Sabato 15 ottobre, durante la Santa Messa, celebrata nel pomeriggio in piazza Ottinetti, il nostro Vescovo monsignor Edoardo Cerrato, ha detto che “la famiglia è seme che può fecondare il mondo e via di santità”. Come mai la celebrazione in piazza? L’occasione è stata la presenza della “Tenda della Misericordia per la Famiglia”, che il Rinnovamento nello Spirito Santo ha allestito nella piazza antistante il Museo Garda.

Per tutto il pomeriggio, nella grande tenda, prestata e montata dalla CRI eporediese, gruppi di fedeli sono rimasti in preghiera davanti al Santissimo Sacramento, presentando al Signore la Famiglia.

Nella bella piazza eporediese, abituale luogo in cui si passeggia o ci si ferma per un caffè e una sosta relax, gli amici del RnS con i loro bambini hanno offerto ai passanti “un invito da parte di Gesù” a raccogliersi per un momento di preghiera nella Tenda della Misericordia, cantare insieme e condividere le testimonianze di vita cristiana da parte di alcune famiglie.

La manifestazione si è svolta con il patrocinio del Comune di Ivrea e con l’aiuto dell’assessore Giorgia Povolo, che ha supportato gli organizzatori nel percorso burocratico.

Momento clou è stato la presenza di varie famiglie che aderiscono ad associazioni cristiane e mettono in pratica gli insegnamenti di Cristo. Così Gianluca, di “A braccia aperte con Maria”, ha raccontato come periodicamente il gruppo carichi alcuni furgoni per portare indumenti, cibo, generi di prima necessità e quanto può servire agli anziani di famiglie bisognose in quelle zone della Bosnia dove non ancora è stato superato il trauma della guerra; Enrica ha spiegato come attraverso il CAV (Centro di Aiuto alla Vita) si supportino le mamme in difficoltà, fornendo alimenti e abbigliamento per i bimbi; Paolo ha spiegato come, dopo un’esperienza missionaria in Africa con i salesiani, con l’Oruko Baba (in lingua nigeriana “In Nome del Padre”), promuove i valori del commercio equo e solidale, offrendo prodotti realizzati mediante un giusto compenso ai lavoratori. Insieme ad alcuni canti vivaci ci sono stati momenti di condivisione di esperienze personali, come quella di Nicoletta, la quale ha raccontato la sua conversione nel gruppo di preghiera Padre Pio; poi la famiglia di Pasquale ha ricordato come solo la preghiera e il sostegno orante degli amici abbia permesso di affrontare la grave malattia della figlia fino alla guarigione; Francesco e Mariangela hanno parlato del loro scoraggiamento per la mancanza di lavoro e di affetto dal quale sono usciti, col sostegno della fede e dei fratelli di un gruppo del RnS, riuscendo poi a costruire una famiglia allietata da tre bambini, nonostante diversi problemi di salute e minacce di sterilità di Mariangela.

La fede ha compiuto meraviglie nella vita di chi si affida a Cristo; infatti, la potenza dell’affidamento è stata ricordata anche da un’altra Nicoletta che non ha potuto essere presente, ma non ha voluto far mancare la sua testimonianza, raccontata da Pietro: la sua famiglia è nata nell’ambito del “Cenacolo” di Suor Elvira.

Dopo i primi anni di matrimonio, un nuovo problema di dipendenza ha fatto naufragare l’unione della coppia fino alla separazione; tuttavia, la costanza della preghiera e l’aiuto di un direttore spirituale l’hanno portata ad un atto di fede e di abbandono nelle mani di Dio; così è anche giunta la riabilitazione dalla dipendenza e la scoperta del senso della famiglia con un rinnovato amore di coppia, fortificato dalla presenza di Gesù nella vita.

La famiglia non è un’isola felice, come abbiamo potuto sentire dagli amici intervenuti.

Tuttavia, una via d’uscita dai problemi c’è sempre: con l’aiuto della propria comunità e con il sostegno della fede che non elimina l’ostacolo ma lo rende affrontabile, si possono superare le incertezze e le difficoltà.

Questo ha sottolineato monsignor Cerrato nella sua omelia conclusiva: “La famiglia testimonia al mondo, in modo reale e sensibile, la bellezza dell’amore. La stessa Chiesa è nata da una famiglia, perché il mistero divino dell’Incarnazione è in stretta relazione con la famiglia che per questo costituisce la via alla santità, i cui passi concreti sono la preghiera in ascolto e in colloquio col Signore”.

È stato un pomeriggio gioioso e ricco di emozioni, che molti hanno voluto arricchire con il sacramento della riconciliazione. Infatti, per far riprendere il cammino, don Geofrey e don Samuele, insieme a fra’ Umile dei Missionari della Via, hanno trascorso tutto il pomeriggio in piazza in ascolto di coloro che volevano continuare il colloquio e riconciliarsi col Signore.

m.g