Tenuta Roletto
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martedì 25 Novembre 2025

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Oggi, 15 novembre

BETANIA DI VISCHE - Il Vescovo Daniele predica gli esercizi spirituali per coloro che Dio "non ritira dal Mondo" - Molto seguita la meditazione che ha avuto per sfondo il Cap. 2 degli Atti degli Apostoli -

 

Occasione offerta dalla Diocesi ai laici, per “fermarsi”, “incontrarsi” e riflettere sulla propria “spiritualità laicale” da vivere in modo personale e comunitario nella vita alla quale siamo chiamati come fedeli laici.

(elisabetta acide)  – Nella vita abbiamo “occasioni importanti” alle quali, a volte, non...

Incontro di formazione proposto dall'Ufficio Catechistico Diocesano

IVREA - Grande partecipazione all'incontro dei Catechisti diocesani per la formazione con Don Andrea Cavallini - Molto importante il tema trattato: "Il senso religioso del bambino - INTEGRALE IN VIDEO - La lezione di Don Cavallini, poi l'omelia di Mons. Daniele Salera e il conferimento del mandato ai Catechisti -

Come proporre la Fede ai bambini ed ai ragazzi in una società secolarizzata?

Un bellissimo clima di attesa e sorrisi di persone che si rivedevano tutte insieme dopo un bel po’ di tempo: ecco come abbiamo vissuto l’incontro dei Catechisti a Ivrea per un momento di formazione e per ricevere il Mandato da...

Molto seguita l'omelia del Parroco, Don Stefano Teisa -

FELETTO - Dalla memoria della consacrazione della chiesa parrocchiale, alla solidarietà attiva per la Chiesa che oggi soffre nel Mondo - Aderendo alla Red Week (Settimana Rossa) “illuminiamo di rosso il mondo per i cristiani perseguitati”

L'8 novembre 1750 il Cardinale Carlo Vittorio Amedeo delle Lanze consacrò la Chiesa parrocchiale

(gabriella franzino – edy guglielmetti) – Su una pergamena esposta in sacrestia, a...

San Martino, il Vescovo che con il dono del mantello fece fiorire l'estate

VILLAREGGIA - Sempre viva la devozione a San Martino di Tours - Festa patronale di Fede, devozione, amicizia - Un po' di storia e poi la cronaca di giorni intensamente vissuti nella gioia e nella Speranza - La poesia a San Martino - VIDEO E GALLERY

Sempre numerosa la partecipazione di popolo alle iniziative proposte dal Parroco Don Alberto Carlevato

(Testo di Martina Acotto, immagini di  Lucia Carra, Gabriele Bisco, Martina Acotto, Sandro Frola, Claudio Frassà, Mirella Nigra, Paolo e Sara Iorio) –  San Martino di Tours è uno dei Santi più venerati in Occidente. Nato...

Alle giornate di studio quest'anno tenutesi a Torino dal 3 al 7 novembre hanno partecipato più di 150 rappresentanti di Santuari di cui è costellata la Penisola

VEROLENGO / LA MADONNINA - I Rettori ed Operatori dei Santuari italiani riuniti a Torino per il 59° Incontro Nazionale di riflessione e preghiera hanno visitato il Santuario che è punto di riferimento per la spiritualità di un territorio vasto, ai confini tra le Diocesi di Ivrea, Torino, Vercelli, Casale Monferrato - Il Vescovo di Ivrea Mons. Daniele Salera ha portato il saluto - IL VIDEO

Accolti dal Rettore del Santuario Don Valerio D'amico per la Liturgia presieduta da Mons. Domenico Sorrentino, Arcivescovo di Assisi e Foligno, concelebrante il Card. Enrico Feroci - 

Si è concluso venerdì 7 novembre il 59° incontro dei Rettori e Operatori dei Santuari italiani che fanno parte del “Collegamento dei Santuari Italiani”, quest’anno riunitisi a Torino, al Valdocco. L’appuntamento si è collocato...

Una chiave per comprendere la vita, orientare le scelte e scoprire la bellezza di un Dio che accompagna e guida ogni persona

RIVAROLO CANAVESE - Il Catechismo, sei anni di cammino per la crescita umana e spirituale di ragazzi e ragazze - Il servizio generoso e appassionato dei catechisti -

Un grazie sincero va ad Anastasia, Suor Angela, Berthe, Donatella, Franca, Francesca, Giulia, Suor Hoda, Laura, al Diacono Livio, Rosaria, Ornella, Raffaele, Robertilla e al Diacono Simone

(Don Antonio Luca Parisi) – Il percorso di catechesi delle Parrocchie di San Giacomo e San...

CUCEGLIO, OZEGNA, AGLIE’, LUSIGLIE’, SAN GIORGIO C.SE – Il pellegrinaggio giubilare di 5 comunità unite

(fabrizio conto) – Pomeriggio ricco di fede e di bellezza quello vissuto lo scorso 18 ottobre al Santuario del Sacro Cuore di Vische dalle Comunità Parrocchiali di Cuceglio, Ozegna, San Giorgio C.se, Agliè e Lusigliè. Le...

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PONT CANAVESE – Festa della “Virgo Fidelis”, testimonianza di un triplice fedeltà, alla Legge, a Dio, all’uomo

(giancarlo guidetti) – Chiesa gremita presso la parrocchia di S. Costanzo di Pont Canavese per la celebrazione della festa della “Virgo Fidelis ” patrona dell’ Arma dei Carabinieri, sabato 22 novembre 2025, per la giurisdizione della Compagnia di Ivrea della “Benemerita”.
La Madonna, Madre di Dio e dell’umanità, dunque, Patrona dell’Arma dei Carabinieri, dell’Arma percepita come il presidio di legalità e sicurezza, non meno che di ascolto, più vicina al cittadino, alle municipalità, anche per la sua vasta articolazione territoriale.
La ricorrenza fu istituita da Papa Pio XII l’11 novembre 1949.
Dunque, una festa “giovane”, donata dalla Chiesa nell’immediato Dopoguerra, cogliendo una viva sintonia con il sentire del popolo di Dio, ancora tormentato dal ricordo, tutt’altro che elaborato ed ancor meno “metabolizzato” dalla memoria, della tragedia della guerra.
E, nella Seconda Guerra Mondiale, illustrarono doti di eroismo i Carabinieri, nell’ epica Battaglia di Culqualber conclusasi, dopo tre mesi di combattimenti (ci ritorneremo tra poche righe), proprio il 21 novembre 1941.
***
E’ sempre la pietà popolare ad inverare una sorta di “magistero” che nasce dal cuore (meglio dir così che “dal basso”) quando avverte – così nel corso dei secoli – come propria una ricorrenza la cui radice, comunque permeata di fede autentica, non attinge dalla Sacra Scrittura, bensì da narrazioni evangeliche “apocrife”, ma non per questo giudicate dalla Chiesa come falsa dottrina.
Si tratta, come sappiamo, della Presentazione di Maria al Tempio.
Invero, le numerose iridescenze che richiamano alla nostra devozione la figura di “Maria Bambina”, altro non fanno che aiutarci a meditare il mistero di una umanità che è tale in tutte le sue fasi (dalla Natività, fino alla “dormitio Virginis Mariae”) e, tuttavia, Lei sola nell’umanità, preservata dal peccato originale in previsione di quella maternità divina che ci avrebbe reso fratelli del Salvatore e – anche se dimostriamo così spesso di non comprenderlo – fratelli tra noi: figli di un unico Padre.
Nel giorno del 21 novembre, dunque, convergono tre canoni di riflessione e memoria: l’istituzione del patronato di Maria per l’Arma dei Carabinieri, la festa della presentazione di Maria al tempio e la fine di quella battaglia di Culqualber in Etiopia che, pur nell’esito infausto, illustrò l’eroismo dei Carabinieri. Eroismo che fu subito riconosciuto anche dal nemico vincitore.
Battaglia combattuta nella zona di Gondar in Etiopia dal 6 agosto al 21 novembre 1941 fra italiani e britannici; tale fu il valore con cui si immolarono i Militi dell 1° Gruppo Mobilitato dei Carabinieri, che ai pochi sopravvissuti, gli avversari, tributarono l’ onore delle armi.
La bandiera dell’ Arma dei Carabinieri fu insignita della medaglia d’oro al valore militare.
Come ieri, anche ai nostri giorni innumerevoli sono i campi di battaglia in cui si cimentano i nostri Militari: atti di eroismo, sacrifici, fedeli a quei veri valori fondamentali, a difesa, anche a costo della propria incolumità, dei cittadini contro ogni tipo di sopruso.
Tanti, troppi sono i militari che hanno pagato dando il loro contributo contro ogni tipo di violenza,  lasciando vedove ed orfani.
La celebrazione si unisce, anche alla ” Giornata dell’ Orfano ” Ente nato nel 1848 sostenuto da contributi volontari dell’ Arma, una delle più antiche e concreta espressione di solidarietà dell’ Istituzione, che si dedica all’ assistenza, al sostegno, alla crescita ed alla formazione degli Orfani dei Militari dell’ Arma dei Carabinieri.
Una festa, ancora, profondamente legata alla nostra terra, il Piemonte, che in fondo è anche al culla dell’ Arma dei Carabinieri, di cui la Vergine è Patrona.
Fu, infatti, un Ordinario Militare originario di Cavallerleone, in provincia di Cuneo, l’Arcivescovo Carlo Alberto Ferrero, a comporre la “Preghiera del Carabiniere”, lettura immancabile nella Liturgia che consacra questo giorno all’impegno ed al sacrificio dei Militi dell’Arma, la Benemerita
La S. Messa presieduta a Pont dal cappellano militare Tenente Colonnello Don Diego Maritano concelebrata dal parroco Don Gian Paolo Bretti e dal Diacono Maurizio Rastello, (il nostro video ne ripropone un’ampia sintesi) ha vissuto momenti di rara intensità.
Non è mancata la partecipazione, oltre che della comunità di fedeli, della locale corale, ai tanti militari, dei rappresentanti delle Istituzioni civili, di Regione, Provincia dei tanti Sindaci del territorio e delle tante Associazioni.
E’ proprio la presenza di molte “fasce Tricolori” a testimoniare efficacemente, meglio delle parole, il legame tra le Comunità locali e le Stazioni dei Carabinieri che costellano province e regioni.
Per tutti i Sindaci del territorio ha portato un apprezzato saluto il Primo Cittadino di Pont Canavese, Paolo Coppo.
A tutti il nostro Grazie, ma ci sia concesso il nostro grazie particolare al Cap. Armir Gjeci Comandante della Compagnia di Ivrea (alla sua prima uscita) che, in occasione della lettura della ” Preghiera del Carabiniere ” a nome di tutti i militari, ha rinnovato invocazione di aiuto e protezione, di promessa di fedeltà (nei secoli fedele).
La fedeltà valore fondamentale che tutti siamo invitati a testimoniare, ricordando in particolare il ruolo dell’Arma nell’assicurare sempre ai cittadini legalità e sicurezza.
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BORGO REVEL – Quando i confini non dividono, ma uniscono – Avvento, occasione per una intensa osmosi pastorale

(elisabetta acide) – Il nuovo Anno Liturgico prende avvio con il “Tempo di Avvento”.
Tempo di “attesa”, di “speranza” e di “vigilanza”.
Quattro domeniche, venti giorni…
Un cammino di comunità.
La parrocchia di “S. Anna” di Borgo Revel, si appresta a vivere comunitariamente il “tempo”, la “via” che ci invita a “riconoscere” e “vivere” i “segni” della Presenza di Dio.
“Avvento”: grandezza e desiderio, memoria della venuta del Figlio di Dio nel mondo, Incarnazione di Cristo che diventa “carne” nel grembo di Maria, e diventa storia e diventa salvezza.
La scelta di percorrere questo “cammino di speranza” come “passi comunitari”, è scaturita dalla riflessione del Parroco Don Valerio D’Amico con il  Consiglio Pastorale Parrocchiale, per connotare e “vivere” l’attesa in quella gioia fatta di preghiera, di carità, di azioni “essenziali” della vita cristiana; di quei “fondamenti” a cui nel ritiro diocesano, Mons. Daniele Salera, ha dato “voce” nella puntuale riflessione del brano di At 2 (cfr. At 2.42-47).
Un “desiderio” verso un Dio “incamminato” verso l’uomo.
Una comunità in cammino.
Un “cammino” non fatto di “eventi”, ma di preghiera ed incontri, di formazione e carità.
La vera “novità” è la proposta del “desiderio di attesa” insieme, in comunità.
Non una serie di passi vissuti individualmente, ma un “percorso” per “crescere”, per “avvicinarsi”, per azioni che “avvicinino” a Cristo ed ai fratelli.
Già da qualche anno la piccola, ma viva comunità, sta percorrendo i “passi della missione sinodale”, un cammino che vuole essere un percorso di uscita dall’autocompiacimento, per aprirsi al territorio, alla “soglia”, ai “vicini” ed ai “lontani”, senza categorizzare, ma caratterizzandosi come “parrocchia” aperta ed accogliente, in dialogo ed in ascolto.
Le proposte sono dunque “comunitarie”, come quell’attesa “condivisa” che ha caratterizzato da subito l’ “andare” di Maria verso la cugina Elisabetta.
Prima tappa: ritrovarsi insieme a collocare in Chiesa le candele di avvento, l’albero di Natale, il presepe, segni di quella speranza che ci fa attendere una “nuova vita”.
E la Chiesa parrocchiale, pur nella semplicità dell’allestimento per creare anche visivamente l’arredo liturgico adatto, vuole sottolineare le 4 domeniche: la prima, ad te levavi («A te elevo», Salmo 25); la seconda domenica è chiamata del  Populus Sion («Popolo di Sion», Isaia 30,19.30); la terza domenica è quella del  Gaudete («Rallegratevi», Filippesi 4,4.5); la quarta domenica è quella del  Rorate («Stillate», Isaia 45,8).
Il laboratorio di catechesi, in collaborazione con gli adulti della comunità, con il gruppo dei priori delle feste, è la prima “porta” che si apre, adulti della comunità e dei territori vicini si sono ritrovati per aiutare bambini, catechisti e parrocchiani, a “preparare” il cammino di Avvento.
Il presepe allestito ai piedi della balaustra vuole essere la raffigurazione semplice di quella “mangiatoia” di cui si racconta nei Vangeli di San Luca e San Matteo, elemento importante per  aiutare  a meditare sul Mistero dell’Incarnazione, tutta la comunità.
Preparare il presepe vuole essere un “segno” per sollecitare quella “preparazione del cuore”: è importante che bambini ed adulti abbiano la consapevolezza che il “presepe” è simbolo dell’Incarnazione, dono di Dio al mondo, simbolo di accoglienza, di perdono e di amore: il “presepe più bello” è quello che ha intorno una “comunità in preghiera”.
Sobrietà, solidarietà, sollecitudine, silenzio saranno le parole che accompagneranno le azioni per vivere insieme il “tempo” di avvicinamento al Natale.
“Insieme” è l’imperativo del cammino, senza lasciare “soli” o “indietro” nessuno.
Anche l’iniziativa che prevede per il secondo anno, l’allestimento dei “presepi” visibili dalle strade, vuole essere un “comunicare” l’itinerario di avvicinamento al Natale.
Un “cammino” fisico, tra le case ed un “cammino” di fede, per “trovare” il tempo di compiere i passi “verso gli altri”, come quel cammino “di casa in casa”, dove i “passi” non sono quelli delle “luci”, delle “decorazioni” o delle “idee fantasiose e originali”, ma sono quelli che portano dal rancore all’accettazione delle diversità e all’amore; dal dai risentimenti al perdono, dall’avversità alla riconciliazione, dall’ostilità all’amabilità.
La preghiera in preparazione alla solennità dell’Immacolata Concezione di Maria  prenderà avvio mercoledì 26 novembre alle ore 17,30 con le preghiere della comunità: un’altra “porta” che si apre nel cammino di avvento, in preghiera come Maria modello di attesa e di speranza.
Ed i momenti di preghiera comunitaria, caratterizzeranno il tempo liturgico dell’attesa: tutti i giorni presso la Cappellina allestita in Casa Parrocchiale alle ore 17,30 ci sarà la preghiera comunitaria dell’avvento ( dal 9 dicembre con testi di meditazione), che sarà sostituita dal giorno 16 dicembre con la Novena di Natale ed il canto delle profezie.
La “porta” della preghiera, per vivere il tempo che abbiamo davanti nella fiducia dei figli.
Preghiera giornaliera, con la “preghiera dell’Avvento” ed al giovedì, secondo la raccomandazione di Mons. Salera, Adorazione Eucaristica per le vocazioni, una preghiera per imparare ad “attendere” con fede.
Non basta accogliere: bisogna attendere. Accogliere può essere anche segno di “rassegnazione”; “attendere” è sempre segno di speranza.
Preghiera che diventa “voce” come quella di Giovanni Battista, per non farsi sopraffare dal “natale” dei regali e delle “luci”, dello scintillio e dell’ “atmosfera”, ma per ricordare il Natale di Gesù, per “consacrare” il Natale dell’Emmanuele, il Dio con noi.
La speranza che “muove” i passi di una comunità che non è “perfetta”, ma che nelle  sue umane  “imperfezioni” di uomini e donne, prova a “riunirsi celebrare e pregare”, per curare e confortare, per sorreggere e accompagnare.
Lunedì 3 alle ore 20 la comunità si troverà in Chiesa Parrocchiale per la “preghiera dell’attesa”, cui seguirà la formazione parrocchiale sulla Parola di Dio, ed il giorno 8 dicembre, festa dell’Immacolata Concezione, sarò allestito in Casa Parrocchiale il “mercatino di Natale”, momento di solidarietà e condivisione delle “fatiche” della preparazione di oggetti, per la “gioia di condividere”.
Seguirà anche il secondo appuntamento di  formazione biblica nel mese di dicembre, quella Parola, Verbo che visita l’umanità, e con l’Incarnazione il Figlio diventa prossimo dell’uomo,  “fissa una tenda” con l’uomo: Dio sceglie di stare col popolo, di non ricevere posti d’onore ma condividere totalmente l’esperienza della fragilità, e diventa “nutrimento” per la vita del cristiano e ci fa immergere nella  contemplazione della celebrazione del Natale , di un bambino che è la Parola attesa, cercata, sperata, Parola che salva.
E il pomeriggio sarà dedicato all’allestimento dell’albero di Natale della comunità, allestito in Parrocchia, in particolare con il contributo dei parrocchiani “over 80” che hanno preparato addobbi e decori che adorneranno il grande albero che farà “da sfondo” a quella “parrocchia aperta” tutti i giorni  di avvento per la S. Messa, le attività parrocchiali, le preghiere, la catechesi di adulti e bambini.
Un cammino per  “vivere la riconciliazione”, a partire dalla gioia di comunicare Dio che si è Incarnato, a partire dalle relazioni parrocchiali, comunitarie, territoriali ed extra-territoriali, in un clima non di “eccezionalità”, ma di “perseveranza”, di quella “corresponsabilità” che deve vedere tutti impegni in un orizzonte missionario  nello stile della prossimità (non solo per il Natale).
La “vocazione missionaria” della comunità è stata ampiamente sperimentata in diverse occasioni e ne sono viva realtà le iniziative avviate che proseguiranno anche in occasione del Santo Natale: il 6 dicembre il gruppo parrocchiale “Musical Giubileo”, composto da parrocchiani, da amici di altre parrocchie limitrofe, simpatizzanti anche di territori extra-diocesani, parteciperanno al “concerto di Natale” che si terrà al Teatro “Cinico Angelini” a Crescentino, in Diocesi di Vercelli, segno di una collaborazione territoriale, di un’osmosi pastorale che prosegue da diversi anni.
Elemento significativo di questa esperienza è proprio la “condivisione”: luogo di ritrovo e scambio è proprio la parrocchia di Borgo Revel, la quale settimanalmente, si anima di persone che approdano da diverse realtà diocesane ed extra-diocesane, per condividere un cammino che ha come “finalità” la realizzazione di spettacoli e concerti sempre con un “tema” di riflessione che a partire dal Vangelo, prova a vivere la realtà cristiana (musical Vite e Tralci, musical Giubileo Experience, Concerto di Natale …) interrogandosi e provando a vivere la dimensione spirituale con la dimensione esistenziale di ciascuno, con uno scambio di doni ed esperienze.
Il “cammino verso il Natale” ancora una volta, aiuta la comunità a riflettere su se stessa, a non chiudersi nell’autoreferenzialità compiaciuta, ma ad aprirsi ed “attirare” anche le altre realtà del territorio, per essere “comunità feconde”, aperte alla missione.
E il 24 dicembre alle ore 20,30, presso il “Teatrino Mafalda”, ancora una “esperienza di comunità”: E’ Natale, un momento di condivisione nell’attesa della S. Messa della notte di Natale, per una “vigilia” che vuole essere uno “stare insieme” per “santificare” il giorno di Natale.
E in questo avvento comunitario parrocchiale risuonano quelle parole di Gesù che invitano a “posare lo sguardo sull’essenziale”: “Marta, Marta tu ti preoccupi e ti agiti per molte cose, ma una sola è la cosa di cui c’è bisogno. Maria si è scelta la parte migliore, che non le sarà tolta” (Lc 10, 41 – 42).
Vogliamo vivere il tempo di Avvento come le “Maria”: la mamma di Gesù che ha atteso “nel silenzio la Parola” e la sorella di Marta che ha scelto “la parte migliore”,per “aprire le porte” a Cristo ed ai fratelli e sorelle, aprire le porte della condivisione e dell’accoglienza, dell’ascolto e del dialogo, della generosità e della solidarietà, della carità e del nostro “cuore riconciliato”, perché il Natale sia la consapevolezza del “Sì di Dio all’uomo”, per una conversione di speranza, di pace, di perdono.
L’Amore di Dio è passato attraverso l’ Incarnazione, il nostro può passare attraverso la “conversione” del cuore con gesti, parole, sguardi, impegno, preghiera, crescita nella fede, nella consapevolezza che il cammino si compie insieme, come Chiesa “incamminata”.
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RIVAROLO CANAVESE – Il secondo gruppo di Cresimandi riceve il Sacramento della Confermazione

Pomeriggio di grande gioia, quello di sabato 22 novembre a Rivarolo Canavese: è giunto il momento tanto atteso, per il quale 21 ragazzi e ragazze si sono a lungo preparati, seguendo il Catechismo che li ha accompagnati per sei anni, dalla seconda elementare alla seconda media.
Itinerario non soltanto importante per l’esperienza di vita parrocchiale, con Catechisti e Catechiste, con i Sacerdoti e Diaconi, ma soprattutto perché permettere di comprendere il significato profondo dei Sacramenti dell’iniziazione cristiana.
E forse non è superfluo che un “ripasso” sia offerto anche a noi, ormai adulti, che ricevemmo la Santa Cresima tanti anni fa.
Così, ecco, cliccando qui, con le parole del Catechismo della Chiesa Cattolica, il secondo dei sette Sacramenti
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Sabato 22 novembre, dunque, i cresimandi si sono ritrovati in Rivarolo, dapprima (alle 17,15) per un incontro personale con il Vescovo, Mons. Daniele Salera presso la cappella della Scuola Immacolata Concezione: un momento di conoscenza e dialogo che volentieri il Presule ha dedicato ai giovani.
Poco dopo, alle 18, presso la Chiesa parrocchiale di San Giacomo, la Liturgia propria della Confermazione, con le Letture della XXXIV domenica del Tempo Ordinario, nella Solennità di Cristo, Re dell’Universo.
2 Sam 5, 1-3; Sal 121; Col 1, 12-20; Lc 23, 35-43.
Quattro (anzi, cinque, come vedremo) i punti che possiamo indicare come essenziali nell’insegnamento del Vescovo.
Il primo: la regalità di Cristo si comprende attraverso un paradosso. Il Figlio di Dio si assume la debolezza umana, si abbassa alla natura umana per poterla innalzare e redimere. Quindi la regalità di Cristo si invera in questo paradosso: il Figlio di Dio, Colui che è onnipotente ed onnisciente, si cala sulle fragilità dei suoi figli, tenendo insieme i due opposti, l’ “alto” e il “basso”; ciò che è fragile con ciò che è forte; ciò che rende debole con ciò che fortifica.
Il secondo punto: la Croce è il trono di Cristo. Che cosa si vuol dire con questa verità? Vuol dire che il Signore, attraverso la Croce, si fa carico delle nostre fragilità, dei nostri limiti; è Lui che ci rende capaci di realizzare la nostra regalità che è la Sua. Possiamo realizzare la grandezza della vita, della natura umana, perché questo paradosso è presente anche in noi ed è per questo che Cristo, nella sua vita, se ne fa carico. La nostra “vocazione alla santità” si può realizzare solo nel momento in cui noi affidiamo le nostre bassezze ai piedi della Croce, cioè attraverso un atto di affidamento: riconosciamo la nostra condizione di fragilità e di figliolanza per poterci affidare. Sicchè Cristo, attraverso la sua morte e Risurrezione, ci fa nuova creatura, ci trasforma, facendo sì che il nostro cuore di pietra diventi un cuore di carne, proprio perché Lui si fa carico della nostra limitatezza, della nostra bassezza.
Il terzo punto: è tratto dal Vangelo. Abbiamo chi decide di non affidarsi e di seguire invece la regalità e la grandezza del Mondo, cioè il cattivo ladrone e, dall’altra parte, al contrario il buon ladrone, cioè chi – pur non potendo ancora pienamente comprendere – fa questo atto di affidamento. Dio accoglie il nostro atto di affidamento e, attraverso l’azione della Sua Grazia, che ci permette di realizzare pienamente la nostra vita, rendendoci capaci di realizzare la chiamata alla santità e, quindi, alla nostra piena umanità.
Quarto e (pen)ultimo punto: Dio si fa carico della nostra fragilità, ma ci chiede di fare altrettanto con i fratelli e le sorelle che ci pone accanto nel nostro cammino di vita.
Non possiamo rimanere indifferenti al malessere del fratello. Nel nostro benessere, non possiamo rimanere indifferenti al malessere.
Il Vescovo, al proposito, richiama l’esortazione apostolica “Dilexit te” di Papa Leone XIV che ci invita e sprona a trasmettere la Grazia che abbiamo ricevuto ai nostri fratelli e, in modo particolare, ai più poveri, ai sofferenti, agli affamati, a tutti i bisognosi.
C’è poi un quinto punto che il Vescovo offre in conclusione dell’omelia.
Come il Signore ci rende capaci di passare dalla nostra bassezza alla piena umanità; come ci redime, come ci rende capaci del discernimento e della pratica del bene, della giustizia, essendo perciò prossimi di chi è bisognoso di aiuto?
Attraverso i doni dello Spirito: se noi ci affidiamo a Lui, il Signore, attraverso il Paraclito, ci offre i suoi doni.
***
La Liturgia, presieduta dal Vescovo, è stata concelebrata dal Parroco Don Raffaele Roffino e dal Vice Parroco, Don Antonio Luca Parisi, assistendo il Diacono Simone Mezzano.
Molto apprezzati i canti offerti dalla Corale parrocchiale diretta dalla Signora Elena Geranio; all’organo il Maestro Arnaldo Conta Canova, al flauto traverso la Signora Anita Zuffi.
***
Ma vediamo ora i “protagonisti” di questa giornata, i giovani che hanno ricevuto la Santa Cresima.
Sono stati ventuno: Barale Carlo Giovanni, Bianchetta Leonardo; Borello Camilla; Campi Matilde Maria; Chiuminatto Adele; Foti Mariarita; Frola Alessio; Furlano Rachele; Gili Stefano; Gistaro Nicolò; Lai Sangiorgi Jacopo; Lando Giorgia; Lopalco Federico Giovanni Maria; Malandrone Sofia; Monaco Francesco, Pasquino Lucrezia; Saavedra Pasapera Fabianne; Saporito Giulia Maria; Simone Irene; Vona Stefano; Zuanazzi Eleonora.
Tutti formati dai Catechisti Suor Angela Liguori e Robertilla Vivian.
Buon cammino a tutti.
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STORICO CARNEVALE DI IVREA – In vendita i Biglietti per la domenica di Carnevale

Sono in vendita su TicketOne, nuovo ticketing partner ufficiale dello Storico Carnevale di Ivrea, i biglietti per la Domenica di Carnevale del 15 febbraio 2026, la giornata più attesa dell’intera manifestazione.
Il titolo d’ingresso costa 15 euro + diritti di prevendita, con un massimo di 10 biglietti acquistabili per transazione online, e consente l’accesso ai sei varchi di entrata: Porta Torino, Porta Miniere, Porta Garibaldi, Porta Circonvallazione, Porta Vercelli e Porta Mulini.
Restano confermate le gratuità per minori di 12 anni, residenti della Città di Ivrea, persone con disabilità, Aranceri muniti di toppa valida e personaggi del Corteo Storico,
Per i gruppi è attiva la formula: 1 ingresso omaggio ogni 20 biglietti acquistati (info: gruppiescuole@tosc.it).
I biglietti saranno acquistabili solo online attraverso la piattaforma TicketOne oppure direttamente alle casse il giorno dell’evento.
La Domenica di Carnevale è il cuore pulsante della manifestazione: il giorno in cui Ivrea si trasforma in un grande palcoscenico a cielo aperto e migliaia di visitatori partecipano a un rito collettivo che intreccia storia, tradizione e memoria.
La Battaglia delle Arance, momento centrale della giornata, rievoca la ribellione popolare guidata dalla Vezzosa Mugnaia, figura simbolo di libertà.
Nove squadre di Aranceri a piedi affrontano oltre cinquanta carri trainati da cavalli in un confronto scenografico e regolato, osservato dagli spettatori protetti dal tradizionale berretto frigio, segno distintivo di chi sostiene il popolo nella lotta.
Oltre alla Battaglia, la Domenica è scandita da riti che custodiscono l’anima più antica del Carnevale: le fagiolate del mattino, il Giuramento del Magnifico Podestà in piazza Castello, la suggestiva Preda in Dora sul Ponte Vecchio di origine romana e la sfilata dei gruppi ospiti.
A completare il quadro delle tradizioni c’è inoltre il passaggio del Corteo Storico che attraversa le vie della città in un lungo corso di gala: gli Alfieri, i Pifferi e Tamburi, il Generale con lo Stato Maggiore, il Sostituto e gli Abbà a cavallo, la Banda Musicale, la Mugnaia con le Damigelle sul Cocchio Dorato trainato da tre cavalli bianchi e circondata dalla Scorta d’Onore, i Paggi a cavallo, il Toniotto sul carro dei rifornimenti e il Podestà con i Credendari a cavallo seguiti dai gruppi storici e dalle bande ospiti con spettacoli.
Un corteo che porta la festa in ogni strada, in un susseguirsi di suoni, colori e simboli storici. La Mugnaia, passando sul Cocchio Dorato lancia caramelle e mimose, un gesto che simboleggia il trionfo e la gioia di un intero popolo.
Oltre alla tradizione c’è anche uno spazio dedicato al gusto con il Villaggio Arancio, l’area enogastronomica del Carnevale, dove i visitatori possono scoprire i sapori del Canavese e concedersi una pausa tra stand, profumi e prodotti tipici. Un tassello che contribuisce a rendere la giornata un’esperienza immersiva, capace di coinvolgere famiglie e appassionati lungo tutto il centro storico.
Vivere la Domenica di Carnevale significa immergersi in un’atmosfera che non ha eguali: ogni gesto ha un significato, ogni suono un’eco della storia, ogni figura un frammento di un racconto collettivo che continua a rinnovarsi anno dopo anno.
Info utili
Berretto frigio: 
Per vivere l’evento in sicurezza è consigliato indossare il berretto frigio (cappello rosso) che identifica gli spettatori e li protegge simbolicamente durante la Battaglia delle Arance.
Evento diffuso:
Il Carnevale di Ivrea è una manifestazione che si svolge in più punti della città. Molti eventi si tengono in contemporanea tra piazze, centro storico e Lungo Dora: si consiglia di muoversi tra le diverse aree per vivere appieno l’esperienza.
PROGRAMMA – DOMENICA 15 FEBBRAIO 2026
(Orari indicativi)
Ore 09:00 – Fagiolate
Distribuzione dei “fagioli grassi” nelle fagiolate del Castellazzo, San Lorenzo, via Dora Baltea e San Bernardo.
Ore 09:30 – Giuramento del Magnifico Podestà
Piazza Castello – Cerimonia con Credendari e Corteo Storico.
Ore 10:00 – Visita alla Fagiolata del Castellazzo
Con la Mugnaia, il Generale e i rispettivi seguiti.
Contemporaneamente: Giuramento degli Armigeri in Piazza di Città.
Ore 10:30 – Cerimonia della Preda in Dora
Ponte Vecchio – Il Podestà getta la “Preda” – pietra – nel fiume Dora, accompagnato da Alfieri, Pifferi e Tamburi e alla presenza del Corteo.
Ore 11:00 – Sfilata dei gruppi ospiti
Sul Lungo Dora e presentazione ufficiale in Piazza di Città.
Ore 13:00 – Inquadramento dei Carri da Getto
Schieramento in Corso Massimo d’Azeglio.
Ore 14:00 – Partenza del Corteo Storico e Battaglia delle Arance
Il Corteo lascia Piazza di Città con la Mugnaia sul Cocchio Dorato.
La Battaglia prende avvio nelle piazze di tiro: Piazza Ottinetti, Piazza di Città, Piazza del Rondolino, Piazza Freguglia, Borghetto.
Ore 15:00 – Sfilata Gruppi Ospiti
Ore 17:30 – Generala in Piazza di Città
Cerimonia conclusiva guidata dal Generale.
Redazione Web

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SCHERMA – 1° Prova Nazionale Cadetti, Giovani e Assoluti di Fioretto e Spada – Secondo posto nella gara di spada maschile Cadetti per Tommaso Cuttica

Sono quattro i piazzamenti a podio complessivi ottenuti dagli atleti piemontesi impegnati questo weekend a Roma per la 1° Prova Nazionale Cadetti, Giovani e Assoluti di spada e fioretto.
Doppietta piemontese nella spada maschile Assoluti, con la vittoria di Matteo Galassi, carabiniere che si allena alla Ginnastica Victoria, e il secondo posto di Enrico Piatti, atleta dell’Aeronautica Militare di base all’Accademia Scherma Marchesa.
Ottimi piazzamenti anche nelle prove giovanili, in particolar modo tra gli Under 17.
Secondo posto nella gara di spada maschile categoria Cadetti per Tommaso Cuttica del Circolo Scherma Giuseppe Delfino Ivrea.
Piazza d’onore nella gara femminile anche per Francesca Aina della Pro Novara.
Qui tutti i risultati degli Assoluti https://www.4fence.it/FIS/Risultati/2025-11-23-21_Italia_-_1_p._Nazionale_Assoluti_FIO-SP
Qui tutti i risultati dei Giovani https://www.4fence.it/FIS/Risultati/2025-11-23-21_Italia_-_1_p._Nazionale_Giovani_FIO-SP
Qui tutti i risultati dei Cadetti https://www.4fence.it/FIS/Risultati/2025-11-23-21_Italia_-_1_p._Nazionale_Cadetti_FIO-SP
Redazione Web
Spada Femminile Cadetti Roma Foto Bizzi TeamfederschermaSpada Maschile Cadetti Roma Foto Bizzi TeamFederscherma

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