Nel corso di questa prima settimana di Avvento, la catechesi rivolta via web dal Vescovo di Ivrea, Mons. Edoardo Aldo Cerrato, ci invita a contemplare uno dei momenti più coinvolgenti e sempre stupefacenti offerti dalla Parola di Dio.

Siamo al Capitolo 1, 35-39 del Vangelo di San Giovanni: a tutta prima, nulla lascia immaginare quella domanda così singolare.

Gesù passava di lì.

Giovanni Battista stava intrattenendosi con i suoi discepoli. Forse insegnava loro, forse pregava con loro.

Quasi per caso si accorge che sta passando nei paraggi proprio Gesù e “fissando lo sguardo” su di lui, rivela, a chi lo sta ascoltando: ”Ecco il figlio di Dio”.

Il giorno prima proprio il Battista aveva dovuto precisare, agli emissari dei Sacerdoti, che non fosse lui il Messia.

E, poche ore dopo, può rivelare a quei suoi discepoli che il figlio di Dio è quell’uomo, venuto vicino a loro.

Tanto basta perché Andrea, con l’altro discepolo, lo segue e, raggiuntolo, non chieda qualcosa come: chi sei? Oppure: perché sei qui? O, ancora, perché sei venuto?

No; chiedono: ”Maestro, dove abiti?”.

Sappiamo la risposta: ”Venite e vedrete”.

Oggi, quando la Chiesa fa memoria di S.Andrea, forse anche noi potremmo domandarci non tanto “dove” abiti Gesù, ma se il nostro cuore sia un posto idoneo ad offrirsi a Gesù perché vi abiti, perché sia il Dio con Noi.

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Mons. Cerrato conclude ricordando un altro grande Santo, che si festeggerà il prossimo, 3 dicembre: San Francesco Saverio.

Quasi a completare l’itinerario intrapreso da Andrea, l’insegnamento del Gesuita patrono delle Missioni è un esempio di radicalità della Fede, nella verità e nella realtà del rapporto con Cristo: “Io ti amo, non perché puoi darmi il Paradiso o condannarmi all’inferno. Ma perché tu sei tu. Sei il mio Dio”.

Buona visione e buon ascolto.