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domenica 21 Dicembre 2025

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L'8 dicembre, Solennità dell'Immacolata Conezione della Beata Vergine Maria

FELETTO - La Madonna torna "in alto" dopo essere scesa tra il popolo: sempre devoto, sempre orante, sempre animato da amore filiale per la Madre di Dio, dell'umanità e della Chiesa - Santa Messa presieduta dal Card. Arrigo Miglio, concelebrata dal Parroco Don Stefano Teisa - 

Ampia sintesi dell'omelia dettata dal Cardinale -

(gabriella franzino – edy guglielmetti) – Lunedì 8 dicembre festa dell’Immacolata...

Incontro di formazione proposto dall'Ufficio Catechistico Diocesano

IVREA - Grande partecipazione all'incontro dei Catechisti diocesani per la formazione con Don Andrea Cavallini - Molto importante il tema trattato: "Il senso religioso del bambino - INTEGRALE IN VIDEO - La lezione di Don Cavallini, poi l'omelia di Mons. Daniele Salera e il conferimento del mandato ai Catechisti -

Come proporre la Fede ai bambini ed ai ragazzi in una società secolarizzata?

Un bellissimo clima di attesa e sorrisi di persone che si rivedevano tutte insieme dopo un bel po’ di tempo: ecco come abbiamo vissuto l’incontro dei Catechisti a Ivrea per un momento di formazione e per ricevere il Mandato da...

La Virgo Fidelis, festa istituita da Papa Pio XII l'11 novembre 1949

PONT CANAVESE - La Compagnia di Ivrea dell'Arma dei Carabinieri agli ordini del Capitano Armir Gjeci ospite della Parrocchia retta da Don Gian Paolo Bretti per la celebrazione della Festa dedicata alla loro Patrona - Ha presieduto Liturgia il Ten. Col. Don Diego Maritano, Cappellano Militare dei Carabinieri, Comando Legione Piemonte e Valle d'Aosta - IL VIDEO E LA GALLERY DI 40 IMMAGINI

Il 21 novembre si ricorda anche la Presentazione di Maria al tempio ed il sacrificio dei Carabinieri nella battaglia di Culqualber in Etiopia, nel 1941. 

(giancarlo guidetti) – Chiesa gremita presso la parrocchia di S. Costanzo di Pont Canavese per la celebrazione della festa della “Virgo Fidelis ” patrona dell’ Arma dei Carabinieri, sabato 22 novembre...

San Martino, il Vescovo che con il dono del mantello fece fiorire l'estate

VILLAREGGIA - Sempre viva la devozione a San Martino di Tours - Festa patronale di Fede, devozione, amicizia - Un po' di storia e poi la cronaca di giorni intensamente vissuti nella gioia e nella Speranza - La poesia a San Martino - VIDEO E GALLERY

Sempre numerosa la partecipazione di popolo alle iniziative proposte dal Parroco Don Alberto Carlevato

(Testo di Martina Acotto, immagini di  Lucia Carra, Gabriele Bisco, Martina Acotto, Sandro Frola, Claudio Frassà, Mirella Nigra, Paolo e Sara Iorio) –  San Martino di Tours è uno dei Santi più venerati in Occidente. Nato...

Alle giornate di studio quest'anno tenutesi a Torino dal 3 al 7 novembre hanno partecipato più di 150 rappresentanti di Santuari di cui è costellata la Penisola

VEROLENGO / LA MADONNINA - I Rettori ed Operatori dei Santuari italiani riuniti a Torino per il 59° Incontro Nazionale di riflessione e preghiera hanno visitato il Santuario che è punto di riferimento per la spiritualità di un territorio vasto, ai confini tra le Diocesi di Ivrea, Torino, Vercelli, Casale Monferrato - Il Vescovo di Ivrea Mons. Daniele Salera ha portato il saluto - IL VIDEO

Accolti dal Rettore del Santuario Don Valerio D'amico per la Liturgia presieduta da Mons. Domenico Sorrentino, Arcivescovo di Assisi e Foligno, concelebrante il Card. Enrico Feroci - 

Si è concluso venerdì 7 novembre il 59° incontro dei Rettori e Operatori dei Santuari italiani che fanno parte del “Collegamento dei Santuari Italiani”, quest’anno riunitisi a Torino, al Valdocco. L’appuntamento si è collocato...

Gli incontri proseguono fino al 13 maggio 2026

RIVAROLO CANAVESE - La vita in Cristo: i 10 Comandamenti - Ciclo di catechesi sul Decalogo mosaico: ancora una bella iniziativa per la formazione dei laici ideata dalle Parrocchie di San Giacomo Apostolo e San Michele Arcangelo 

Relatori dei primi tre incontri Mons. Gianmario Cuffia, Padre Alessandro Codeluppi C.O. e Don Massimiliano Marco

(Giulia Michela Demaria) – Le Parrocchie di San Giacomo e San Michele in Rivarolo Canavese...

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Esposti da oggi, 11 dicembre e fino all'Epifania

VERCELLI - Sono arrivati alla Parrocchia del Sacro Cuore di Gesù al Belvedere i "Presepi ant ji süch" - Da Cuceglio (una delle tre Parrocchie della Diocesi di Ivrea intitolata a Sant'Eusebio) per dire che la venuta del "Dio con noi" si può testimoniare anche in questo modo, semplice e sapiente, nell'incontro tra uomo e natura - Da un'idea di Piero Carrera -

La visita del Sindaco Roberto Scheda e del Vice Presidente del Consiglio Comunale, Gianni Marino

Sono arrivati a Vercelli soltanto questa mattina, 11 dicembre, ma già hanno avuto l’onore di una...

IVREA - L’IMPEGNO DELLA DIOCESI E DELLE PARROCCHIE PER UNA CATECHESI CHE TESTIMONI IL SIGNORE

Vicini ai giovani con un annuncio d’amore

La Chiesa è sempre al fianco dei ragazzi, cercatori di senso

La Chiesa è vicina ai giovani, con loro e per loro organizza eventi e momenti di formazione, a...

CHIRONIO E I SUOI PRESEPI – La manifestazione festeggia i 10 anni con il Vescovo Daniele

La manifestazione “Chironio e i suoi Presepi da scoprire” ha raggiunto quest’anno un traguardo importante, celebrando con orgoglio la decima edizione, segno di una tradizione che continua a vivere e a rinnovarsi nel tempo.
Sabato 13 dicembre, all’inaugurazione, ha presenziato il Vescovo di Ivrea, Monsignor Daniele Salera, accompagnato dall’amico Don Giovanni, giunto da Roma, e dal Parroco di Locana, Don Sergio Noascone.
La sua presenza ha donato solennità e profonda emozione a un pomeriggio già ricco di significato.
Ad accogliere Sua Eccellenza sono stati i bravissimi ragazzi del coro “I Prima Nota”, che insieme alle loro coordinatrici, con voci limpide e melodiose, hanno saputo scaldare l’ambiente e i cuori dei presenti, creando un’atmosfera di gioia e raccoglimento.
Il Comitato Chironio, attraverso le parole del suo Presidente, ha portato i saluti ufficiali e un sentito omaggio al Vescovo, illustrando brevemente le particolarità e lo spirito profondo della manifestazione.
Il piccolo borgo di Chironio, oggi abitato da poche famiglie, custodisce però un patrimonio umano e spirituale immenso: ciò che è stato seminato in passato ha messo radici forti e profonde, continuando a trasmettere i valori della famiglia, delle tradizioni, della montagna e del Cristianesimo.
Sono proprio questi valori, autentici e irrinunciabili, a dare energia e slancio ai membri del Comitato, che con sacrificio, passione e dedizione trovano il tempo e la forza per realizzare ogni anno l’esposizione dei Presepi.
All’interno dell’associazione emergono vere eccellenze artigianali: maestri nella lavorazione del legno e della pietra, artisti dei materiali poveri e naturali che, con fantasia e originalità, riescono a trasformare la semplicità in piccoli capolavori carichi di significato.
Durante la visita, Monsignor Salera ha letto e commentato un brano tratto dalle Fonti Francescane, legato alla nascita del Presepe di Greccio, e un passo del Vangelo secondo Luca che narra la nascita di Gesù. Con parole semplici e profonde ha ricordato come ogni Presepe ci insegni che la vera grandezza risiede nella piccolezza e nella semplicità, messaggio quanto mai attuale.
All’inaugurazione erano presenti anche l’Amministrazione comunale di Locana, con il Sindaco Mauro Peruzzo Cornetto, assessori e consiglieri, e il Sindaco di Bairo, Claudio Succio, a testimonianza di una partecipazione sentita e condivisa.
Il Comitato Chironio, attraverso le mani di alcuni ragazzi, ha poi consegnato al Vescovo piccoli doni, simbolo delle eccellenze gastronomiche e artigianali del territorio, gesto semplice ma ricco di affetto e gratitudine.
Il Vescovo ha voluto percorrere le viuzze della borgata, accompagnato dai membri del Comitato, impartendo la benedizione ai numerosi Presepi esposti ed esprimendo sincero apprezzamento per la loro pregevole fattura, la fantasia, la naturalezza e la semplicità che li rendono unici.
Il pomeriggio si è concluso in un clima di convivialità e calore umano, con una bevanda calda e un dolce pezzo di semolino, condivisi come una grande famiglia, in unione  e comunità.
La piazza di Chironio sabato 13 dicembre, giorno di Santa Lucia, era viva e accogliente, animata dai canti, dai sorrisi dei bambini, dalla presenza del gruppo “Le Ragazze Creative” con i loro pregevoli manufatti, e dalle volontarie dell’AIL con le tradizionali Stelle di Natale, segni concreti di solidarietà e speranza.
La manifestazione “Chironio e i suoi Presepi da scoprire” proseguirà fino al 6 gennaio.
Particolare fascino suscita, ormai da diversi anni, la suggestiva fiaccolata da Locana a Chironio di sabato 27 dicembre, che quest’anno sarà impreziosita da un emozionante Presepe Vivente nel borgo, con numerosi personaggi e la rievocazione di antichi mestieri.
Nei giorni 26, 27 e 28 dicembre 2025, e 1 e 4 gennaio 2026, nel pomeriggio, sarà attiva una navetta gratuita da Locana (Piazza Gran Paradiso) a Chironio.
Nel ricordare che Natale è dono, il Comitato e gli Amici dei Presepi di Chironio augurano che ciò che si possa offrire ai bambini e ai ragazzi sia soprattutto la capacità di generare emozioni: emozioni che diventeranno ricordi preziosi e che, un domani, saranno lo stimolo più forte per continuare a frequentare e amare Chironio, Locana, il centro paese e tutte le altre frazioni.

VERCELLI – Il Sindaco Avv. Roberto Scheda visita i “Presepi ant ji süch” giunti nella Diocesi eusebiana

Sono arrivati a Vercelli soltanto questa mattina, 11 dicembre, ma già hanno avuto l’onore di una visita del Sindaco Avv. Roberto Scheda e del Vice Presidente del Consiglio Comunale, Cav. Gianni Marino.
I “Presepi Ant ji süch” erano, del resto attesi.
Già al termine della S.Messa nella Solennità dell’Immacolata concezione della Beata Vergine Maria, il parroco del Sacro Cuore al Belvedere li aveva annunciati, in un momento certo capace di suscitare l’attenzione più viva dei cuori: sappiamo come sia tradizione della parrocchia affidata ai Salesiani sin dai tempi di San Giovanni Bosco, al termine della S.Messa dell’8 dicembre, riunirsi nel grande cortile del compendio (che comprende anche il Centro di formazione professionale e l’oratorio), proprio di fronte alla sacra effige della Vergine, per pregare la preghiera dell’Ave Maria.
Così è stato anche quest’anno: i fedeli hanno composto un grande cerchio e, tenendosi per mano, hanno pregato con la preghiera che attinge le parole dal Vangelo di San Luca e secondo la formula definitiva che sarebbe poi stata consegnata al popolo di Dio da Papa San Pio V, nel 1568.
Prima della benedizione finale, il Parroco Don Claudio Giovannini ha annunciato l’imminente arrivo di questi singolari presepi, nati da un’intuizione di Piero Carrera (originario di Cuceglio, ma da tempo residente ad Agliè, in Canavese) e così, in questi giorni, in tanti hanno chiesto informazioni.
Informazioni che sono sintetizzate in questa presentazione:
Presepi ant ji süch – Presentazione
ma torneremo presto sull’argomento ed
è possibile visitare il sito dell’associazione
che da ormai 20 anni si cura di fare conoscere queste opere in tutta Italia ed ora, dopo l’esposizione di Cracovia, nel Mondo.
Anche il Santo Padre Francesco ha potuto ammirarli.

I presepi nei süch (nei ceppi) resteranno a Vercelli fino all’Epifania.
Perchè anche a Vercelli, dopo Arezzo, Roma, Cracovia, il Trentino, l’esposizione torinese in Maria Ausiliatrice?
Perchè a Cuceglio – sede dell’Associazione – hanno avuto un’idea di grande valore dal punto di vista spirituale, storico e pastorale: Cuceglio è una delle tre Parrocchie della Diocesi di Ivrea che sia intitolata a Sant’Eusebio (le altre sono Montalto Dora e Bollengo), sicchè si accarezza l’idea di promuovere sempre più, cogliendo questa sintonia, i legami (quasi un “gemellaggio”) tra i luoghi eusebiani.
Ne parlammo già qualche tempo fa
Oggi, si diceva, il Sindaco in persona, insieme al vice presidente del Consiglio Comunale, è riuscito a ritagliarsi uno spazio, pur nel corso di una mattinata densa di appuntamenti per una visita ed anche per un saluto cordiale a Don Claudio.

(il Parroco è al momento impedito alla deambulazione per motivi di salute)
L’iniziativa è stata possibile grazie a Piero Carrera ed alla sua gentile Signora.

Del Parroco – che ha accolto subito con disponibilità e generosità la proposta – si è già detto.
Prezioso l’aiuto del Sagrestano Giovanni Bergo; agli arredi ha pensato la Dott.ssa Silvia Colombano.
Grazie a tutti e “stay tuned” per i prossimi appuntamenti.

PAROLA DI DIO – “poiché era uomo giusto”

Is 7, 10-14
Dal libro del profeta Isaìa
In quei giorni, il Signore parlò ad Acaz: «Chiedi per te un segno dal Signore, tuo Dio, dal profondo degli inferi oppure dall’alto». Ma Àcaz rispose: «Non lo chiederò, non voglio tentare il Signore». Allora Isaìa disse: «Ascoltate, casa di Davide! Non vi basta stancare gli uomini, perché ora vogliate stancare anche il mio Dio? Pertanto il Signore stesso vi darà un segno. Ecco: la vergine concepirà e partorirà un figlio, che chiamerà Emmanuele».
Sal.23
RIT: Ecco, viene il Signore, re della gloria.
Del Signore è la terra e quanto contiene:
il mondo, con i suoi abitanti.
È lui che l’ha fondato sui mari
e sui fiumi l’ha stabilito.
  RIT: Ecco, viene il Signore, re della gloria.
Chi potrà salire il monte del Signore?
Chi potrà stare nel suo luogo santo?
Chi ha mani innocenti e cuore puro,
chi non si rivolge agli idoli.
  RIT: Ecco, viene il Signore, re della gloria.
Egli otterrà benedizione dal Signore,
giustizia da Dio sua salvezza.
Ecco la generazione che lo cerca,
che cerca il tuo volto, Dio di Giacobbe.
  RIT: Ecco, viene il Signore, re della gloria.
Rm 1, 1-7
Dalla lettera di san Paolo apostolo ai Romani.
Paolo, servo di Cristo Gesù, apostolo per chiamata, scelto per annunciare il vangelo di Dio – che egli aveva promesso per mezzo dei suoi profeti nelle sacre Scritture e che riguarda il Figlio suo, nato dal seme di Davide secondo la carne, costituito Figlio di Dio con potenza, secondo lo Spirito di santità, in virtù della risurrezione dei morti, Gesù Cristo nostro Signore; per mezzo di lui abbiamo ricevuto la grazia di essere apostoli, per suscitare l’obbedienza della fede in tutte le genti, a gloria del suo nome, e tra queste siete anche voi, chiamati da Gesù Cristo –, a tutti quelli che sono a Roma, amati da Dio e santi per chiamata, grazia a voi e pace da Dio, Padre nostro, e dal Signore Gesù Cristo!
Mt 1, 18-24
Dal Vangelo secondo Matteo
Così fu generato Gesù Cristo: sua madre Maria, essendo promessa sposa di Giuseppe, prima che andassero a vivere insieme si trovò incinta per opera dello Spirito Santo. Giuseppe suo sposo, poiché era uomo giusto e non voleva accusarla pubblicamente, pensò di ripudiarla in segreto.
Però, mentre stava considerando queste cose, ecco, gli apparve in sogno un angelo del Signore e gli disse: «Giuseppe, figlio di Davide, non temere di prendere con te Maria, tua sposa. Infatti il bambino che è generato in lei viene dallo Spirito Santo; ella darà alla luce un figlio e tu lo chiamerai Gesù: egli infatti salverà il suo popolo dai suoi peccati».
Tutto questo è avvenuto perché si compisse ciò che era stato detto dal Signore per mezzo del profeta: «Ecco, la vergine concepirà e darà alla luce un figlio: a lui sarà dato il nome di Emmanuele», che significa “Dio con noi”.
Quando si destò dal sonno, Giuseppe fece come gli aveva ordinato l’angelo del Signore e prese con sé la sua sposa.
***
UN PENSIERO SULLA PAROLA, A CURA DELLA PROF. ELISABETTA ACIDE
Un giovane re, Acaz, ha appena vent’anni ,re del piccolo regno di Giuda, quasi “insignificante”, ma “strategico”, coinvolto suo malgrado, dal re di Israele e dal re di Aram, nel VIII secolo, nel tentativo di liberarsi dalla potenza Assira.
Un giovane re indeciso, timoroso, pieno di paura, si sofferma a “valutare” le forze militari… e… si allea con il “nemico”, con colui che avrebbe dovuto combattere…e non contento, immola anche suo figlio al dio assiro.
Un re a palazzo, solo, forse ancora più inquieto e disperato… e riceve la visita del profeta.
Isaia si reca a palazzo, dal  giovane re… ha un compito preciso: ridonare fiducia in Dio…eppure si trova davanti un “re solo”, smarrito,  senza Dio.
Non basta un dialogo, ritorna il profeta dal re, con la tenacia dell’uomo di Dio e rassicura… riponi la tua fiducia in Dio. Secondo tentativo.
Nessun risultato… ma Isaia non si scoraggia…
Torna a palazzo… terzo tentativo: un profeta in dialogo…: “Chiedi per te un segno dal Signore, tuo Dio…”.
Una “prova”, il “segno” di Dio… il “rischio” di Isaia…
Il profeta che “guarda al passato” oltre che “avanti”: quei “segni che hanno preceduto l’Esodo.
Non voglio “mettere alla prova”, ma Dio è già intervenuto attraverso il profeta Isaia: il dono di Dio al popolo.
Ma Acaz non vuole “tentare” Dio. Non perché “teme” Dio, ma perché non vuole cambiare la propria opinione, non vuole “rimettersi in gioco”. L’ipocrisia che attanaglia l’uomo, allora come ancora oggi.
Acaz ha “già scelto”: Dio non “ha posto nella  sua scelta”.
Dio lasciato “fuori dalla storia”.
Acaz sta “abbandonando Dio”.
Ma Dio non “abbandona l’uomo”.
E Isaia si indigna… lui confida nella pazienza infinita di Dio.
Ma Isaia proclamerà.
Non può “tacere”; il profeta deve “parlare”: “Ecco, la vergine (letteralmente sarebbe da tradurre la ragazza meglio: giovane donna che non ha ancora partorito il suo primo figlio) concepirà e partorirà un figlio, che chiamerà Emmanuele”.
Il segno dell’Emmanuele.
“Dio con noi”.
La “portata” di questo annuncio è dirompente.
Dio E’.
Dio è sempre.
Dio nella storia, a “fianco” del su popolo.
E questa storia  come finì ?
Gli Assiri sbaragliarono gli eserciti nemici. Storia di incredulità.
Da un punto di vista storico riusciamo a ricostruire così la situazione: Acaz si allontana da Dio e chiama come amici gli Assiri, senza immaginare che questi un giorno gli si rivolteranno contro, ma Dio non abbandona il suo popolo: la moglie più giovane del re gli darà un figlio, Ezechia, che non ripeterà l’errore del padre.
Ma queste parole “profetiche” lasceranno anche altre interpretazioni.
L’evengelista Matteo (Vangelo del giorno), nel suo Vangelo, utilizzerà la parola di Isaia traducendo “vergine” non in senso ebraico, ma nella logica greca: “vergine” non significa solo “ragazza giovane”, ma proprio “vergine”.
Matteo dirà: Gesù non è solo un figlio di Maria e Giuseppe che Dio ha preso come “segno” della sua presenza nel mondo e nella storia: è proprio Dio, il “Dio con noi”.
Il profeta Isaia e l’evangelista Matteo, accomunati da quella parola.
Quel “segno” la cui origine greca “semion” viene usata nel Nuovo Testamento anche come “miracolo”, che diventano però, nel racconto della nascita di Gesù, “memoria” espressa e realizzata.
Il “Mistero” di un Dio coraggioso che sceglie una giovane ragazza “vergine” per Incarnarsi nella storia, per dare alla storia ed all’uomo la bellezza del Suo Figlio.
Il Mistero di Dio che diventa Amore nella sua grandezza e delicatezza di un bambino.
Un Mistero che si affaccia alla vita per riaffermare il  “valore” della vita e della storia.
Il Mistero di un Amore libero e donato.
Un Mistero sorprendente.
Un Mistero “impossibile” che diventa “possibilità”.
“Non temere”… è un Mistero, ma è realtà, è Amore.
“Non temere”… quella parola di Isaia di secoli prima, diventa “realtà”, diventa Vita, diventa Incarnazione.
“Non temere”: Dio è con noi.
“Non temere”… e Giuseppe non chiede oltre… Dio è con noi.
Giuseppe sa che quello è il “segno” di Dio nella storia.
E San Matteo saprà tradurre quel “segno” nelle sue parole come la fede della Chiesa della comunità primitiva: “Il bambino che è generato in lei viene dallo Spirito Santo”.
La “coscienza” della Chiesa è la “coscienza” di Giuseppe.
L’ “Eccomi” di Maria, l’ “Eccomi” di Giuseppe, l’ “Eccomi” della Chiesa.
Un “eccomi” fatto di scelta: “quando si destò dal sonno, Giuseppe fece come gli aveva ordinato l’angelo del Signore e prese con sé la sua sposa”.
“Dio con noi”: perché Dio “sceglie” di stare nella storia, con gli uomini e le donne.
Dio “sceglie” di stare dove uomini e donne accolgono il Mistero.
Dio “sceglie” la storia e la vita degli uomini e donne “di buona volontà”, quelli che non vivono di ipocrisia ma di umiltà, di accoglienza, di misericordia.
Dio “sceglie” orizzonti inediti, Dio sceglie gli “eccomi” quotidiani, quelli fatti di coraggio e perseveranza, di fede incerta e dubbiosa ma “salda” e “fiduciosa”, di totale “abbandono” a quella “Volontà” di essere abbracciati dal “Non temete” di Dio.
Dio sceglie il “compimento della promessa”.
Quattordici… di quattordici in quattordici… come quella “promessa” (cfr. 2Sam 7).
Il numero di Davide (secondo la numerologia ebraica del significato delle lettere sommate tra loro), il “tre volte” che ancora di più sottolinea la “legittimità” di Gesù: il “compimento” della storia, la “realizzazione” della promessa.
Ma, non dimentichiamo quattordici è anche il risultato algebrico di sette più sette, e sette, lo sappiamo, è “molto” nella logica vetero-testamentaria.
Non è un “arido” elenco, non è solo un “omaggio” all’  Oriente  che ama “contestualizzare” le proprie origini anche “saltando” qualche generazione se ritenuta non illustre, ma il “radicamento” espresso dall’evangelista Matteo in quell’attesa messianica caratteristica dell’ebraismo.
Non è solo un “problema” di Gematria: la storia “incarnata” in quella “promessa” di salvezza.
Interessante in questo “elenco” (che semplice elenco non è), il verbo utilizzato: “generò”, dove, dopo una lunga catena di “padre in figlio”, si “interrompe” proprio a Gesù.
Non si dice infatti “Giuseppe generò Gesù”… Gesù nascerà da Maria, da quella “vergine”, da quella “ragazza” scelta da Dio, dal dono di grazia di Dio e dall’accettazione libera di quell’ “Eccomi”.
Ma non deve stupire: Giuseppe, discendente di Davide, secondo l’antica legislazione giudaica, renderà Gesù “figlio di Davide”, dunque l’atteso. Il Messia promesso.
Ricordiamo che la parola greca ghénesis ha un duplice significato: sia “origine, generazione” (lat. Origo), sia nascita (lat. ortus).
Dunque, la “nascita” di Gesù avvenne così.
La promessa di Dio attraverso “vie impensate”.
Dunque dietro una “arida pagina” di nomi il “disegno di Dio”, la “volontà” di una bellezza teologica sorprendente: la storia è l’Incarnazione di Dio, è la vita, è il messaggio che “Dio non si stanca” dell’uomo e della sua storia.
Gesù è discendente di Davide (figlio di Davide è appellativo che nei Vangeli comparirà diverse), ma è Figlio di Dio.
E “compare” in quello “sguardo” che san Matteo riserva a Giuseppe, la figura di quell’ “uomo giusto”, di colui che ha capito che “giustizia” è fare la “volontà di Dio”, è la “convenienza” che si trasforma in quel “sogno”.
Il “racconto” di Giuseppe…non “su” Giuseppe.
Il “punto di vista” dell’uomo giusto.
Un “sogno” che è “sogno di pace”, “sogno con assenza di ansia e timore”.
Un sogno che non “abbandonerà” Maria, la quale “partorirà” il Figlio di Dio.
Il “sogno” che non fa “crollare” i sogni di Giuseppe, ma li “vivifica” attraverso l’esperienza di Dio: l’eccomi di Giuseppe diventa realtà nel “sogno di Dio”.
Giuseppe: l’uomo dell’ “imprevisto” che si fa “visione”: Maria sarà la sua sposa.
Maria avrà quel Figlio.
Maria darà il “Dio con noi”.
La “fiducia” in quel sogno di Dio.
La strada della fede.
Quella “storia” proviene da Dio, è di Dio, è Dio.
“Emmanuele”: Dio con noi.
Un Dio accolto, abbracciato, cullato, protetto…
Un Dio nella storia per trasformare la storia.
Un Dio “inaspettato” che diventa Incarnato.
Un Dio “comprensibile” anche se “incompreso”.
E Giuseppe gli porrà “il nome”: Dio salva.
Salvezza di Dio per l’umanità.
La bellezza della realtà: Dio con noi per salvarci.
 
 
 

Verso Natale: riscoprire l’attesa, vivere la speranza, coltivare l’esultanza – Il Vangelo dell’Avvento

Il Vangelo di questa ultima domenica di Avvento, ci presenta un uomo, Giuseppe, posto davanti a un mistero che supera ogni possibile comprensione umana. Un uomo giusto, ci dice la Scrittura, che si trova a dover scegliere tra la legge e l’amore, tra ciò che appare ragionevole e ciò che Dio gli chiede.
Giuseppe aveva i suoi progetti, i suoi sogni di una vita normale con Maria. Ma Dio irrompe nella sua vita con un progetto completamente diverso. E qui si manifesta la grandezza di quest’uomo silenzioso: egli “accoglie”. Accoglie innanzitutto il mistero che non comprende, accoglie Maria nella sua condizione inspiegabile, accoglie il Bambino che non è suo secondo la carne ma che il Cielo affida alle sue cure come padre.
Che cosa significa davvero accogliere?
Non è forse aprire le porte del cuore senza pretendere di capire tutto?
Accogliere è l’attitudine fondamentale del discepolo. Dobbiamo accogliere Dio così come Egli viene a noi, non come noi vorremmo che venisse. Accogliere il suo amore gratuito, il suo perdono immeritato, la sua grazia che ci precede sempre. E se Dio stesso, fattosi bambino, ha avuto bisogno di essere accolto, quanto più noi abbiamo bisogno di accogliere e di essere accolti!
Ad un passo dal Natale del Signore, domandiamoci con sincerità: sappiamo accogliere? Accogliamo il prossimo così com’è, con i suoi limiti e le sue fragilità? Accogliamo noi stessi, con le nostre debolezze, così come Dio ci accoglie?
Il secondo grande insegnamento è la custodia. Giuseppe custodisce ciò che gli è stato affidato con la vigilanza di chi sa riconoscere il valore inestimabile del tesoro che protegge. Egli prende con sé Maria, consapevole delle difficoltà, del chiacchiericcio, delle incomprensioni che avrebbero dovuto affrontare.
Quante volte ci preoccupiamo di custodire le cose materiali e trascuriamo di custodire le persone! Giuseppe ci richiama a una custodia attenta, presente, concreta. Una custodia che richiede coraggio creativo, quella capacità di non arrendersi davanti alle difficoltà ma di trovare sempre una via per proteggere chi ci è stato affidato.
E qui la domanda si fa provocatoria: chi sono le persone che Dio ha affidato alla nostra custodia? I nostri figli, il nostro coniuge, i nostri genitori anziani, i fratelli nella fede? Li custodiamo davvero o deleghiamo ad altri questa responsabilità sacra?
Chiediamo al Signore la grazia di imitare san Giuseppe: la grazia dell’accoglienza incondizionata e della custodia fedele.
Mt 1,18-24
Così fu generato Gesù Cristo: sua madre Maria, essendo promessa sposa di Giuseppe, prima che andassero a vivere insieme si trovò incinta per opera dello Spirito Santo.
Giuseppe suo sposo, poiché era uomo giusto e non voleva accusarla pubblicamente, pensò di ripudiarla in segreto. Però, mentre stava considerando queste cose, ecco, gli apparve in sogno un angelo del Signore e gli disse: «Giuseppe, figlio di Davide, non temere di prendere con te Maria, tua sposa. Infatti il bambino che è generato in lei viene dallo Spirito Santo; ella darà alla luce un figlio e tu lo chiamerai Gesù: egli infatti salverà il suo popolo dai suoi peccati». Tutto questo è avvenuto perché si compisse ciò che era stato detto dal Signore per mezzo del profeta: «Ecco, la vergine concepirà e darà alla luce un figlio: a lui sarà dato il nome di Emmanuele», che significa “Dio con noi”.
Quando si destò dal sonno, Giuseppe fece come gli aveva ordinato l’angelo del Signore e prese con sé la sua sposa.

CHIVASSO – Il secondo concerto di Natale chiude la stagione di “Chivasso in Musica 2025”

Nella chiesa di Santa Maria degli Angeli è in programma domenica 21 dicembre alle 16,30, il secondo concerto di Natale, che chiuderà la stagione di “Chivasso in Musica 2025”, patrocinata dalla Città metropolitana di Torino.
Protagonista dell’appuntamento sarà l’Accademia del Ricercare, celebre complesso strumentale specializzato nella musica barocca, che per l’occasione sarà formato dai flautisti Lorenzo Cavasanti e Luisa Busca, dal violoncellista Lorenzo Fantinuoli, dal tiorbista Ugo Nastrucci e dalla clavicembalista Claudia Ferrero. Sono in programma musiche di Giuseppe Sammartini, Francesco Mancini, Hotteterre Le Romain, Evaristo Felice Dall’Abaco e Arcangelo Corelli.
L’ingresso sarà con libera offerta a partire dalle 16,15.
Redazione Web
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