Partecipo, vivo, sento”. Su questi tre concetti, tratti da “Odio gli indifferenti” di Antonio Gramsci, si basa il convegno “Città dell’uomo.

Per una comunità dell’ascolto e del lavoro”, promosso dal Liceo “Gramsci” (dirigente scolastico Marco Bollettino, a destra nella foto, insieme al professor Bombino) e patrocinato da Fondazione Adriano Olivetti e Città di Ivrea.

L’iniziativa prenderà il via mercoledì 29 marzo, per protrarsi fino a sabato 1ª aprile, ed è rivolta non solo alle scuole superiori di Ivrea, ma all’intera cittadinanza, con l’intento di avvicinare scuola e comunità eporediese in quattro giornate di laboratori, focus su libri, tavole rotonde, eventi serali.

All’allestimento hanno lavorato circa 40 ragazzi dell’indirizzo Scienze Umane del Liceo “Gramsci”, coordinati dal responsabile dei Progetti Pcto, professor Davide Bombino, con 15 diversi enti del territorio, compresi quelli di matrice olivettiana, altri coinvolti più direttamente nel sociale come la Casa dell’Ospitalità, e poi Anpi, Polo Officine H, Club per l’Unesco.

 Il convegno si articolerà in quattro giornate, dedicate ad altrettante tematiche: Persona, Democrazia, Comunità della Scienza e del Lavoro e Comunità dell’arte; aperti anche agli altri Istituti superiori (che però, finora, pare siano latitanti) i laboratori del mattino, mentre la cittadinanza è invitata a partecipare agli eventi pomeridiani e serali, tra cui spiccano due conferenze, a cura di relatori quali lo psicoterapeuta e psicoanalista Nicolò Terminio (mercoledì 29 alle 21 all’Officina H parlerà de “L’inconscio e la cura della persona”) e Paolo Bricco (venerdì 31 interverrà su “Impresa e innovazione nella Olivetti di Adriano”), una lettura scenica al rifugio antiareo ad opera degli studenti del laboratorio di Scienze Umane (la sera di giovedì 30) e lo spettacolo “Direction home” de Le Voci del Tempo, a chiudere la kermesse, sabato 1° aprile alle 21 nell’auditorium del Liceo.

Non è un semplice progetto scolastico, ma una vera e propria azione comunitaria quella che ha coinvolto la quarantina di studenti del laboratorio di Scienze Umane del “Gramsci”, suddivisi in gruppi di 9/12 persone e capitanati dai responsabili Alessandra Contiero, Chiara Pallozzi, Marta Mongiat e Alessandro Frachey.

Il progetto è figlio di un’idea addirittura di 12 anni fa, e che finalmente si concretizza.

Era giunto il momento, per la maturazione dei ragazzi, di proporre qualcosa che fosse proiettato sulla città, integrandoli all’interno del discorso sociale – spiega il professor Bombino –. Con i ragazzi e le colleghe docenti Annalisa Galioto, Elisa Minellono, Enrica Francone e Roberta Bussa si è compiuto un lavoro di coordinamento per far riflettere insieme enti, cittadinanza e studenti; e i progetti, generati come laboratori, potrebbero in futuro proseguire come progetti Pcto”.

Ulteriori informazioni su www.lsgramsci.it.

Paola Ghigo

Redazione Web