30 organizzazioni hanno indetto una manifestazione per sabato 22 ottobre, per ribadire quanto si afferma nel presidio per la Pace che si tiene davanti al municipio ogni sabato dal 24 febbraio (si sono ormai svolti 33 presidi), primo giorno di invasione russa dell’Ucraina.

Manifestiamo – dice Pierangelo Monti a nome delle associazioni aderenti – per chiedere che si fermi l’orrore della guerra: non solo in Ucraina, dove da otto mesi si scontrano la Russia, l’Ucraina e gli stati della Nato, ma tutti i 60 conflitti armati che causano morti, feriti, crimini, distruzioni, profughi, miseria, odio. Non vogliamo essere spettatori delle guerre, dove si combatte anche con le armi che l’Italia produce e invia. Non ci rassegniamo alla realtà guidata da una logica di interessi di parte, che fa soffrire e impoverisce i popoli e arricchisce i pochi signori della guerra. Ci ribelliamo alla prospettiva di una guerra mondiale combattuta persino con armi nucleari, alla quale si rischia di arrivare perché chi governa non sa e non vuole trattare con la controparte, ma vuole vincere con le armi e sconfiggere il nemico, mentre dovrebbe sconfiggere la guerra e trovare la soluzione dei conflitti dialogando, protestando anche, coinvolgendo i popoli che sono le vittime di politiche ingiuste e ottuse”.

La guerra scatena l’effetto domino in una società globalizzata: aumentano i costi di materie prime e ogni unità di prodotto, l’inflazione galoppa, i salari perdono potere d’acquisto, aumenta la povertà, si distruggono paesi, territori, ambiente.

Per questo tutti sono invitati sabato alle 10,30 davanti alla stazione di Ivrea, per partire alle 11 in corteo fino al Municipio, conclusione alle 12,30.

Per cosa si manifesterà?

Il ripudio della guerra in ogni parte del mondo.

La condanna dell’aggressione russa dell’Ucraina, di ogni violazione del diritto internazionale e dei diritti umani.

La richiesta di iniziative di dialogo, una Conferenza internazionale di Pace e tavoli di trattative per la soluzione nonviolenta dei conflitti. La solidarietà con le vittime delle guerre, pacifisti e obiettori di coscienza russi, ucraini e di ogni nazione che si rifiutano di uccidere. Il bando di ogni arma nucleare.

La riduzione di armamenti e spese militari.

La salvaguardia della natura ancor più rovinata da guerre e armamenti.