Sono quasi 1700 gli studenti italiani che hanno vinto il concorso di Intercultura e partiranno questa estate per un’esperienza di vita e studio in uno dei 60 Paesi dove l’associazione di volontariato sviluppa i suoi programmi.

Questi adolescenti hanno profuso energie per essere selezionati dai volontari di Intercultura: hanno partecipato alle selezioni, si sono raccontati, si sono descritti, hanno raccolto tutti i docu[1]menti per richiedere una borsa di studio.

E finalmente hanno ricevuto l’agognata risposta di assegnazione del programma.

Poi è iniziata la preparazione, con incontri che li hanno visti man mano diventare più consapevoli dell’esperienza che sarebbero andati ad affrontare.

Tra questi 1700 studenti, 13 risiedono nella nostra zona, hanno concluso il loro percorso formativo e sabato scorso hanno ricevuto la pergamena che attesta la loro preparazione.

Alla premiazione ha partecipato anche Giuseppe Schiavetta, vicepresidente della Ergotech, che ha consegnato la borsa di studio istituita dall’azienda di Settimo Vittone, che quest’anno è andata a una studentessa del Liceo “Botta”, Giuditta, che trascorrerà sei mesi in Argentina.

Sono risultati vincitori di programmi annuali Anna di Cascinette (Liceo “Botta”) che si recherà in Argentina, Giulio di Chivasso (Liceo “Newton”) negli Usa, Ilenia di Caluso (Istituto “Martinetti”) in Serbia, Maurizio di Ivrea (“Botta”) in Argentina, Pietro di Chiesanuova (Istituto “Aldo Moro”) negli Usa, Virginia di Chiaverano (“Botta”) in Danimarca e Zela di Vidracco (“Botta”) in Polonia.

Hanno vinto un programma semestrale Jacopo di Ivrea (Liceo “Gramsci”) in Brasile e Giuditta di Chiaverano (“Botta”) in Argentina.

Programma trimestrale per Linda di Ivrea (“Gramsci”) in Thailandia e Sofia di Caluso (“Martinetti”) in Spagna.

E programma estivo per Chiara di Cascinette (“Botta”) in Galles ed Emma di Chiavasso (“Martinetti”) in Irlanda.

La maggior parte di loro partiranno grazie a borse di studio offerte da Intercultura (3), Inps (3), Gruppo Edison (1), Ergotech (1) e A2A (1).

Siamo felici e orgogliosi di celebrare questo momento – dice Gloria De Filippi, presidente del centro locale di Ivrea e Canavese –. Stiamo vivendo un periodo molto difficile dovuto a eventi esterni (la guerra in Ucraina, la crisi economica) che hanno modificato le nostre abitudini e anche la voglia di aprirsi al mondo. Per questo noi di Intercultura percepiamo ancor più come essenziale il nostro intervento nel farci promotori di una cultura della pace, stimolando il dialogo e la comprensione tra i popoli in una cornice di rispetto e inclusione delle diversità e di partecipazione attiva dei giovani alla costruzione di un mondo migliore”.

Ma non solo i ragazzi: con Intercultura anche le famiglie possono partecipare a uno scambio culturale, un’esperienza che significa confrontarsi con stili di vita, mentalità e culture diverse.

In queste settimane i volontari in tutta Italia stanno cercando e selezionando famiglie interessate ad accogliere un ragazzo o una ragazza di un altro Paese: sono oltre 500 i giovani che arrive[1]ranno nel nostro Paese da set[1]tembre

Essere una famiglia ospitante – spiega Carlo, uno dei papà del centro locale eporediese – è un’esperienza divertente e gratificante che noi raccomandiamo a tutti gli interessati agli scambi culturali. Esperienza fatta di momenti unici e irripetibili”.

Le candidature vanno inviate attraverso www.intercultura.it/famiglie o contattando la responsabile dei programmi di ospitalità, Marta, al 340/38.19.331.

Redazione Web