Un momento di grande raccoglimento, di spiritualità profonda ed anche di ritrovata gioia di stare insieme ieri, 18 gennaio, al Santuario di Santa Liberata in val Verdassa, tra i comuni di Ingria e Frassinetto, dove la giovane del VI Secolo viene ricordata, il 18 gennaio (19, secondo altri Autori) giorno della sua nascita al Cielo.

Molto amata e pregata in val Soana per il suo legame con le nascite e la protezione dei bambini che ogni anno vengono affidati a questa Santa.

Liberata nacque intorno all’anno 540 a Rocca Genesina (oggi Rocca D’Algesio) in provincia  di Piacenza, da Giovannato signore della medesima.

Dopo lunghi anni di matrimonio la coppia ebbe due figlie: Liberata e Faustina.

La moglie di Giovannato morì poco tempo dopo la nascita di Faustina.

Liberata, già in odore di santità, salvò una donna dalla contaminazione del demonio a cui la stessa aveva chiesto, mediante una maga, di rimanere incinta.

Liberata scacciò il demone e la donna ebbe un figlio.

Per poter professare il suo stato di Santa Vergine e non convolare a nozze con un ricco pretendente favorito dal padre, fugge dalla casa paterna con la sorella e segretamente si reca a Como, dove entrambe le giovani possono prendere i voti grazie all’approvazione del Vescovo Agrippino.

Giovannato scopre comunque il luogo dove le ragazze si sono rifugiate, ma finisce per approvarle e soccorrerle, aiutandole con il suo patrimonio a costruire quello che venne chiamato Monastero di Santa Margherita, nel 570 d.C.

La memoria di Liberata e della sorella Faustina è stata rinnovata ieri, 18 gennaio, nel corso della Celebrazione presieduta da Don Gian Paolo Bretti, Prevosto di Ingria, nella omonima Cappella.