Tenuta Roletto
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martedì 28 Ottobre 2025

Reale mutua
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martedì 28 Ottobre 2025

Ha concelebrato il Vescovo di Ivrea, Mons. Daniele Salera, con il parroco Don Valerio D'Amico

VEROLENGO MADONNINA - Per la novena in preparazione della Festa del Santuario ospite il Card. Roberto Repole, Arcivescovo di Torino - Molto seguita l'illuminante omelia (integrale in video) che ha offerto una lezione semplice e persuasiva su cosa voglia dire essere veri discepoli di Gesù  - IL VIDEO E LA GALLERY

Ancora molti appuntamenti che si possono leggere qui

Novena in preparazione della Festa della Madonnina, il Santuario mariano che è punto di riferimento spirituale non soltanto per Verolengo, ove sorge, ma anche per una comunità assai più vasta, che si estende dal Canavese, al...

Ieri, 4 ottobre, Solennità di San Francesco d'Assisi, Patrono d'Italia

PONT CANAVESE - Don Gian Paolo Bretti, nuovo Parroco di Santa Maria Assunta e San Costanzo - L'abbraccio del popolo di Dio, l'omaggio delle Istituzioni - Santa Messa presieduta dal Vescovo di Ivrea, Mons. Daniele Salera - VIDEO DI 40 minuti con un'ampia sintesi della Liturgia - La gallery

Unanime la riconoscenza per Don Aldo Vallero, che ha servito la comunità per oltre 50 anni

Nel giorno in cui la Chiesa celebra la Solennità di San Francesco, Patrono d’Italia, è certamente un dono particolare della Provvidenza iniziare un ministero pastorale così importante come quello di Parroco (Pievano) presso una...

Iniziativa a cura dell'Associazione che porta il nome dell'illustre scomparso

VALPERGA - Un monumento in memoria del Maresciallo dei Carabinieri Enzo D'Alessandro ricorderà sempre il valore, la testimonianza, l'esempio, di un uomo dalle grandi doti umane e professionali - IL VIDEO E LA GALLERY

Presente il Comandante provinciale dei Carabinieri di Torino, Gen. di Brig. Roberto De Cinti 

(giancarlo guidetti) – Enzo D’ Alessandro, maresciallo dei Carabinieri nato in Abruzzo nel 1951, all’ età di 17 anni entra nell’ Arma e nel 2004 viene improvvisamente a mancare. Figura dal grande carisma...

Parrocchie di San Giacomo e San Michele - Gli Animatori propongono il gioco di Jurassi Park

RIVAROLO CANAVESE - Una bella festa per l'inizio dell'Anno oratoriano - Bambini appartenenti alle 18 classi di catechismo, accolti da Animatori e Catechisti in un clima di entusiasmo e allegria - S.Messa presieduta dal Vice Parroco Don Antonio Luca Parisi - LA GALLERY - 

L’anno si è appena iniziato, ma le premesse sono già cariche di entusiasmo, fede e condivisione.

(anita zuffi) – Sabato 11 ottobre si è svolta presso i locali dell’Oratorio di San Michele,...

Sabato 4 ottobre, lungo un itinerario che ha svelato la bellezza di un territorio amico

AGLIE', CUCEGLIO, OZEGNA, SAN GIORGIO - In cammino sinodale tra i 4 Santuari mariani - Splendida giornata di grande significato per l'inizio dell'Anno pastorale - Nel giorno di San Francesco, celebrata l'umiltà - Momenti di vita in comune nella gioia e nell'affidamento a Maria - Integrale nel VIDEO l'omelia di Don Luca Meinardi - Gallery di 120 immgini - 

Madonna delle Grazie, Beata Vergine Addolorata, Madonna del Bosco e Misobolo

(fabrizio conto) –  Tutti uniti nel cammino sinodale, pellegrini di speranza con Maria. Nell’anno del Giubileo ed a poca distanza dal l’assemblea diocesana, le comunità parrocchiali di Cuceglio, Ozegna, San...

Santa Messa presieduta da Padre Alessandro Codeluppi C.O.

FELETTO - Marcia e prega 2025 - Una comunità in Cammino giubilare al Santuario di Belmonte -  I piloni dei 15 misteri del Rosario, posizionati ad intervalli regolari sul lato a monte del tracciato, hanno scandito la camminata e le preghiere dei fedeli in un’affascinante connessione tra natura e spiritualità - GALLERY E FILMATI

Sulla via del ritorno, un piccolo gruppo ha condiviso il cibo preparato a casa sulle panchine di pietra del Campass -

(gabriella franzino – edy guglielmetti) – Passo dopo passo sabato 11 ottobre, i...

Che dire? - Tutto veramente "Tov"

BORGO REVEL - "Giubileo Experience"  - Che cos'è la bellezza? - Condivisione, gioia, fantasia, studio della Parola di Dio, arte, intelligenza - Grande occasione offerta dalla Parrocchia di Sant'Anna a tutta la comunità, che presto sarà esportata a Crescentino - Rivediamo parte dello spettacolo con il VIDEO di oltre un'ora e la gallery -

Dall'alto, San Pietro e la Samaritana, guardano quaggiù e paiono domandarsi: cosa non ha funzionato?

Che cos’è la bellezza? La domanda ha impegnato filosofi e pensatori di tutti i tempi e la risposta che dà la Sacra Scrittura sussume ogni significato ulteriore nell’unica e originale, persuasiva ricerca di senso: “E Dio vide che...

AGLIE’, CUCEGLIO, LUSIGLIE’, OZEGNA, S.GIORGIO C.SE – Cinque parrocchie in cammino a Vische

(fabrizio conto) – Pomeriggio ricco di fede e di bellezza, quello vissuto al Santuario del Sacro Cuore di Vische dalle Comunità Parrocchiali di Cuceglio, Ozegna, San Giorgio C.se, Agliè e Lusigliè, lo scorso 18 ottobre. Le...

Per saperne di più
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Quando Mosè alzava le mani, Israele prevaleva; ma quando le lasciava cadere, prevaleva Amalèk

PAROLA DI DIO - Lettura dalla Liturgia nella XXIX Domenica del Tempo Ordinario - "Ma il Figlio dell'uomo, quando verrà, troverà la fede sulla terra?" - Commento a cura della Prof. Elisabetta Acide - 

Tutta la Scrittura, ispirata da Dio, è anche utile per insegnare, convincere, correggere ed educare nella giustizia, perché l'uomo di Dio sia completo e ben preparato per ogni opera buona -

Es 17, 8-13 Dal libro dell’Èsodo In quei giorni, Amalèk venne a combattere contro Israele a...

DIETRO LO SCHERMO di GRAZIELLA CORTESE

Tre ciotole

Cosa c’è di più rassicurante e familiare delle raccolte-punti? Al supermercato, o...

ROMA – I lavori della III Assemblea Sinodale – Cronaca meditata dei giorni di impegno, preghiera e…votazioni

(elisabetta acide) – E’ in corso di svolgimento (domani la S.Messa in San Pietro presieduta da Papa Leone XIV) la terza Assemblea Sinodale a Roma nei giorni 24-26 ottobre e il contestuale Giubileo delle Equipe Sinodali e degli Organismi di Partecipazione: giorni di impegno e di preghiera, di incontri e di votazioni.

Nel  pomeriggio del giorno 24 ottobre si è iniziato con la partecipazione al Giubileo delle équipe sinodali e degli organismi di partecipazione, in un’ Aula Paolo VI alla presenza di Papa Leone XIV che, rispondendo alle domande dei 7 delegati di tutti i continenti e aggregati, che hanno esposto in modo puntuale le relazioni dei rispettivi cammini sinodali, sottolinea  la “vocazione missionaria” della Chiesa, che deve “ascoltare il grido della terra”, vivere  rispettare e far fruttificare i carismi di ogni persona ed essere  “ponte tra culture e religioni” per costruire pace e comunione.
Il Santo Padre ha esortato a vivere e crescere nella comunione attraverso l’esercizio della sinodalità per vincere le resistenze, che spesso sono il risultato di paura o mancanza di conoscenza e  auspica (necessità condivisa da tutte le relazioni ascoltate) la formazione come importante “passo” da proseguire e intensificare: “Dobbiamo capire che non tutti corriamo alla stessa velocità e che a volte dobbiamo essere pazienti gli uni con gli altri.
E piuttosto che avere poche persone che corrono avanti e lasciano indietro molte altre, il che potrebbe causare persino una frattura nell’esperienza ecclesiale; dobbiamo cercare modi, a volte molto concreti, per comprendere cosa sta succedendo in ogni luogo, quali sono le resistenze o da dove provengono, e cosa possiamo fare per incoraggiare sempre più l’esperienza di comunione in questa Chiesa, che è sinodale”.
Coraggio e corresponsabilità, vivacità e cura delle relazioni, comunione di fede, speranza e carità.
Il mondo “ha bisogno di segni di speranza… e di entusiasmo, di comunione a partire dalla fraternità” sottolinea il Papa:
“Come Chiesa, dobbiamo essere uniti e riunirci per essere quel segno autentico di speranza, ma anche un’espressione molto reale della carità cristiana, dell’amore fraterno e della cura reciproca, specialmente verso quelle persone che hanno perso tutto a causa della distruzione della guerra, a causa dell’esistenza dell’odio tra di noi”-
E allora le parole del sinodo devono riecheggiare di   quel “noi ecclesiale” che crea la sinodalità, perché non è il “processo” ma le persone che “creano sinodalita’”.
Il Papa invita al coraggio delle scelte per annunciare il Vangelo  e tutti sono chiamati, uomini e donne, popolo di Dio nella sua totalità .

In merito al “ruolo delle donne nella Chiesa” il Papa si affida a due teneri ed efficaci ricordi familiari e precisa che il problema non è che non esistano “possibilità”, ma alla consapevolezza di come “esistano culturalmente ostacoli” che spesso impediscono di esprimere   “quello che potrebbe essere molto bene il loro ruolo (delle donne) “, a causa di esistenti pregiudizi e discriminazioni  “che vanno chiaramente contro il Vangelo e noi molte volte siamo impotenti davanti a queste realtà“.
Il Papa ha parole di speranza :
“Dobbiamo, essere coraggiosi, accompagnare perché, pian piano, forse si possano introdurre dei cambiamenti” perché “il carisma di ogni persona sia veramente rispettato e valorizzato”. 
E’ questa la “sfida per la Chiesa e per tutti noi a vedere come possiamo promuovere insieme il rispetto per i diritti di tutti e tutte”.
Sfida che parte da quella cura delle relazioni che come ricordava nel suo saluto, il cardinale Mario Grech citando Charles Péguy da  Il Portale del Mistero della Speranza , ricordava le virtù teologali: “la fede vede ciò che è, la speranza vede ciò che sarà, e l’amore ama ciò che è“, quale bussola, per “re-immaginare” la Chiesa che  “ascolta, discerne e cammina insieme”, per costruire relazioni che abitano la Chiesa di quell’amore che non è soltanto “emozione”, ma la “postura con cui abitiamo la Chiesa: essa non attende la perfezione, ma sceglie di accogliere la realtà “così com’è”
La giornata dell’assemblea Sinodale del 25 ottobre presso l’Hotel Er.Gi.Fe. si apre con la preghiera e la meditazione del brano del libro degli Atti degli Apostoli al capitolo 15, 22 – 31 per riflettere sull’ importanza del discernimento nello Spirito come segno di speranza e rinnovamento nella fede.
Le relazioni introduttive sono la sintesi dell’intenso lavoro del cammino di questi anni e preparano all’ importanza della votazione del documento come sintesi non sono del cammino sinodale della Chiesa, ma del riconoscimento dei doni reciproci, delle esperienze e dei ragionamenti, dei volti incontrati e dei passi percorsi pur nelle difficoltà e fragilità.
Le parole del Cardinale Matteo Maria Zuppi, di Mons.Erio Castellucci, di Mons. Valentino Bulgarelli invitano a riconoscere l’ Importanza del cammino, del metodo sinodale, dell’ascolto, del dialogo, del discernimento, e sottolineano che non sia tanto importante “dove” si arriverà, quanto lo sia, “il cammino” ricco che è stato percorso, e che ora deve essere “attuato” con sempre maggiore corresponsabilità.
Viene presentato il Documento,
LIEVITO DI PACE E DI SPERANZA – Documento di sintesi
forse non “perfetto”, ma frutto non tanto di un “compromesso” (come sottolinea Mons. Castellucci), quanto della riflessione profetica del popolo di Dio, della bellezza vissuta come dono, impegno e sacrificio del cammino da vivere con coraggio ed entusiasmo; lavoro che dovrà proseguire e concretizzarsi in un intenso lavoro nelle Chiese locali in fase attuativa. 
Il voto dell’Assemblea, dunque, come espressione, della libertà dell’ accoglienza, dello “spazio dello Spirito” del discernimento del bene e del bello, per il Vero.
Il Documento, sarà in seguito sottoposto ai Vescovi riuniti in Assemblea a novembre, che riceveranno anche le singole votazioni come riflessione dell’ assemblea ed espressione delle scelte.
A loro il compito di recepire il cammino e preparare i documenti di priorità delle azioni pastorali.
Gli esiti della votazione sono stati i seguenti:
Un momento di “sintesi” allora, racchiuso in quello scritto, pur non esente da imperfezioni, ma rappresentante la speranza, le sofferenze e le attese del popolo di oggi che cammina.
Un testo ampio e ricco, frutto di un lavoro che rispecchia fedelmente il cammino sinodale percorso, che a tratti ha il sapore della “profezia” per uomini e donne del nostro tempo e che traccerà il prossimo futuro della Chiesa Italiana.
Una tappa “decisiva” del percorso, non un testo “canonico”, ma un testo sicuramente importante, forse “sofferto”, che è l’espressione del “noi ecclesiale” (ricordiamo la scelta di aprile di effettuare una revisione del testo proposto e “rimandare ad ottobre” la sua votazione)  e – non meno importante – frutto di revisione (ricordiamo l’Assemblee Regionali svolte nel mese di ottobre di cui abbiamo dato notizia), di impegno, di ascolto e di riflessione, di discernimento e di scelte che, votato, sarà sottoposto alla analisi e ri-valutazione dei Vescovi.
Un testo che ha “raccolto” la “voce dello Spirito” in quella metodologia sinodale che ha insegnato a leggere “ciò che lo Spirito dice alla Chiesa”, ma soprattutto un testo che dopo la revisione e discussione dei Vescovi, traccerà il “futuro della Chiesa” nell’immediato futuro.

La delegazione di Ivrea ha partecipato alla votazione al completo: S.E.R. Mons. Daniele Salera, can. Meinardi Luca, prof.ssa Acide Elisabetta e prof.ssa Gili Borghet Valentina che hanno partecipato ai lavori ed alla votazione del documento  proposto all’assise composte da vescovi, delegati diocesani, referenti regionali e membri del Comitato sinodale, preparato e successivamente integrato sulla base degli emendamenti emersi nel corso della seconda Assemblea sinodale (31 marzo – 3 aprile 2025), con un intenso lavoro della Presidenza Cei, del Comitato del Cammino sinodale, del Consiglio Permanente, degli Organismi della Cei (Commissioni Episcopali, Uffici e Servizi della Segreteria Generale) e delle Regioni ecclesiastiche.
Ricordiamo il documento (allegato integrale al link sopra esposto) richiedeva una votazione generale sull’introduzione, una votazione sulla Introduzione, sulla prima parte e sulle proposizioni in essa contenute (55), una votazione sulla seconda parte e relative relative proposizioni (37), e una sulla terza parte e sulle sue proposizioni (32).
Alla fine, è stato espresso un voto generale sull’intero Documento di sintesi.
Un totale di 129 espressioni di voto che raccontano quel “noi ecclesiale” e quel cammino giunto in questa fase.
DETTAGLIO ESITO VOTAZIONI
La modalità di votazione secondo il regolamento  del cammino sinodale prevedevano l’ espressione singola dei membri, a scrutinio segreto, con la possibilità di di esprimere votazione “favorevole” (placet) o “non favorevole” (non placet), attraverso la modalità elettronica un voto generale dell’intero documento, delle parti e delle singole sue proposizioni. voto viene espresso con modalità elettronica.
Alcune proposizioni, come si evince dai dati allegati, risultano votati solo da una parte, vista la non possibilità di esprimere parere di astensione, alcuni membri dell’Assemblea non hanno espresso alcun voto per la proposizione.
Interessanti ed articolare, allora le “votazioni” che hanno evidenziato, nonostante l’approvazione ampia, la registrazione di “voti non favorevoli”, come ad esempio:  l’introduzione nelle chiese locali di cammini di giustizia ripartiva come antidoto a ogni forma di violenza o discriminazione (111 contrari); o la discussione per azioni di advocacy e lobbying per il nesso tra esclusione sociale e dinamiche strutturali (non favorevoli 145); il riconoscimento e l’accompagnamento delle persone omoaffettive e transgender che già appartengono alla comunità cristiana (154 contrari) o il sostegno alle “giornate” civili su temi sociali (185 contrari); creazione di gruppi liturgici competenti con vocazioni e carismi diversi (121 contrari); creazione di gruppi di studio delle Facoltà Teologiche  per il diaconato delle donne (188 non favorevoli); e tavoli di studi internazionali per il ruolo della donna nella Chiesa (158 non favorevoli); remunerazione di persone impegnate in ministeri ecclesiali (174).
Espressioni di voto in discernimento, dunque, come coscienza personale al servizio dello Spirito, perché possa diventare coscienza ecclesiale.
Il Documento di sintesi del Cammino sinodale delle Chiese che sono in Italia approvato dall’Assemblea degli 809 votanti, composto da tutte le proposte presentate e recante il numero della votazione dell’intero documento, che risulta approvato con un totale  di “favorevole” 781, contrari 28 a cura della Presidenza del Cammino sinodale d’intesa con la Presidenza Cei, verrà inviato e sottoposto Consiglio Episcopale Permanente e all’Assemblea Generale della Cei per le determinazioni di competenza, a norma dell’art. 16 del Regolamento del Cammino sinodale, prevista per il prossimo novembre, chiamata a tradurre gli orientamenti del Documento Finale in scelte pastorali e strutturali coerenti con la natura sinodale della Chiesa.
Il lavoro, allora, è stato davvero “espressione sinodale” di un riconoscimento dei doni reciproci, di incontri, di passi e di cammini di persone che hanno incontrato Cristo e si “ri-conoscono” reciprocamente, un voto che è espressione di incontri e di “ragionamenti”, di ascolto e di discussioni, di riflessioni, di difficoltà e di fragilità, ma anche di “coscienza ecclesiale”.
Si aprono “strade”, forse, come abbiamo visto, non è importante “dove” si arriverà, ma c’è l’importanza di un cammino fatto insieme che si avvia ad una “attuazione”, fatto di “scelte pastorali” che saranno messe in campo per il futuro della Chiesa, frutto di un cammino di discussione e di corresponsabilità.
Forse appare già una grande novità nata proprio da quel “metodo sinodale” che abbiamo imparato a vivere, praticare, esercitare: il cammino sinodale “parla” non solo alla Chiesa, ma alla società, agli uomini ed alle donne che la abitano, perché la Chiesa nel mondo è “lievito di pace, di concordia, di fraternità” (come ricordava Papa Leone XIV nel discorso di insediamento e ricordato in Assemblea dal Card. Zuppi).
La Chiesa è servizio al mondo, agli affamati, agli assetati… a tutti gli uomini del nostro tempo, alle loro attese, alle loro speranze, ai loro cammini.
Compito della Chiesa è vivere senza “difendersi” dalle “provocazioni dello Spirito”, con coraggio, in stile sinodale, per vivere la missione con la logica della prossimità,con la fedeltà al Vangelo, per essere, come già ricordava Papa Paolo VI “esperta di umanità” (rerum humanarum peritissima), “competente” con l’impegno e la corresponsabilità di tutti, forma concreta della comunione a immagine della Trinità, desiderosa di vivere l’impegno di tutti ad essere “soggetti ecclesiali” con carismi e doni diversi, che sanno cercare sintesi per la missione affidata da Cristo.
La tre giorni Assembleare si concluderà domani con la partecipazione alla Santa Messa nella Basilica di San Pietro presieduta da Papa Leone XIV, all’interno dell’evento del Giubileo delle equipe sinodali e degli organismi di partecipazione  che rappresenta il riconoscimento al prezioso servizio svolto da questi organismi e dalle persone che vi operano, inscrivendo l’edificazione di una Chiesa sempre più sinodale nell’orizzonte della speranza giubilare.

PAROLA DI DIO – “Ma il Figlio dell’uomo, quando verrà, troverà la fede sulla terra?”.

Es 17, 8-13
Dal libro dell’Èsodo
In quei giorni, Amalèk venne a combattere contro Israele a Refidìm.
Mosè disse a Giosuè: “Scegli per noi alcuni uomini ed esci in battaglia contro Amalèk. Domani io starò ritto sulla cima del colle, con in mano il bastone di Dio”. Giosuè eseguì quanto gli aveva ordinato Mosè per combattere contro Amalèk, mentre Mosè, Aronne e Cur salirono sulla cima del colle.
Quando Mosè alzava le mani, Israele prevaleva; ma quando le lasciava cadere, prevaleva Amalèk. Poiché Mosè sentiva pesare le mani, presero una pietra, la collocarono sotto di lui ed egli vi si sedette, mentre Aronne e Cur, uno da una parte e l’altro dall’altra, sostenevano le sue mani. Così le sue mani rimasero ferme fino al tramonto del sole.
Giosuè sconfisse Amalèk e il suo popolo, passandoli poi a fil di spada.
Sal 120
RIT: Il mio aiuto viene dal Signore.
Alzo gli occhi verso i monti:
da dove mi verrà l’aiuto?
Il mio aiuto viene dal Signore:
egli ha fatto cielo e terra.
  RIT: Il mio aiuto viene dal Signore.
Non lascerà vacillare il tuo piede,
non si addormenterà il tuo custode.
Non si addormenterà, non prenderà sonno
il custode d’Israele.
  RIT: Il mio aiuto viene dal Signore.
Il Signore è il tuo custode,
il Signore è la tua ombra
e sta alla tua destra.
Di giorno non ti colpirà il sole,
né la luna di notte.
  RIT: Il mio aiuto viene dal Signore.
Il Signore ti custodirà da ogni male:
egli custodirà la tua vita.
Il Signore ti custodirà quando esci e quando entri,
da ora e per sempre.
  RIT: Il mio aiuto viene dal Signore.
2 Tm 3, 14 – 4, 2
Dalla seconda lettera di san Paolo apostolo a Timòteo.
Figlio mio, tu rimani saldo in quello che hai imparato e che credi fermamente. Conosci coloro da cui lo hai appreso e conosci le sacre Scritture fin dall’infanzia: queste possono istruirti per la salvezza, che si ottiene mediante la fede in Cristo Gesù.
Tutta la Scrittura, ispirata da Dio, è anche utile per insegnare, convincere, correggere ed educare nella giustizia, perché l’uomo di Dio sia completo e ben preparato per ogni opera buona.
Ti scongiuro davanti a Dio e a Cristo Gesù, che verrà a giudicare i vivi e i morti, per la sua manifestazione e il suo regno: annuncia la Parola, insisti al momento opportuno e non opportuno, ammonisci, rimprovera, esorta con ogni magnanimità e insegnamento.
Lc 18, 1-8
Dal Vangelo secondo Luca
In quel tempo, Gesù diceva ai suoi discepoli una parabola sulla necessità di pregare sempre, senza stancarsi mai:
“In una città viveva un giudice, che non temeva Dio né aveva riguardo per alcuno. In quella città c’era anche una vedova, che andava da lui e gli diceva: “Fammi giustizia contro il mio avversario”.
Per un po’ di tempo egli non volle; ma poi disse tra sé: “Anche se non temo Dio e non ho riguardo per alcuno, dato che questa vedova mi dà tanto fastidio, le farò giustizia perché non venga continuamente a importunarmi””.
E il Signore soggiunse: “Ascoltate ciò che dice il giudice disonesto. E Dio non farà forse giustizia ai suoi eletti, che gridano giorno e notte verso di lui? Li farà forse aspettare a lungo? Io vi dico che farà loro giustizia prontamente. Ma il Figlio dell’uomo, quando verrà, troverà la fede sulla terra?”.
***
UN PENSIERO SULLA PAROLA, A CURA DELLA PROF. ELISABETTA ACIDE
Una contesa per l’acqua. Israele deve affrontare la battaglia contro Amaleck e il suo popolo, proveniente dalle montagne di Seir, per quell’acqua che Mosè aveva fatto scaturire dalla roccia.
Battaglie per l’elemento vitale, una nella valle e l’altra sul colle. A Refidim.
Un uomo orante: Mosè, un uomo combattente: Giosuè.
Prega con le braccia alzate, quelle braccia stanche che devono essere “sostenute” e lo fanno Aronne e Cur.
Un susseguirsi di preghiere e di stanchezza, un susseguirsi di battaglie dove prima prevalgono gli Israeliti e poi gli Amaleciti.
Una preghiera “incessante”, una preghiera fiduciosa, un “abbandono” non ai riti, ma alla preghiera continua, sostenuta dalla fede in quel Dio che non è nominato ma è “Presente”.
Una “preghiera” insieme, “sostenuta” da chi è vicino, una preghiera con le “braccia alzate”, una preghiera che non conosce incertezze né fatica, che trova le parole.
Una preghiera che è “più vittoriosa” della battaglia.
Una preghiera insieme, notte e giorno.
Una preghiera a Dio, che non conosce il silenzio della notte né il rumore del giorno, a Dio che è presente ed operante, non come “voglio io”, ma come è “bene per noi”, e lo sa bene il salmista:
“Il mio aiuto viene dal Signore: egli ha fatto cielo e terra.
Non lascerà vacillare il tuo piede, non si addormenterà il tuo custode.
Non si addormenterà, non prenderà sonno il custode d’Israele” (salmo).
Il Dio-custode, il Dio creatore, il Dio che non si addormenta, che veglia, che soccorre, che è “Presente”.
Un Dio che ascolta, ode quelle preghiere sussurrate, quelle del cuore, quelle del bisogno, quelle delle necessità, quelle inespresse, quelle “pensate” e non ancora “formulate”.
Quella preghiera che è “respiro” del credente e della fede (riferimento alle parole di Papa Francesco: Conferenza Stampa di presentazione dell’Anno della Preghiera in preparazione al Giubileo 2025 e della collana “Appunti sulla Preghiera”, 23.01.2024), che è “aria necessaria”, dialogo che vivifica ed alimenta il dono della fede.
Preghiera che è “via verso la santità” (Papa Francesco).
Via…
Come quelle braccia alzate e sorrette di Mosè.
Via al cielo… cammino verso Dio…parole del cuore, di quella “comunità” che “sorregge” quelle “braccia alzate” e stanche, quelle braccia che a volte crollano per la sfiducia o la stanchezza…
La preghiera di cui San Paolo dirà: “Pregate ininterrottamente, in ogni cosa rendete grazie” (cfr. 1lettera ai Tessalonicesi), che è “respiro vitale per il cristiano”.
E di quella preghiera “ininterrotta”, “incessante” ci parla Gesù con una parabola, con il suo sguardo sulla vita, con quelle parole così vicine che non si possono non comprendere.
Una storia di donna come altre nel Vangelo, ce ne parla in modo “esclusivo” l’evangelista Luca.
Una storia, una donna vedova, un giudice disonesto, una città, una ingiustizia, un avversario…
Una donna vedova coraggiosa e intraprendente che osa affrontare un giudice disonesto, come solo le donne sanno fare.
Ogni giorno con la perseveranza e la convinzione, con il coraggio e la “svegliatezza” del desiderio della verità e del bene, con l’ “ostinazione” della richiesta.
Nessun nome, solo l’azione: continuamente…
Senza sosta, nel tempo prolungato, ogni giorno…
Oltre l’attesa, oltre l’aspettativa, oltre la speranza…
La preghiera che non ottiene, che sembra “inutile”…
La parabola della “voce fastidiosa”…
Nell’originale greco il “passaggio” delle riflessioni di quel giudice disonesto è sublime, non siamo riusciti a renderlo bene nella lingua corrente, ma l’originale andrebbe tradotto con: “colpire sotto l’occhio” (hypopiázein), in gergo non politicamente corretto diremmo “spaccarmi la faccia”, ma rende bene l’idea.
Quel colpo “proibito”, in pieno volto, sotto l’occhio, che non è solo “fastidioso”, ma anche “proibito” sui ring nei combattimenti.
“Anche se non temo Dio e non ho riguardo per alcuno, dato che questa vedova mi dà tanto fastidio, le farò giustizia perché non venga continuamente a importunarmi” (a “farmi una faccia gonfia” che rende bene l’idea !).
Basta… almeno non la sentirò più, non la vedrò più…
E quella donna, quella vedova “non si stanca”…
E Gesù la “vede” e la porta come “esempio”.
Una donna che non si “arrende”; sa che “la giustizia” ha bisogno della Verità, sa che, se non è giusto, bisogna dirlo, chiedere, domandare…
Donna audace e determinata.
E Gesù la guarda e la indica come “modello” di preghiera.
Preghiere infinite…
Preghiere definite?
Preghiere sfinite?
Preghiere del cuore…
Preghiere che non fanno le “moltiplicazioni” delle parole, le “addizioni” delle richieste, le “sottrazioni” dei mali, le “divisioni” dei miracoli, formule sicure e applicabili ad ogni “necessità”… ma preghiere che sono “nascoste nel cuore”, che sono balbettio inespresso ma costante, che non “hanno parole”, ma che hanno “desiderio”.
Mi piace questo Gesù che ha attenzione per le donne, per le vedove, per chi si ribella all’ingiustizia, per chi è nel bisogno, nella sofferenza, nella malattia, nella difficoltà  per chi ha compreso che è “piccolo” ma non abbandonato…
Mi piace questo Gesù che aiuta a capire che la preghiera non è avere una “bacchetta magica”, che non è trovare la “formula” per ottenere il “tutto”, per “cambiare” il progetto di Dio, ma è comprendere la possibilità di cambiare il cuore e abbandonarsi fiduciosi al disegno di Dio.
E la preghiera sarà il “respiro” della fede, della vita, quel “respiro” che si intreccia con quello di Dio, che diventa dialogo, abbraccio, abbandono…
Pregare è amare.
E se quando amo non mi stanco di ripeterlo, di stare insieme, quando ho fede non mi stanco di pregare.
Gesù pone l’accento sulla preghiera e non poteva che usare immagini efficaci per questa azione orante.
San Luca lo espone in modo esplicito: “necessità di pregare sempre, senza stancarsi mai”.
E Gesù pone una domanda: “Quando il Figlio dell’uomo verrà, troverà la fede sulla terra?» (Lc. 18,8). Le domande di Gesù sono sempre “artigli” che ci catturano, che ci costringono a pensare, a riflettere, a rileggere quelle parabole, quelle parole, la Parola.
Le domande di Gesù ma anche le domande dell’uomo, oggi come quelle della prima comunità cristiana coeva di San Luca: quando Dio verrà a “giudicare” il male, quando verrà a salvare i giusti?
Attesa e speranza.
La fede.
Non la Chiesa, non uomini e donne giusti, non santi, non la religione…la fede.
Questa è la cosa che “sta a cuore” al Figlio dell’uomo: la fede.
La domanda ci costringe a pensare: quale “fede” troverà? O meglio quale “fede vorrebbe trovare”?
Forse la fede “della donna vedova”, quella della preghiera incessante al giudice, quella dell’ “ogni giorno”, quella “della giustizia giusta”, quella della Verità…
L’insistenza esaudita: “venga il tuo Regno…”.
Il Tuo, come dono, come quella fede, “respiro” e “soffio” della vita cristiana.
“Venga il Tuo Regno”, da accogliere ed attendere e accresci la nostra fede.
“Venga il Tuo Regno”, lo desideriamo con fede.
“Insegnaci a pregare”.
Insegnaci a pregare sempre, a non stancarci mai, ad “alzare le braccia”, ad aprire il cuore, a sussurrare le parole della fede, della vita, del ringraziamento, della gioia…sempre, incessantemente…
Insegnaci ad essere “fastidiosi” nella preghiera, a non avere timore di “colpirti in faccia” con le nostre parole, con i nostri pensieri, con la nostra povera vita…
Insegnaci a pregare, ad aprire gli occhi al Tuo Regno, ad accogliere il Tuo Amore.
E saremo “esortati” come san Paolo sa fare:
“«Figlio mio, tu rimani saldo in quello che hai imparato e che credi fermamente. Conosci coloro da cui lo hai appreso e conosci le sacre Scritture fin dall’infanzia: queste possono istruirti per la salvezza, che si ottiene mediante la fede in Cristo Gesù» (Seconda lettura).
Insegnaci a vivere nella Tua Parola: “utile per insegnare, convincere, correggere ed educare nella giustizia, perché l’uomo di Dio sia completo e ben preparato per ogni opera buona”.
Insegnaci a testimoniare con fede la Tua Parola: “annuncia la Parola, insisti al momento opportuno e non opportuno, ammonisci, rimprovera, esorta con ogni magnanimità e insegnamento”.
Insegnaci ad essere perseveranti insieme nella preghiera, a sostenerci, incoraggiarci nella fede e nella preghiera, insegnaci ad essere comunità orante, comunità perseverante, comunità di fede.
Insegnaci a fare della nostra vita, una vita di preghiera, a non chiedere mai “Dove è Dio?”, ma “dove è la nostra fede?”.
Insegnaci a pregare ed anche la nostra preghiera accrescerà la nostra fede.
 
 

TORINO – Gli alpini piemontesi “Ambasciatori per la tutela del patrimonio ambientale”

“Il Valore dei nostri Alpini: Impegno e dedizione per l’Ambiente” è l’evento che si è svolto ieri pomeriggio (27 ottobre) nel Grattacielo Piemonte e voluto dalla Giunta regionale come una celebrazione nei confronti della loro fondamentale attività e segno di profonda riconoscenza perché sono dei veri esempi concreti dei valori più alti quali la libertà, la pace, la solidarietà.
Sono intervenuti i presidenti della Regione Piemonte Alberto Cirio e del Consiglio regionale Davide Nicco, gli assessori regionali all’Ambiente Matteo Marnati, alla Protezione civile Marco Gabusi, alla Montagna Marco Gallo e alle Politiche sociali Maurizio Marrone, il presidente della Commissione Ambiente del Consiglio regionale Sergio Bartoli e del vicepresidente nazionale di ANA Alessandro Trovant.
A tutte le 19 sezioni Alpini del Piemonte è stato conferito il riconoscimento di “Ambasciatore per la tutela del patrimonio ambientale”: lo hanno quindi ricevuto le sezioni di Acqui Terme, Alessandria, Asti, Biella, Casale Monferrato, Ceva, Cuneo, Domodossola, Intra, Ivrea, Mondovì, Novara, Omegna, Pinerolo, Saluzzo, Torino, Valsesiana, Valsusa e Vercelli.
Questo significativo riconoscimento è sancito dalla legge regionale n.8/2022, che include all’articolo 2bis la valorizzazione dell’esempio e della dedizione degli Alpini a favore dell’ambiente e della collettività. Sono state anche consegnate delle pergamene «per l’impegno costante e concreto profuso nelle attività di ripristino ambientale, per l’attenzione alla sicurezza del territorio attraverso interventi di protezione civile, alla promozione di uno sviluppo sostenibile, alla partecipazione ad iniziative di formazione e sensibilizzazione sulla tutela dell’ambiente, con particolare attenzione a quello montano, diffondendo la cultura della sostenibilità tra la popolazione e le nuove generazioni».
«È con grande orgoglio che oggi, in questa sede, si sia celebrato il fondamentale lavoro dei nostri Alpini, riconosciuti dalla Regione Piemonte “Ambasciatori per la tutela del patrimonio ambientale della nostra regione – hanno dichiarato il presidente Cirio e gli assessori Marnati, Gabusi, Gallo e Marrone -. A loro va il più sentito ringraziamento per il costante e puntuale servizio a favore della collettività, per l’impegno nel risolvere le situazioni più difficili e a volte drammatiche, per la passione che li contraddistingue. Con la loro presenza dimostrano solidarietà e grande rispetto per l’ambiente e per la sicurezza del territorio, custodendolo nelle situazioni di emergenza e nelle calamità naturali».
«L’impegno dei nostri Alpini è fondamentale sempre, ne abbiamo avuto conferma durante tutte le grandi sfide di questi anni, a partire dalla pandemia – hanno affermato i presidenti Nicco e Bartoli -. Vogliamo però anche porre l’accento sulla loro attenzione e dedizione all’ambiente, argomento a cui gli Alpini sono particolarmente sensibili e sul quale, come in altre occasioni, sono sempre pronti a rispondere “presente”. Chi, come noi, è stato amministratore di piccoli Comuni, sa quanto sia imprescindibile l’apporto degli Alpini: sempre disponibili, operativi, attenti. La tutela dell’ambiente passa anche dalla loro presenza e dalla conoscenza che da sempre hanno del territorio, delle sue dinamiche e dei suoi ritmi. Dire loro “grazie” è necessario: quello di oggi è un riconoscimento per una presenza costante e determinante, per un’azione tempestiva e consapevole rivolte alla sicurezza dei cittadini e alla cura del paesaggio e di quel territorio, il nostro, a cui gli Alpini sono così profondamente legati».
«È un titolo gli Alpini piemontesi hanno ben meritato e che spero rappresenti uno stimolo per altre Regioni italiane», ha evidenziato il vicepresidente Trovant.
Redazione Web
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SCHERMA – 1° Prova Interregionale GPG – I risultati delle gare del weekend

Si sono disputate nel weekend appena concluso, tra Borgosesia (Vercelli), Vigevano (Pavia) e Zevio (Verona) le gare della 1° Prova Regionale e Interregionale GPG.
Nella spada regionale a Borgosesia, tra i Maschietti, la vittoria è andata a Giacomo Lucchi del Circolo Scherma Giuseppe Delfino Ivrea, secondo posto per Riccardo Comito dell’Accademia Scherma Marchesa Torino, terzi Diego Valenti dell’Accademia Scherma Marchesa Torino e Tommaso Caniggia del Cus Piemonte Orientale.
Tra i Giovanissimi vittoria di Davide Cellerino del Cus Piemonte Orientale, secondo posto per Stefano Neri della Pietro Micca Biella, terzi Matteo Bennati della Canottieri Casale e Andrea Civiero del Circolo Scherma Aosta.
Tra i Ragazzi/Allievi vittoria di Pietro Panziera della Pietro Micca Biella, secondo Gabriele Marangoni del Circolo Scherma Collegno, terzi Diego D’Amore del Circolo Scherma Collegno e Filippo Rosi del Circolo Scherma Giuseppe Delfino Ivrea.
Al femminile, tra le Bambine, primo posto per Clementine Sartini dell’Accademia Scherma Marchesa Torino, seconda Lucia Carpaneta del Circolo Scherma Collegno, terze Lia Piagnatelli dell’Accademia Scherma Pinerolo e Nicole Scarzello Piuma del Club Scherma Associati.
Tra le Giovanissime vittoria di Martina Gai dell’Accademia Scherma Marchesa Torino, secondo posto per Olimpia Gaudino del Cus Piemonte Orientale, terze Carlotta Magnotta del Circolo Scherma Collegno e Sofia Avanzo dell’Associazione Scherma Pro Vercelli.
Tra le Ragazze/Allieve, primo posto per Valentina Cicco dell’Accademia Scherma Marchesa Torino, secondo posto per Ambra Lopez del Cus Piemonte Orientale, terze Francesca Cimpoies del Circolo Scherma Collegno e Virginia Molinario della Ginnastica Victoria.
Tutti i risultati a questo link: https://www.4fence.it/CRPiemonte/Risultati/2025-10-26-25_Prima_Prova_Regionale_GPG/index.php
Fiorettisti e fiorettiste erano in scena a Vigevano per l’Interregionale con la Lombardia.
Secondo posto tra le Bambine per Bianca Genocchio della Cuneo Scherma Academy, terzo tra i Giovanissimi Tommaso Fontana Ros Belardo della Cuneo Scherma Academy, terza anche Letizia Ghigo del Circolo della Scherma Ramon Fonst tra le Giovanissime.
Tutti i risultati a questo link: https://www.4fence.it/CRLombardia/Risultati/2025-10-26-25_Vigevano_(PV)_-_1_Prova_Interregionale_GPG/index.php
A Zevio, dove si è disputata la gara di sciabola interregionale area nord, sono arrivati la vittoria tra i Ragazzi/Allievi di Tommaso Maiorana della Scherma Augusta Taurinorum, il secondo posto tra i Giovanissimi di Eric Walder della Scherma Verbania, i terzi posti di Diego Tuzzolino del CH4 Sporting nel Ragazzi/Allievi e, nelle Ragazze/Allieve, Lucrezia Birolo della Scherma Augusta Taurinorum e Lucilla Maria Sciretti del CH4 Sporting.
Tutti i risultati a questo link: https://www.4fence.it/CRVeneto/Risultati/2025-10-26_Zevio_GPG_sciabola_interregionale_area_nord/index.php
Redazione Web
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NOTIZIE DAI VIGILI DEL FUOCO – Alice Castello – Autovettura in fiamme immediato l’intervento

La squadra dei Vigili del Fuoco del distaccamento di Livorno Ferraris è intervenuta venerdì 24 ottobre intorno alle ore 23.30 ad Alice Castello per un incendio di un’autovettura.
Giunti sul posto i Vigili del Fuoco hanno provveduto alla completa estinzione del mezzo e alla messa in sicurezza della zona.
Non si registrano feriti.
Redazione Web

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