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giovedì 18 Dicembre 2025

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L'8 dicembre, Solennità dell'Immacolata Conezione della Beata Vergine Maria

FELETTO - La Madonna torna "in alto" dopo essere scesa tra il popolo: sempre devoto, sempre orante, sempre animato da amore filiale per la Madre di Dio, dell'umanità e della Chiesa - Santa Messa presieduta dal Card. Arrigo Miglio, concelebrata dal Parroco Don Stefano Teisa - 

Ampia sintesi dell'omelia dettata dal Cardinale -

(gabriella franzino – edy guglielmetti) – Lunedì 8 dicembre festa dell’Immacolata...

Incontro di formazione proposto dall'Ufficio Catechistico Diocesano

IVREA - Grande partecipazione all'incontro dei Catechisti diocesani per la formazione con Don Andrea Cavallini - Molto importante il tema trattato: "Il senso religioso del bambino - INTEGRALE IN VIDEO - La lezione di Don Cavallini, poi l'omelia di Mons. Daniele Salera e il conferimento del mandato ai Catechisti -

Come proporre la Fede ai bambini ed ai ragazzi in una società secolarizzata?

Un bellissimo clima di attesa e sorrisi di persone che si rivedevano tutte insieme dopo un bel po’ di tempo: ecco come abbiamo vissuto l’incontro dei Catechisti a Ivrea per un momento di formazione e per ricevere il Mandato da...

La Virgo Fidelis, festa istituita da Papa Pio XII l'11 novembre 1949

PONT CANAVESE - La Compagnia di Ivrea dell'Arma dei Carabinieri agli ordini del Capitano Armir Gjeci ospite della Parrocchia retta da Don Gian Paolo Bretti per la celebrazione della Festa dedicata alla loro Patrona - Ha presieduto Liturgia il Ten. Col. Don Diego Maritano, Cappellano Militare dei Carabinieri, Comando Legione Piemonte e Valle d'Aosta - IL VIDEO E LA GALLERY DI 40 IMMAGINI

Il 21 novembre si ricorda anche la Presentazione di Maria al tempio ed il sacrificio dei Carabinieri nella battaglia di Culqualber in Etiopia, nel 1941. 

(giancarlo guidetti) – Chiesa gremita presso la parrocchia di S. Costanzo di Pont Canavese per la celebrazione della festa della “Virgo Fidelis ” patrona dell’ Arma dei Carabinieri, sabato 22 novembre...

San Martino, il Vescovo che con il dono del mantello fece fiorire l'estate

VILLAREGGIA - Sempre viva la devozione a San Martino di Tours - Festa patronale di Fede, devozione, amicizia - Un po' di storia e poi la cronaca di giorni intensamente vissuti nella gioia e nella Speranza - La poesia a San Martino - VIDEO E GALLERY

Sempre numerosa la partecipazione di popolo alle iniziative proposte dal Parroco Don Alberto Carlevato

(Testo di Martina Acotto, immagini di  Lucia Carra, Gabriele Bisco, Martina Acotto, Sandro Frola, Claudio Frassà, Mirella Nigra, Paolo e Sara Iorio) –  San Martino di Tours è uno dei Santi più venerati in Occidente. Nato...

Alle giornate di studio quest'anno tenutesi a Torino dal 3 al 7 novembre hanno partecipato più di 150 rappresentanti di Santuari di cui è costellata la Penisola

VEROLENGO / LA MADONNINA - I Rettori ed Operatori dei Santuari italiani riuniti a Torino per il 59° Incontro Nazionale di riflessione e preghiera hanno visitato il Santuario che è punto di riferimento per la spiritualità di un territorio vasto, ai confini tra le Diocesi di Ivrea, Torino, Vercelli, Casale Monferrato - Il Vescovo di Ivrea Mons. Daniele Salera ha portato il saluto - IL VIDEO

Accolti dal Rettore del Santuario Don Valerio D'amico per la Liturgia presieduta da Mons. Domenico Sorrentino, Arcivescovo di Assisi e Foligno, concelebrante il Card. Enrico Feroci - 

Si è concluso venerdì 7 novembre il 59° incontro dei Rettori e Operatori dei Santuari italiani che fanno parte del “Collegamento dei Santuari Italiani”, quest’anno riunitisi a Torino, al Valdocco. L’appuntamento si è collocato...

Gli incontri proseguono fino al 13 maggio 2026

RIVAROLO CANAVESE - La vita in Cristo: i 10 Comandamenti - Ciclo di catechesi sul Decalogo mosaico: ancora una bella iniziativa per la formazione dei laici ideata dalle Parrocchie di San Giacomo Apostolo e San Michele Arcangelo 

Relatori dei primi tre incontri Mons. Gianmario Cuffia, Padre Alessandro Codeluppi C.O. e Don Massimiliano Marco

(Giulia Michela Demaria) – Le Parrocchie di San Giacomo e San Michele in Rivarolo Canavese...

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Quando i confini, invece di dividere, uniscono territori e persone

DA BORGO REVEL A CRESCENTINO - Per il Concerto di Natale arriva dalla Parrocchia di Sant'Anna al Teatro Angelini il gruppo musical "Giubileo Experience" - Una bella idea del Comune che la gente ha apprezzato: tutto esaurito in teatro -

Appuntamento ad aprile, con il musical dedicato al Giubileo della Speranza

(elisabetta acide) – Da sempre la musica è “linguaggio universale”, attraversa la nostra vita, non ha “spazio” né “luogo”, eppure riesce ad essere il “linguaggio della vita”, con le sue note struggenti, allegre,...

Due giorni così ricchi di iniziative che ne parliamo in due distinti servizi: oggi il primo

CUCEGLIO - Comunità viva e vitale e soprattutto unita - Dalle iniziative giovanili alla mostra dei Presepi ant ji süch - Nella II Domenica d'Avvento la S.Messa celebrata dal Card. Arrigo Miglio - IN VIDEO integrale l'omelia, una riflessione sul magistero di Papa Francesco e la benedizione delle opere esposte 

I doni dello Spirito Santo: Spirito di sapienza e intelligenza, Spirito di consiglio e di fortezza, Spirito di conoscenza e di timore del Signore - 

Fine settimana, quello che si sta concludendo oggi, domenica 7 dicembre, ricco di momenti di grande significato per il popolo di Dio che è in Cuceglio. Si è iniziato sabato con la presentazione della bella iniziativa giovanile...

CHIRONIO E I SUOI PRESEPI – La manifestazione festeggia i 10 anni con il Vescovo Daniele

La manifestazione “Chironio e i suoi Presepi da scoprire” ha raggiunto quest’anno un traguardo importante, celebrando con orgoglio la decima edizione, segno di una tradizione che continua a vivere e a rinnovarsi nel tempo.
Sabato 13 dicembre, all’inaugurazione, ha presenziato il Vescovo di Ivrea, Monsignor Daniele Salera, accompagnato dall’amico Don Giovanni, giunto da Roma, e dal Parroco di Locana, Don Sergio Noascone.
La sua presenza ha donato solennità e profonda emozione a un pomeriggio già ricco di significato.
Ad accogliere Sua Eccellenza sono stati i bravissimi ragazzi del coro “I Prima Nota”, che insieme alle loro coordinatrici, con voci limpide e melodiose, hanno saputo scaldare l’ambiente e i cuori dei presenti, creando un’atmosfera di gioia e raccoglimento.
Il Comitato Chironio, attraverso le parole del suo Presidente, ha portato i saluti ufficiali e un sentito omaggio al Vescovo, illustrando brevemente le particolarità e lo spirito profondo della manifestazione.
Il piccolo borgo di Chironio, oggi abitato da poche famiglie, custodisce però un patrimonio umano e spirituale immenso: ciò che è stato seminato in passato ha messo radici forti e profonde, continuando a trasmettere i valori della famiglia, delle tradizioni, della montagna e del Cristianesimo.
Sono proprio questi valori, autentici e irrinunciabili, a dare energia e slancio ai membri del Comitato, che con sacrificio, passione e dedizione trovano il tempo e la forza per realizzare ogni anno l’esposizione dei Presepi.
All’interno dell’associazione emergono vere eccellenze artigianali: maestri nella lavorazione del legno e della pietra, artisti dei materiali poveri e naturali che, con fantasia e originalità, riescono a trasformare la semplicità in piccoli capolavori carichi di significato.
Durante la visita, Monsignor Salera ha letto e commentato un brano tratto dalle Fonti Francescane, legato alla nascita del Presepe di Greccio, e un passo del Vangelo secondo Luca che narra la nascita di Gesù. Con parole semplici e profonde ha ricordato come ogni Presepe ci insegni che la vera grandezza risiede nella piccolezza e nella semplicità, messaggio quanto mai attuale.
All’inaugurazione erano presenti anche l’Amministrazione comunale di Locana, con il Sindaco Mauro Peruzzo Cornetto, assessori e consiglieri, e il Sindaco di Bairo, Claudio Succio, a testimonianza di una partecipazione sentita e condivisa.
Il Comitato Chironio, attraverso le mani di alcuni ragazzi, ha poi consegnato al Vescovo piccoli doni, simbolo delle eccellenze gastronomiche e artigianali del territorio, gesto semplice ma ricco di affetto e gratitudine.
Il Vescovo ha voluto percorrere le viuzze della borgata, accompagnato dai membri del Comitato, impartendo la benedizione ai numerosi Presepi esposti ed esprimendo sincero apprezzamento per la loro pregevole fattura, la fantasia, la naturalezza e la semplicità che li rendono unici.
Il pomeriggio si è concluso in un clima di convivialità e calore umano, con una bevanda calda e un dolce pezzo di semolino, condivisi come una grande famiglia, in unione  e comunità.
La piazza di Chironio sabato 13 dicembre, giorno di Santa Lucia, era viva e accogliente, animata dai canti, dai sorrisi dei bambini, dalla presenza del gruppo “Le Ragazze Creative” con i loro pregevoli manufatti, e dalle volontarie dell’AIL con le tradizionali Stelle di Natale, segni concreti di solidarietà e speranza.
La manifestazione “Chironio e i suoi Presepi da scoprire” proseguirà fino al 6 gennaio.
Particolare fascino suscita, ormai da diversi anni, la suggestiva fiaccolata da Locana a Chironio di sabato 27 dicembre, che quest’anno sarà impreziosita da un emozionante Presepe Vivente nel borgo, con numerosi personaggi e la rievocazione di antichi mestieri.
Nei giorni 26, 27 e 28 dicembre 2025, e 1 e 4 gennaio 2026, nel pomeriggio, sarà attiva una navetta gratuita da Locana (Piazza Gran Paradiso) a Chironio.
Nel ricordare che Natale è dono, il Comitato e gli Amici dei Presepi di Chironio augurano che ciò che si possa offrire ai bambini e ai ragazzi sia soprattutto la capacità di generare emozioni: emozioni che diventeranno ricordi preziosi e che, un domani, saranno lo stimolo più forte per continuare a frequentare e amare Chironio, Locana, il centro paese e tutte le altre frazioni.

VERCELLI – Il Sindaco Avv. Roberto Scheda visita i “Presepi ant ji süch” giunti nella Diocesi eusebiana

Sono arrivati a Vercelli soltanto questa mattina, 11 dicembre, ma già hanno avuto l’onore di una visita del Sindaco Avv. Roberto Scheda e del Vice Presidente del Consiglio Comunale, Cav. Gianni Marino.
I “Presepi Ant ji süch” erano, del resto attesi.
Già al termine della S.Messa nella Solennità dell’Immacolata concezione della Beata Vergine Maria, il parroco del Sacro Cuore al Belvedere li aveva annunciati, in un momento certo capace di suscitare l’attenzione più viva dei cuori: sappiamo come sia tradizione della parrocchia affidata ai Salesiani sin dai tempi di San Giovanni Bosco, al termine della S.Messa dell’8 dicembre, riunirsi nel grande cortile del compendio (che comprende anche il Centro di formazione professionale e l’oratorio), proprio di fronte alla sacra effige della Vergine, per pregare la preghiera dell’Ave Maria.
Così è stato anche quest’anno: i fedeli hanno composto un grande cerchio e, tenendosi per mano, hanno pregato con la preghiera che attinge le parole dal Vangelo di San Luca e secondo la formula definitiva che sarebbe poi stata consegnata al popolo di Dio da Papa San Pio V, nel 1568.
Prima della benedizione finale, il Parroco Don Claudio Giovannini ha annunciato l’imminente arrivo di questi singolari presepi, nati da un’intuizione di Piero Carrera (originario di Cuceglio, ma da tempo residente ad Agliè, in Canavese) e così, in questi giorni, in tanti hanno chiesto informazioni.
Informazioni che sono sintetizzate in questa presentazione:
Presepi ant ji süch – Presentazione
ma torneremo presto sull’argomento ed
è possibile visitare il sito dell’associazione
che da ormai 20 anni si cura di fare conoscere queste opere in tutta Italia ed ora, dopo l’esposizione di Cracovia, nel Mondo.
Anche il Santo Padre Francesco ha potuto ammirarli.

I presepi nei süch (nei ceppi) resteranno a Vercelli fino all’Epifania.
Perchè anche a Vercelli, dopo Arezzo, Roma, Cracovia, il Trentino, l’esposizione torinese in Maria Ausiliatrice?
Perchè a Cuceglio – sede dell’Associazione – hanno avuto un’idea di grande valore dal punto di vista spirituale, storico e pastorale: Cuceglio è una delle tre Parrocchie della Diocesi di Ivrea che sia intitolata a Sant’Eusebio (le altre sono Montalto Dora e Bollengo), sicchè si accarezza l’idea di promuovere sempre più, cogliendo questa sintonia, i legami (quasi un “gemellaggio”) tra i luoghi eusebiani.
Ne parlammo già qualche tempo fa
Oggi, si diceva, il Sindaco in persona, insieme al vice presidente del Consiglio Comunale, è riuscito a ritagliarsi uno spazio, pur nel corso di una mattinata densa di appuntamenti per una visita ed anche per un saluto cordiale a Don Claudio.

(il Parroco è al momento impedito alla deambulazione per motivi di salute)
L’iniziativa è stata possibile grazie a Piero Carrera ed alla sua gentile Signora.

Del Parroco – che ha accolto subito con disponibilità e generosità la proposta – si è già detto.
Prezioso l’aiuto del Sagrestano Giovanni Bergo; agli arredi ha pensato la Dott.ssa Silvia Colombano.
Grazie a tutti e “stay tuned” per i prossimi appuntamenti.

Fulvio Croce, avvocato canavesano, accettò di difendere dieci brigatisti ma le BR lo freddarono il 28 aprile 1977 (di Doriano Felletti)

Nella foto: Fulvio Croce
“Caro al nostro cuor”, opera storiografica della ricercatrice Nadia Bon-tempo, nasce da un fortunoso ritrovamento: durante i lavori di ristrutturazione di alcune abitazioni nel centro storico di Castelnuovo Nigra. Nella Caretto e Valentino Ceresa hanno riscoperto più di 1400 lastre stereoscopiche datate tra il 1901 e il 1938. Il lavoro di digitalizzazione ha consentito l’analisi delle immagini che, grazie allo studio dei materiali provenienti da diversi archivi pubblici e privati e alla raccolta di testimonianze e di ricordi personali, ha portato alla luce le storie di quattro famiglie, Nigra, Croce, Gamarra e Revelli-Poma, narrate nelle ambientazioni di Sale e di Villa Castelnuovo, luoghi della villeggiatura estiva tra la fine dell’Ottocento e il primo Novecento.
Tra queste, la vita della famiglia Croce, legata da parentela alla famiglia Nigra, è raccontata attraverso Giovanni e suo figlio Fulvio. “Dire avvocato Croce, era dire canavesano. Non solo per l’origine, ma perché egli manteneva in sé, pur dopo una lunga vita trascorsa a Torino, le caratteristiche più autentiche della gente di quella terra” (Stampa Sera, 29 aprile 1977, p. 6). Fulvio Croce nacque a Sale Castelnuovo il 6 giugno del 1901 da Giovanni e Corinna Benacchio: “il padre era stato il classico medico condotto; batteva una zona enorme tra Sale Castelnuovo e Muriaglio, quando non esistevano strade, ma solo mulattiere, e partiva nel cuore della notte su un cavallo bianco, chiamato da malati lontani; da lui il figlio aveva certamente appreso l’attaccamento al dovere assieme all’amore per il suo Canavese” (Stampa Sera, cit.).
Studiò a Torino, ospite della famiglia Gamarra, presso la Scuola elementare Vittorio Alfieri, poi al Ginnasio Cesare Balbo e, in seguito, al Liceo D’Azeglio dove nel 1918 conseguì il diploma di istruzione classica. Si iscrisse alla facoltà di Giurisprudenza dell’Università di Torino; al secondo anno di corso, dal 5 febbraio al 6 giugno 1920, partecipò come legionario all’impresa di Fiume, cosa di cui andò sempre fiero. Fulvio Croce si laureò il 13 luglio 1922 con la votazione di 105 su 110; nel giugno 1925 superò l’esame di Stato per l’abilitazione alla professione di avvocato, dopo un periodo di tirocinio formativo che svolse presso lo Studio Simondetti. Dedicò tutta la sua vita alla professione forense, titolare di uno dei più importanti studi legali della città. Ma non dimenticò mai le sue origini: “appena poteva, fuggiva dalla città […] e si rifugiava nella vecchia, modestissima casa del padre, sull’unica via di Sale Castelnuovo. Di qui partiva con gli amici per battute di caccia, verso il Moncalvo, verso il Verzel e la Quinzeina” (Stampa Sera, cit.).
L’8 giugno 1963 sposò a Cintano Severina Marone e nel 1968 fu eletto a presidente del Consiglio dell’Ordine degli avvocati di Torino: “lo avevano eletto per le sue qualità morali e professionali, ma soprattutto per il suo saper essere sopra la mischia, con un’esperienza da padre antico” (Stampa Sera, cit.).
Il 17 maggio 1976, presso la Corte d’Assise di Torino, ebbe luogo la prima udienza del processo a 23 membri delle Brigate Rosse; i detenuti presenti in aula (tra cui Renato Curcio, Alberto Franceschini, Paolo Maurizio Ferrari e Prospero Gallinari) revocarono agli avvocati di parte il mandato per la difesa: “come combattenti comunisti ci assumiamo collettivamente e per intero la responsabilità politica di ogni sua iniziativa passata presente e futura” (La Stampa, 18 maggio 1976, p. 11). Il presidente della Corte d’assise di Torino, Guido Barbaro, procedette alla nomina dei difensori d’ufficio, sulla base dei nominativi individuati dal Consiglio dell’Ordine degli avvocati, ma essi furono ricusati dagli imputati. Nel corso della seconda udienza del 24 maggio 1976, sette difensori d’ufficio su dieci rimisero il loro mandato. Così, la Corte d’Assise decise, in camera di consiglio, “di comunicare al Predidente degli Ordini degli avvocati Croce la designazione di difensore d’ufficio per i dieci brigatisti, ai sensi dell’articolo 130 di procedura penale.
L’avvocato Croce chiede tempo fino alla ripresa dell’udienza odierna per scegliere chi affiancare nell’incarico” (La Stampa, 25 maggio 1976, p. 19).
Croce, consapevole dei rischi a cui sarebbe stato esposto, decise di accettare l’incarico e scelse gli altri difensori d’ufficio tra i consiglieri dell’Ordine. Fra questi vi era Franzo Grande Stevens che, durante l’udienza del 7 giugno 1976, sollevò l’eccezione di incostituzionalità dell’articolo 130 del Codice di procedura penale, invocando la Convenzione europea dei diritti dell’uomo che prevedeva il diritto dell’accusato di difendersi personalmente o di avere l’assistenza di un difensore di sua scelta; ma la Corte d’assise ritenne l’eccezione manifestamente infondata e rinviò il processo a nuovo ruolo.
Il 28 aprile 1977, cinque giorni prima della data fissata per la ripresa delle udienze, un nucleo delle Brigate Rosse uccise Fulvio Croce nell’androne di ingresso di via Perrone 5 mentre si stava recando nel suo studio insieme alle sue due segretarie: “uno degli uomini, robusto [poi individuato in Rocco Micaletto], si ferma proprio sul portone […]. “Avvocato!”, grida. L’avvocato Croce si volta. L’uomo estrae una pistola e spara […]. Sei colpi in tutto, di cui cinque finiscono nel bersaglio. L’avvocato Croce è colpito al capo da due proiettili, altri tre si conficcano nel petto […]. Muore in pochi istanti” (La Stampa, 29 aprile 1977, p. 1).
“Adesso riposa nel Canavese, a Castelnuovo Nigra. Dove era nato, dove aveva fatto il sindaco per tre legislature ininterrotte, dove conservava i suoi migliori amici (quelli di sempre, che si incontrano all’asilo, poi alle elementari, o i cacciatori del paese, oppure i compagni di tavolata), dove già sono sepolti tutti i suoi parenti. È stato tumulato nella tomba di famiglia, nel piccolo cimitero di provincia speronato sulla collina, il verde tutt’attorno e fiori spontanei che punteggiano campi e prati” (Gazzetta del popolo, 1° maggio 1977, p. 6).
 
L’articolo di pagina 5 del Risveglio Popolare del 5 maggio 1977.
Il qr code che rimanda all’articolo integrale
Gli imputati delle Brigate Rosse alla prima udienza del processo.

Il “buon vicinato” Lega-5S sulla Russia come il governo “giallo-verde” del 2018… anche in vista del 2027?

Le incertezze sulla politica estera nei due poli sono state contestate con fermezza dal Presidente della Repubblica: sull’Ucraina Mattarella ha ribadito che la Russia, Paese invasore, non può essere premiata con conquiste territoriali, perché i confini degli Stati non si cambiano con la forza, in spregio al diritto internazionale.
La pace non si realizza con la guerra. Evidente il richiamo del Quirinale alle posizioni “permissive” di Salvini e Conte, favorevoli alla prima bozza di pace Trump-Putin, imperniata sulla resa di Kiev.
Non da oggi Lega e M5S sono “sensibili” alle istanze moscovite, ma l’elogio aperto di Trump è apparso dirompente in entrambi i Poli. La Lega ha sinora rinviato il decreto governativo sui nuovi aiuti all’Ucraina, il M5S ha costretto il “campo largo” ad una difesa “prudente” delle ragioni di Kiev. Conte e Salvini denotano una sintonia che ricorda il primo governo giallo-verde del 2018, molto tiepido sull’alleanza occidentale, alla ricerca di nuove intese con Mosca e Pechino. Questo “buon vicinato” potrebbe ristabilirsi qualora alle prossime politiche del 2027 emergesse un “pareggio”; già il leader pentastellato ha messo le mani avanti, dicendo alla Festa di Fratelli d’Italia di essere libero nelle alleanze (con buona pace di Elly Schlein, sempre “unitaria”).
Le forti parole di Mattarella hanno toccato indirettamente anche la premier Meloni, sempre a mezza strada tra Bruxelles e la Casa Bianca, lontana dall’attivismo europeista di Francia, Germania, Inghilterra, contraria all’uso degli asset russi per sostenere Kiev, soprattutto sostenitrice del “diritto di veto” delle singole nazioni in sede UE, vera arma di ricatto dell’ungherese Viktor Orban e dello slovacco Robert Fico, filo-Putin. Per il Quirinale va incoraggiato il rilancio dell’unità europea, come chiedono da tempo Mario Draghi e Romano Prodi. L’Unione Europea deve correre di fronte alla doppia sfida di Mosca e Washington (senza dimenticare Pechino), ma questo non è possibile se i singoli governi possono ricorrere a misure di ostruzione. L’Europa “sovranista” non ha futuro; Mattarella sollecita la riscoperta dei valori dei Padri fondatori, in una logica comunitaria e solidale, senza barriere tra i 27 Stati, contro gli “sfascismi” alla Elon Musk.
I due poli cercano di ridimensionare le forti divergenze in politica estera, ma la realtà prevale sulla propaganda. La Meloni, ad Atreju, ha rivendicato la collaborazione del destra-centro, ignorando gli elogi della Lega ai proclami anti-europei di Trump e Putin e le minacce di voto contrario su Kiev del senatore Borghi, esponente autorevole del Carroccio. Anche sulla legge finanziaria la navigazione non è facile, con il Parlamento ancora bloccato a pochi giorni dalla scadenza di fine-anno.
Nella maggioranza non mancano i problemi in Forza Italia, dopo la sconfessione di Tajani da parte di Pier Silvio Berlusconi, che sollecita “facce nuove“, forte del sostegno “milionario” al partito e dell’eredità paterna. Ma non dovrebbe decidere il Congresso dei tesserati?
Nel “campo Largo” spicca la solitudine del Pd: all’Assemblea nazionale l’85% ha rilanciato la candidatura della Schlein a Palazzo Chigi, senza discussione sui continui “no” di Conte. Forte invece la critica al leader della minoranza riformista (15%), Graziano Delrio, per un disegno di legge contro l’antisemitismo (distingue le giuste critiche al governo Netanyahu dal rifiuto dell’esistenza dello Stato di Israele). Il percorso dei Dem coi Pentastellati pare una continuazione della linea dei segretari Bersani e Letta: fiduciosi nell’intesa, con i risultati finali negativi. Le parole di Conte vanno discusse, per evitare un terzo fallimento.
La frammentazione delle forze politiche sta contagiando anche il mondo sindacale: sulla legge finanziaria ci sono state tre diverse manifestazioni di Cgil, Cisl, Uil, con programmi e proposte alternative, passando dal conflitto alla concertazione. La divisione non appare positiva per il mondo del lavoro, in una crisi geo-politica di livello mondiale, con uno strapotere degli autocrati e degli oligarchi (pensiamo alle liquidazioni super-miliardarie di Elon Musk). La strada dell’unità sindacale è difficile, ma è l’unica in grado di difendere la dignità e il ruolo non marginale del mondo del lavoro.

EDITORIALE – Parole di Natale

Il Natale arriva puntuale, quest’anno in un tempo più strano del solito per le parole. Ne circolano moltissime, pesano un sacco, durano poco. Mai come oggi siamo così colpiti dalle parole, eppure così poco capaci di comprenderle.
C’è una povertà che raramente entra nei discorsi natalizi: la povertà culturale. Non fa rumore, non le dobbiamo pacchi alimentari, ma lascia segni profondi nei solchi del tempo. È la fatica crescente a leggere un testo, a seguire un ragionamento, a distinguere un fatto da un’opinione. È la rinuncia lenta, ma costante, alla complessità, come se pensare fosse un lusso; è l’indebolimento dello spazio di mediazione, di verifica, di responsabilità per far posto a flussi incontrollati di informazioni, dove vero e falso convivono senza più confini riconoscibili.
Le fake news prosperano proprio qui: nella stanchezza di chi non ha più voglia di verificare, nella fretta di condividere, nel bisogno di sentirsi dalla parte giusta senza passare dal dubbio. E non risparmiano neppure il Natale. Lo inquinano con paure costruite ad arte, polemiche sterili, narrazioni che dividono ciò che dovrebbe unire.
Il racconto natalizio è l’esatto contrario della notizia veloce. Chiede tempo, ascolto, attenzione ai dettagli. È una storia che non si capisce a colpo d’occhio e che non funziona per slogan. Forse è anche per questo che oggi facciamo fatica a riconoscerla: perché ci siamo disabituati alla profondità, alla lettura lenta, al pensiero che non si consuma in un click.
Forse il Natale, quest’anno, potrebbe cominciare da qui: dal recupero del tempo necessario per capire, dal rispetto per le parole, dalla responsabilità di informarsi senza lasciarsi trascinare dal rumore. Perché senza verità non c’è dialogo, senza dialogo non c’è comunità, e senza comunità anche il Natale rischia di ridursi a una bella immagine, rapidamente scorsa e rapidamente dimenticata.
I nostri auguri nel QRcode qui sotto:

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