A livello provinciale le imprese artigiane che svolgono attività legate al turismo sono suddivise a Torino 7.402; Cuneo 1.913; Alessandria 1.775; Novara 1.044; Asti 670; Verbano 493; Vercelli 487 e Biella 487.

Trasporti, ricettività, ristorazione, agroalimentare, servizi turistici, benessere, intrattenimento, attività ricreative e culturali ma anche artigianato artistico, abbigliamento e calzature; circa il 12% delle circa 117mila realtà artigiane del Piemonte, è coinvolta, direttamente o attraverso l’indotto, nel mercato turistico regionale, e soddisfa le richieste di 15 milioni di presenze.

Sono questi i numeri chiave del dossier “Imprese e valore artigiano in Piemonte”, realizzato dall’Ufficio Studi di Confartigianato, che ha analizzato i comparti piemontesi del turismo e  dell’artigianato, attraverso i dati Istat e Unioncamere del 2019.

“Chiediamo alle istituzioni -commenta Giorgio Felici, presidente di Confartigianato Imprese Piemonte – di non compromettere il fatturato legato alle festività natalizie. Per l’artigianato legato alla domanda turistica è anche importante riaprire gli impianti da sci del Piemonte, per permettere una boccata di ossigeno alle tante imprese artigiane che si occupano di attività legate al turismo della neve.

Inoltre, chiediamo maggiore rapidità decisionale rispetto alle prossime aperture, per permettere alle nostre imprese di riorganizzarsi in sicurezza e di poter gestire le attività stagionali. Chiediamo alla politica un impegno straordinario e una visione che tenga conto della sofferenza delle micro e piccole imprese, spesso a conduzione familiare, che vogliono solo riprendere a lavorare in sicurezza. i ristori sono solo un palliativo ma non rappresentano la cura per mantenere in vita le nostre imprese”.