(Fabrizio Dassano)

C’è una assoluta peculiarità di Ivrea e dei suoi abitatori che non va ricercata nei meandri della storia e della sociologia. E nemmeno in quelli dell’etnologia, perché il fenomeno che voglio rivelare, sebbene clamoroso, esiste indipendentemente dalla presenza degli umani. Colpisce di più chi è nato a Ivrea, ma anche chiunque si esponga alla città e i suoi dintorni per un periodo relativamente corto. Anche transitando solamente e saltuariamente, si è inesorabilmente colpiti da questo influsso.

Ne sentii parlare la prima volta intorno al 1990, ma non vi diedi un gran peso: mi sembrò allora una bufala (oggi si direbbe “fake news”), ma devo riconoscere a posteriori che forse sottovalutai chi me lo disse: un ricercatore scientifico, forse eccentrico ma molto serio sul lavoro. Ora – chiedendo venia se non userò un linguaggio scientifico e se le mie affermazioni non hanno alcun valore scientifico –, ciò di cui stiamo parlando è una sorta di “fondo naturale magnetico e/o radioattivo” che a Ivrea assume connotazioni molto particolari rispetto ai valori di altri luoghi. Pare esista davvero questa peculiarità in Ivrea e dintorni ed è una singolarità quasi a livello planetario studiato dalla “geognosia”, cioè lo studio dei terreni e delle rocce.

Se ne accorsero i tedeschi, quando nel 1859 fu pubblicato il libro di due studiosi dell’Università di Heidelberg, i professori von Leonard e Bronn, dal titolo: “Neues Jahrbuch für mineralogie geogmomie geologie und petrefakten kunde herausgegeben”.

Nel volume si legge che visitare “il famoso deposito di minerali di Traversella è stato molto piacevole e istruttivo per me sotto l’amichevole guida del Cavaliere Ricandi, il gentile proprietario delle miniere principali. Ferro magnetico e ghiaia di zolfo sono i minerali prevalenti, ghiaia di rame subordinata distribuita per lo più nel ferro da calamita. Numerose altre specie minerali più o meno abbondanti fanno di Traversella una delle zone più ricche e importanti per lo studio della mineralizzazione dei minerali”.

Secondo antichi studiosi, inoltre, il carattere delle persone e dei luoghi sarebbe influenzato dal famoso “flusso magnetico animale”, descritto da Franz Anton Mesmer nel 1770, nel suo: “Dissertatio physico-medica de planetarum influxu” pubblicato a Vienna. Gli effetti della combinazione del mesmerismo e del magnetismo di Traversella paiono rendere più facilmente influenzabile il grosso della popolazione, mentre una ristretta cerchia di altre individui – conoscendo i segreti del magnetismo animale – hanno più facilità a raccontare storie e a convincere la maggioranza delle persone che è tutto sotto controllo.

Vogliono farci credere ad esempio, che la Dora Baltea scorra grossomodo da Ovest a Est lambendo il Lungodora.

Il mio vicino di casa che ha foderato il soggiorno di carta stagnola per catturare l’energia magnetica locale, mi ha confessato che in realtà la Dora Baltea va in salita… perché la Terra è si piatta, ma anche inclinata. Quindi mi ha confermato che l’uomo non è mai andato sulla luna, ma bensì era una messinscena fatta a Hollywood dopo che una scia chimica rilasciata da un volo di linea aveva centrato in pieno il regista e che è anche evidente che il sole gira intorno alla terra piatta.

Mi ha anche detto che la perdita del secondo libro della “Poetica” di Aristotile, dedicata al riso, ha determinato l’intristimento nell’evoluzione della specie umana. Almeno su questo ultimo punto, il suo ragionamento non fa una grinza.