Confindustria Canavese è al fianco dell’azienda canavesana che esprime la propria contrarietà in merito all’introduzione di una tassa sugli imballaggi di plastica. “La plastic tax rischia di affossare ulteriormente la competitività di un settore di eccellenza che sta già intraprendendo una transizione verso soluzioni più sostenibili. Dobbiamo evitare il ripetersi di provvedimenti inappropriati che fanno male al Paese”. Questa la dichiarazione di Laura Sunino, amministratore delegato del Gruppo Sunino SpA, azienda di Castellamonte specializzata nello stampaggio di materie plastiche.

Secondo i dati diffusi da Unionplast oggi il 15% della plastica utilizzata proviene da economia circolare, con un trend in continua crescita, anche sulla spinta delle dinamiche di mercato. Basti pensare che la domanda di polimeri riciclati è salita nel 2018 del 3,1%, a fronte di una discesa dei consumi di materie plastiche vergini. Con 3.000 aziende operanti in Italia e 50.000 dipendenti diretti l’industria produttrice di imballaggi plastici realizza un fatturato di oltre 12 miliardi di €.

Gruppo Sunino e Unionplast reputano la Plastic tax una tassa senza nessuno scopo ambientale, che serve solo a fare “cassa” e che provocherà solo danni all’ambiente, all’innovazione, all’industria e ai lavoratori. Dello stesso avviso è Confindustria: pur dando atto al Governo di aver avviato un confronto con gli attori interessati a seguito del quale l’esecutivo ha apportato alcune correzioni alla norma, per Confindustria la tassa rappresenta una sorta di doppia imposizione, perché le imprese oggi pagano già il contributo ambientale Conai per raccolta e riciclo di imballaggi in plastica e determina un aumento del prezzo di prodotti di larghissimo consumo, contribuendo a indebolire la domanda interna.