IVREA – Attraverso il Centro Missionario, la Diocesi di Ivrea accompagna persone e progetti di evangelizzazione in varie parti del mondo. Oltre che per sensibilizzare al sostegno di tali attività, la Quaresima di fraternità è momento opportuno per i missionari per riassumere le situazioni che stanno vivendo, i progetti che stanno realizzando. Questa settimana proponiamo la testimonianza di don Nanni Fantini, da decenni missionario eporediese fidei donum in terra brasiliana, ritratto nella foto insieme al vescovo di Barra monsignor Luiz Henrique Da Silva Brito.

 

La mia missione in Brasile iniziò nel 1987: 8 anni a Bahia e 27 in Volta Redonda, a 120 Km da Rio de Janeiro. Da 51 anni sono prete e negli ultimi 11 anni sono stato parroco in Lídice, cittadina di 4mila500 abitanti. Qui, da pochi mesi è stato nominato dom Carlos Henrique come nuovo parroco e io sono diventato “emerito” continuando però con alcuni servizi pastorali.

A partire dal 2002 il mio principale impegno pastorale è stato il catecumenato con gli adulti. Attualmente ci sono 6 fraternità formate da una decina di catecumeni con un catechista. Abbiamo imparato a proclamare “il primo annuncio” (Kerigma) seguendo gli avvenimenti della Settimana Santa: Gesù morto, resuscitato e glorificato. Con gli incontri settimanali di evangelizzazione ci impegniamo a suscitare il desiderio di seguire Gesù. Al termine del Kerigma coloro che hanno partecipato chiedono di entrare nelle “Fraternità Catecumenali” per iniziare il “cammino” di conversione con il catechista usando la lettura orante del vangelo della domenica successiva.

Non esiste il vero e proprio catechismo, ma la formula adottata e quella dell’anno liturgico come itinerario che dura circa tre anni. Le Fraternità sono permanenti e non terminano dopo aver ricevuto i sacramenti perché “il cammino” continua accogliendo nuovi canditati.

Proponiamo anche 6 mini-ritiri annuali: il 1° anno incentrato sui dieci comandamenti, il 2° anno la vita cristiana e i vizi capitali, il 3° anno sul Padre Nostro e i sacramenti. Il principale obiettivo del catecumenato è la conversione della vita che tocca il cuore per formare un discepolo missionario che assume impegno di vita cristiana. L’ispirazione catecumenale ha rinnovato la preparazione della prima comunione dei ragazzi. Il principale obiettivo è evangelizzare “un adulto” della famiglia che realizza in casa con il candidato la lettura orante del vangelo domenicale e lo accompagna nella Messa domenicale, culmine della vita cristiana.

Il Brasile nel 2020 aveva 210 milioni di abitanti: i cattolici sono il 45% (90 milioni) ma solo il 10% va alla Messa domenicale (9 milioni). I protestanti sono il 30% (60 milioni), il restante 25% (50 milioni) sono di varie religioni con una percentuale di ateismo del 7% (3,5 milioni): è la religione che cresce di più.

Nella domenica delle Palme abbiamo celebrato la Colletta nazionale di solidarietà per finanziare progetti sociali diocesani nel Brasile, con l’intento di capire il valore dell’amicizia sociale e vivere la bellezza della fraternità umana aperta a tutti, al di là dei nostri gusti, affetti e preferenze, in un percorso di penitenza e conversione veri.

Nella parrocchia non ci sono nuove iniziative caritative perché già esiste il “Pane di Santo Antonio” (è il nostro patrono) che una volta al mese raccoglie alimenti per la distribuzione alle famiglie in difficoltà