Tenuta Roletto
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martedì 13 Maggio 2025

Reale mutua
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martedì 13 Maggio 2025

Il messaggio del vescovo Daniele

L’intera Diocesi di Ivrea si stringe con immensa gioia attorno a papa Leone XIV in un canto di lode e gratitudine alla Santissima Trinità per il dono alla Chiesa del nuovo successore di Pietro. Assicuriamo al Santo Padre la nostra preghiera perché nel dono che fa a tutti noi della sua vita si senta protetto e sostenuto dalla nostra intercessione.

“Il male non prevarrà, siamo tutti nelle mani di Dio” e ancora “Pace a tutti voi e pace nel cuore di tutti” queste le sue parole e insieme già una conferma che vuole offrire alla Chiesa intera.

Il vescovo Daniele

Dal 25 al 27 aprile, insieme a 300 ragazzi e ragazze della Pastorale giovanile diocesana

CHIVASSO MADONNA S.ROSARIO, TORRAZZA, BORGO REGIO E TORASSI - Il racconto del Giubileo degli adolescenti a Roma, straordinaria esperienza di Fede, nel segno della Speranza: sulla via di Gesù, che salva dall'illusione delle mendaci seduzioni mondane -

Si ringraziano i Sacerdoti: don Gianpiero Valerio,  il Vescovo di Ivrea, Mons.  Daniele Salera e don Davide Rossetto  ed i Catechisti che hanno reso possibile questo pellegrinaggio, che segnerà la nostra storia di comunità.

 “ Attraversiamo la Porta santa , verso un mondo di pace e di speranza.. pellegrini di speranza...

Un bell'esempio di devozione mariana vissuta nella coerenza con attenzione alla formazione cristiana

BORGO REVEL - La Parrocchia di “S.Anna” si prepara al mese di maggio con iniziative di preghiera di comunità all’insegna del cammino sinodale -

Itinerario aperto a tutti per “camminare insieme” nel ricordo di Papa Francesco e delle sue esortazioni, per essere con Maria, Regina di speranza, pellegrini ogni giorno -

(Elisabetta Acide) – Nella teologia mariana vi è un titolo che credo valga la pena...

Ancora un'esemplare esperienza educativa e pastorale per i giovani delle parrocchie di Rivarolo -

RIVAROLO CANAVESE - Quella Croce così attuale nella vita di tanti come noi - Due esempi luminosi, Sammy Basso e Nadia Toffa, che hanno portato la Croce con umiltà, semplicità e grinta, senza arrendersi di fronte al “buio” della vita.

Ai piedi della Croce sta Maria, in attesa di quella luce che dona salvezza, pace e armonia a tutti noi nel giorno della Santa Pasqua.

(simone mezzano) – Un Venerdì Santo intenso quello vissuto ieri, 18 aprile, dagli animatori...

Celebrazione preparata con ogni cura: non è mancata anche la presenza di un'asinella

CUCEGLIO - Il Card. Arrigo Miglio presiede la Liturgia nella Domenica delle palme - Molto seguito il suo messaggio conclusivo, che riproponiamo integrale in VIDEO - 

Oltre la pur importante e bella "cornice", contempliamo il "quadro" che essa contiene

(f.c.) – Il cardinale Arrigo Miglio ha presieduto la Liturgia della Domenica delle Palme a Cuceglio, celebrata sabato pomeriggio alle 18 con ritrovo in Piazza Porta Pia. Presente anche l’asinella Agata che ha...

"Abbiate il coraggio di essere felici".

ROSONE DI LOCANA - La comunità riunita davanti al maxischermo per partecipare alla S.Messa esequiale per Papa Francesco - Grande momento unitivo, nel raccoglimento e nella preghiera -

Come indicato dal vescovo Daniele, 88 rintocchi di campane hanno risuonato nelle parrocchie delle Comunità Parrocchiali Alta Valle Orco durante la traslazione del feretro verso Santa Maria Maggiore.

Nella tranquillità del salone Don Salvetti a Rosone, i fedeli hanno potuto assistere, sul...

Molto seguita la meditazione offerta dal Dicacono Simone Mezzano

RIVAROLO CANAVESE - La comunità unita  in memoria di Papa Francesco - Veglia di preghiera guidata dal Vice Parroco Don Antonio Luca Parisi - Un pontificato "segnato da gesti forti. Si è recato nei luoghi della sofferenza, come Lampedusa, dove nel 2013 ha sottolineato l’indifferenza globale verso i migranti".

Nell’Enciclica “Laudato sì” del 2015 ha denunciato lo sfruttamento del pianeta, chiedendo una “cambiamento ecologico” globale.

Martedì 22 aprile in Rivarolo Canavese la veglia di preghiera per il defunto Pontefice Papa...

A poche ore dal Conclave

Tutto pronto nella Cappella Sistina per accogliere, da domani pomeriggio, i 133 Cardinali elettori. Tutto secondo il rito.  Nella “stanza delle lacrime” sono pronti i tre abiti bianchi  di taglie differenti per il  nuovo  Papa, ...

Per saperne di più
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E di questi fatti siamo testimoni noi e lo Spirito Santo, che Dio ha dato a quelli che gli obbediscono

PAROLA DI DIO - Letture dalla Liturgia nella III Domenica di Pasqua - «Simone, figlio di Giovanni, mi ami?» - Catechesi del Card. Gianfranco Ravasi - Commento a cura della Prof. Elisabetta Acide - 

Tutte le creature nel cielo e sulla terra, sotto terra e nel mare, e tutti gli esseri che vi si trovavano, udii che dicevano: «A Colui che siede sul trono e all'Agnello lode, onore, gloria e potenza, nei secoli dei secoli».

At 5, 27-32. 40-41 Dagli Atti degli Apostoli. In quei giorni, il sommo sacerdote interrogò gli...

Prime Comunioni, momento di Grazia per tutta la comunità

BORGO REVEL - Con Beatrice e Matteo per vivere il sacramento come comunità che riscopre la missionarietà iscritta nell’Eucaristia, momento “costitutivo” della vita parrocchiale -

 “L’Eucarestia è il culmine e il vertice della vita cristiana”.

(Elisabetta Acide) – L’occasione per una riflessione è propizia e la offre l’evento...

CHIESANUOVA – Si festeggiano tutte le mamme

La piccola, ma viva e vitale comunità di Chiesanuova, ha offerto, sabato 10 maggio, un altro bel momento di vita comune.
Dopo un momento di preghiera guidata dal Diacono Roberto , si è pensato a tutte le mamme, ricorrendo domenica la Festa della Mamma: non soltanto una pur gradevole convivialità con un ottimo rinfresco, ma anche la sottolineatura della figura della mamma nella edificazione della Chiesa domestica, secondo il modello offerto dalla Beata Vergine Maria.
Non è mancato anche un omaggio floreale, offerto a tutte le Signore presenti.
“Regista” di questa bella iniziativa l’Associazione “I Ginestrin”, che svolge un prezioso servizio per animare la vita di questo paese, vero e proprio “balcone” sul Canavese.
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IVREA – Due nuovi autobus elettrici per il trasporto pubblico locale

Due nuovi autobus elettrici sono entrati in servizio a Ivrea per il trasporto pubblico locale e sono stati varati ufficialmente lunedì 12 maggio in piazza Ottinetti.
I veicoli sono stati acquistati grazie a un finanziamento della Città metropolitana di Torino, nell’ambito del Piano strategico nazionale della mobilità sostenibile, con l’obiettivo di favorire la transizione ecologica nei trasporti e migliorare la qualità dell’aria.
I nuovi e-bus, già operativi da alcune settimane sulle linee urbane, sono lunghi 12 metri, con 27 posti a sedere e 56 in piedi. Alimentati completamente a batteria, sostituiscono due autobus diesel Euro 3 del 2004, contribuendo a un trasporto pubblico più moderno, efficiente e rispettoso dell’ambiente.
I nuovi autobus sono realizzati da BYD per GTT e integrano avanzate tecnologie elettroniche e un design interno ottimizzato per i passeggeri. Si distinguono per l’assenza di specchietti retrovisori, sostituiti da telecamere e sensori per il rilevamento ostacoli, e per i sistemi elettronici di assistenza alla guida (ADAS). L’ampio spazio interno è progettato per il comfort di tutti i passeggeri, con particolare attenzione all’accessibilità per le persone a mobilità ridotta.
Per assicurare l’operatività efficiente e continuativa della nuova flotta elettrica, è stata predisposta un’infrastruttura di ricarica dedicata. L’approvvigionamento energetico di GTT avviene esclusivamente tramite fonti rinnovabili certificate, garantendo un ciclo operativo a zero emissioni.
L’intervento fa parte di un piano complessivo da oltre 8,6 milioni di euro affidati alla Città metropolitana di Torino per il primo quinquennio del Programma strategico nazionale, destinati all’acquisto di autobus elettrici urbani nei Comuni del territorio metropolitano con servizio urbano (esclusa Torino).
Ivrea vedrà l’arrivo di un terzo mezzo elettrico più piccolo, già finanziato, e un quarto sarà acquistato nei prossimi mesi.
Parallelamente a questa svolta verso l’elettrico, GTT collaborerà con il Comune di Ivrea e  la Città metropolitana di Torino per la revisione e l’ottimizzazione dei percorsi della rete urbana, con l’obiettivo di migliorare l’efficienza del servizio e la sua rispondenza alle esigenze della comunità.
Inoltre, in questa fase di transizione e riorganizzazione, a partire da giugno, la flotta urbana sarà integrata con l’impiego di 19 autobus ad alimentazione tradizionale EEV (Enhanced Environmentally friendly Vehicle), per garantire la continuità del servizio.
«L’amministrazione riconosce con soddisfazione la concreta attenzione della Città metropolitana al nostro territorio – commentano il sindaco di Ivrea Matteo Chiantore e  l’assessore alla mobilità Massimo Fresc -. I nuovi mezzi elettrici e la prospettiva concreta di sostituire nel tempo tutto i mezzi della Conurbazione di Ivrea vanno nella direzione che l’amministrazione, i sindacati e i cittadini auspicano da tempo. I nuovi mezzi elettrici renderanno i trasporti sostenibili, meno inquinanti e capaci di rispondere all’esigenza di efficienza e accessibilità. Ringrazio l’Agenzia per la mobilità Piemonte e GTT per la puntuale e collaudata collaborazione che ha favorito la possibilità di avviare cambiamenti importanti nel trasporto pubblico dell’Eporediese».
«L’investimento su Ivrea – spiegano il vicesindaco Jacopo Suppo e il consigliere con delega ai trasporti Pasquale Mazza  della Città metropolitana di Torino – è parte di una strategia più ampia per rendere il trasporto locale sempre più sostenibile, puntando su innovazione tecnologica, riduzione delle emissioni e maggiore qualità del servizio per i cittadini. Il finanziamento rientra infatti negli obiettivi strategici specifici della Città metropolitana previsti  a sostegno della mobilità sostenibile nei territori».
Per Città metropolitana di Torino ha partecipato anche la consigliera delegata al turismo e allo sviluppo economico Sonia Cambursano.
«L’avvio dell’immissione in servizio della flotta di autobus elettrici a Ivrea rappresenta un’operazione tecnicamente mirata e strategica per GTT – spiega Antonio Fenoglio, Presidente di GTT -. Abbiamo implementato una soluzione che risponde concretamente agli obiettivi di decarbonizzazione del trasporto pubblico, integrando veicoli con elevati standard di efficienza e sicurezza, come i sistemi avanzati di assistenza alla guida e l’ergonomia degli spazi interni. Questa iniziativa, condotta in stretta collaborazione con la Città metropolitana di Torino e il Comune di Ivrea, sottolinea l’impegno di GTT nell’adottare soluzioni innovative per il servizio con una migliorare esperienza complessiva degli utenti».
Redazione Web
Bus elettrico GTTBus GTTGruppo IvreaInterni bus

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FELETTO – L’Assunzione al Cielo della Beata Vergine Maria – Se ne parla il 16 maggio

(gabriella franzino – edy guglielmetti) – Nell’ambito dei festeggiamenti per il Giubileo ordinario di Santa Maria Assunta che si terranno da maggio a dicembre ’25, la Parrocchia di Feletto ha organizzato una conferenza dal titolo “Il dogma dell’assunzione al cielo in corpo ed anima della Beata sempre Vergine Maria – Il processo storico di acquisizione dottrinale di tale verità di fede”.
Relatore sarà il prof. Venuto Don Francesco Saverio laureato in Storia e beni culturali della Chiesa alla Gregoriana, docente presso la Facoltà Teologica dell’Italia Settentrionale, sezione parallela di Torino, autore di monografie e saggi i cui temi principali sono il Concilio Vaticano II e il movimento di Oxford.
In un percorso storico-teologico si ricostruirà il cammino attraverso il quale il popolo di Dio ha acquisito piena e limpida consapevolezza di Maria come primizia e sicura speranza di coloro che entrano nell’Aldilà in corpo e anima.
L’appuntamento è per venerdì 16 maggio 2025 alle ore 20,30 presso la Chiesa Parrocchiale di S.M. Assunta in Feletto.

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Cielo e Terra (di Filippo Ciantia)

Ci sono momenti in cui si fatica a distinguere il cielo e la terra.
Il cielo è basso, le nuvole sono scortesi…
una Natura incerta come una donna non
sempre mantiene la parola data (Dickinson)
Sembra quasi che il cielo si appoggi alla terra, scenda in basso, si confonda, in una intimità inattesa. La vita è incerta, la promessa di bene si offusca.
Rose Akumu si era follemente innamorata, tanto da abbandonare casa e famiglia per seguire quell’uomo. Dal suo villaggio del nord ovest dell’Uganda, lo aveva seguito fin nelle foreste dell’est della Repubblica Democratica del Congo, in cerca di fortuna. Quando era nata Anita, con gravi danni cerebrali per un’asfissia neonatale, Rose fu invitata a tornarsene a casa. L’illusione di un grande amore fu sommersa dallo stigma, dal dolore e dall’abbandono.
Ognuno sta solo sul cuor della terra
trafitto da un raggio di sole:
ed è subito sera (Quasimodo)
Era arrivata veloce l’oscurità. Anita cresceva, ma non poteva tenere la testa dritta, né tantomeno stare in piedi o camminare, né mangiare da sola o badare a sé stessa.
Il dolore e lo sconforto portarono Rose dal missionario Comboniano Padre Pietro, conosciuto tanti anni prima. Il suo sguardo buono l’aveva seguita, misteriosamente, nel tradimento della famiglia e dell’antica fede. Ritrova amici e cura. Il cielo sembra tornare splendente, ma la malattia la colpisce crudelmente: un’infezione implacabile, incontrata “per amore”.
Dove la mente è senza paura e la testa si tiene alta,
dove la conoscenza è libera…
in quel cielo della libertà, Padre mio,
lascia che il mio paese si risvegli. (Tagore)
Tutto cambia: al suo capezzale solo amici e preghiere. Anita ride, sente le voci amiche, le riconosce da lontano. La sorella di Rose, Francesca è conquistata dal cielo che bacia la terra. Alla morte di Rose, si prende cura di Anita, che, così come è, sa di essere un bene per tutti. E dopo la scomparsa di Francesca, è la cugina Susan ad accoglierla come sorella e figlia.
Il 15 aprile Anita compiva quarant’anni, aveva ancora la pelle liscia, mai avuto una piaga da decubito. La pelle era liscia come la buccia di una pesca. Il suo riso sonoro non era mai venuto meno. Poi il 29 aprile ci ha lasciati, senza far tanta strada, perché nella sua vita cielo e terra si sono baciati.
Si chiamava Fuambe (“non ho casa”) Mungungeyo (“Dio sa”). Ora sei a casa: da Dio.
Foto tratta da Pixabay

PAROLA DI DIO – “E Dio asciugherà ogni lacrima dai loro occhi” –

At 13, 14. 43-52
Dagli Atti degli Apostoli.
In quei giorni, Paolo e Bàrnaba, proseguendo da Perge, arrivarono ad Antiòchia in Pisìdia, e, entrati nella sinagoga nel giorno di sabato, sedettero.
Molti Giudei e prosèliti credenti in Dio seguirono Paolo e Bàrnaba ed essi, intrattenendosi con loro, cercavano di persuaderli a perseverare nella grazia di Dio.
Il sabato seguente quasi tutta la città si radunò per ascoltare la parola del Signore. Quando videro quella moltitudine, i Giudei furono ricolmi di gelosia e con parole ingiuriose contrastavano le affermazioni di Paolo. Allora Paolo e Bàrnaba con franchezza dichiararono: «Era necessario che fosse proclamata prima di tutto a voi la parola di Dio, ma poiché la respingete e non vi giudicate degni della vita eterna, ecco: noi ci rivolgiamo ai pagani. Così infatti ci ha ordinato il Signore: “Io ti ho posto per essere luce delle genti, perché tu porti la salvezza sino all’estremità della terra”».
Nell’udire ciò, i pagani si rallegravano e glorificavano la parola del Signore, e tutti quelli che erano destinati alla vita eterna credettero. La parola del Signore si diffondeva per tutta la regione. Ma i Giudei sobillarono le pie donne della nobiltà e i notabili della città e suscitarono una persecuzione contro Paolo e Bàrnaba e li cacciarono dal loro territorio. Allora essi, scossa contro di loro la polvere dei piedi, andarono a Icònio. I discepoli erano pieni di gioia e di Spirito Santo.
Sal 99
RIT: Noi siamo suo popolo, gregge che egli guida.
Acclamate il Signore, voi tutti della terra,
servite il Signore nella gioia,
presentatevi a lui con esultanza.
  RIT: Noi siamo suo popolo, gregge che egli guida.
Riconoscete che solo il Signore è Dio:
egli ci ha fatti e noi siamo suoi,
suo popolo e gregge del suo pascolo.
  RIT: Noi siamo suo popolo, gregge che egli guida.
Perché buono è il Signore,
il suo amore è per sempre,
la sua fedeltà di generazione in generazione.
  RIT: Noi siamo suo popolo, gregge che egli guida.
Ap 7, 9. 14-17
Dal libro dell’Apocalisse di san Giovanni apostolo.
Io, Giovanni, vidi: ecco, una moltitudine immensa, che nessuno poteva contare, di ogni nazione, tribù, popolo e lingua. Tutti stavano in piedi davanti al trono e davanti all’Agnello, avvolti in vesti candide, e tenevano rami di palma nelle loro mani.
E uno degli anziani disse: «Sono quelli che vengono dalla grande tribolazione e che hanno lavato le loro vesti, rendendole candide col sangue dell’Agnello. Per questo stanno davanti al trono di Dio e gli prestano servizio giorno e notte nel suo tempio; e Colui che siede sul trono stenderà la sua tenda sopra di loro.
Non avranno più fame né avranno più sete,
non li colpirà il sole né arsura alcuna,
perché l’Agnello, che sta in mezzo al trono,
sarà il loro pastore
e li guiderà alle fonti delle acque della vita.
E Dio asciugherà ogni lacrima dai loro occhi».
Gv 10, 27-30
Dal Vangelo secondo Giovanni
In quel tempo, Gesù disse: «Le mie pecore ascoltano la mia voce e io le conosco ed esse mi seguono.
Io do loro la vita eterna e non andranno perdute in eterno e nessuno le strapperà dalla mia mano.
Il Padre mio, che me le ha date, è più grande di tutti e nessuno può strapparle dalla mano del Padre. Io e il Padre siamo una cosa sola».
***
UN PENSIERO SULLA PAROLA, A CURA DELLA PROF. ELISABETTA ACIDE
Siamo al capitolo 13 del libro degli Atti degli Apostoli, in cui assistiamo al racconto della diffusione della Parola da Gerusalemme al mondo, attraverso i viaggi missionari di Barnaba e Paolo, questo è il suo nome romano da adesso in poi, a Cipro ed ai margini della Galazia, Antiochia di Siria ed ad Antiochia di Pisidia.
La durata del viaggio non è certa, si colloca la missione negli anni dal 45 al 49 anche se alcune ipotesi considerano che il viaggio abbia una durata di solo 2 anni.
Il Vangelo è per tutti: ebrei, pagani, giudei, romani, ricchi e poveri…
L’annuncio è quello della “novità” del Vangelo: Cristo morto in croce, è risorto.
Non vi è altro annuncio: hanno chiesto a Pilato di condannare Gesù… ingiustamente… Dio lo ha fatto risorgere… Questi ora sono i suoi testimoni… e  il discorso contiene anche la conferma della Scrittura: ‘Così è successo perchè era  scritto…
Dio opera “toccando i cuori”…  e “il sabato seguente quasi tutta la città si radunò per ascoltare la parola del Signore”. Eppure ancora invidia…
“Traboccanti di gelosia…” credo sia efficace l’inciso di san Luca… una descrizione che esprime la difficoltà a credere in quella salvezza “per tutti”, in quella “risurrezione” per ogni uomo, ogni donna, per il mondo.
E san Paolo non si scoraggia: predicherà ai pagani, non trascurerà gli ebrei, ma diffonderà il Vangelo a tutti: annuncio della Chiesa che diventa “cattolica”.
Interessante la nota: “nell’udire ciò, i pagani si rallegravano e glorificavano la parola del Signore”.
La gioia di sentirsi “inclusi”, “appartenenti” al disegno di salvezza.
Non siamo più davanti a quelle “folle” anonime, che ascoltano, che seguono… siamo di fronte a uomini e donne che accolgono, che ascoltano, che credono.
Come quella “moltitudine” citata da san Giovanni nel capitolo 7 del libro dell’Apocalisse (seconda lettura): la moltitudine immensa, che nessuno poteva contare, il nuovo Israele, il numero perfettamente compiuto, “da” (ek) provenienze diverse: lingua, popoli, nazioni, tribù…“adunati”, non “costretti”…“insieme” di fronte a Dio.
Se c’era stato un “popolo eletto”, era in vista di questi “tutti”, che ora sono lì “davanti”, in cui le differenze vengono armonizzate dalla comune sofferenza, perseveranza, salvezza ricevuta da Dio mediante il sangue dell’Agnello.
Il loro “abito”, la loro “persona” è “rivestita di Cristo”: hanno vesti candide, hanno la luce della Risurrezione di Cristo.
Da dove vengono?
“Dalla grande tribolazione”: la condizione dei discepoli, di coloro che non temono di seguire Cristo, Colui che ha donato la vita e che per il suo dono tutti sono “partecipi con Lui” della risurrezione.
“L’Agnello, che sta in mezzo al trono, sarà il loro pastore e li guiderà alle fonti delle acque della vita. E Dio asciugherà ogni lacrima dai loro occhi”: Cristo-Agnello guida.
“La salvezza appartiene a Dio e all’Agnello”.
Il “pastore” (Vangelo).
Solo 4 versetti, ma ricchi.
L’immagine del pastore ripresa dall’evangelista.
Attendevano, chiedevano, “il Messia”: e Gesù si presenta come “pastore”. Un pastore che ha le “pecore”, che “ascoltano” la sua voce, che lo “seguono”; pecore da Lui “conosciute” , che lo “seguono”.
Un gregge amato che sta “nella mano” del pastore e per cui, il pastore dà la vita, quella eterna affinché non vadano perdute.
San Giovanni sottolinea l’importanza di quelle pecore per il pastore, come già nel Prologo del suo Vangelo aveva annunciato… “nessuno può strapparle dalla mano del Padre”.
E le pecore sono lì o ascoltano la voce o si “fanno strappare”… seguono o abbandonano…
O si “segue la voce di Cristo” o si “seguono altre voci”… sirene e clamori che coprono la voce del pastore, che la confondono, che la sovrastano…
Ma le pecore ascoltano… e ascoltando, seguono… stanno “nella mano”…
Shema’ (שְׁמַע‎).
Ascolta !
“Ascolta” e “stai”
Orecchie e mani.
Orecchie, mani e cuore.
“Io ci sto”: “ci metto” le orecchie, poso la mia fiducia in Te.
Sto nelle tue mani…
Quella mano del Pastore che è la mano del Padre, in profonda unità.
L’immagine del “gregge” è l’immagine tenera e bella della “diversità”: appaiono tutte uguali le pecore da lontano, ma quando ci si avvicina si vedono le “differenze”, le “particolarità”, le “caratteristiche”…
E il pastore è lì per le sue pecore… proprio quelle… alcune mansuete e tenere, altre disobbedienti e vivaci, ribelli o obbedienti… e sono pecore che hanno “fiducia” nel Pastore, sono gregge non gruppo, sono “comunità” che segue quel Pastore, che ascolta la Sua voce.
Una voce che è “diversa” dalle altre voci, una voce che parla e chiama e infonde sicurezza, che muove a fiducia…
Voce “melodiosa”, voce che “conforta”, voce che “cura”, voce che “chiama”… voce che “arriva al cuore” prima delle altre “voci”, mormorii confusi…voce come un’eco… voce che oltrepassa la vita, la trafigge… la trasforma.
Voce “unica”, inconfondibile… che arriva alle pecore…voce dal cuore per i cuori.
Voce di un Dio per il noi.
Di un Io per un Tu.
Relazione.
Parola ed ascolto.
Io – noi.
Il pastore in relazione con le pecore ed in relazione con il Padre.
La relazione che è fatta di attenzione, non di costrizione, che è fatta di Parola non di “persuasione”, di proposta non di imposizione.
E quella mano… san Giovanni, nel suo Vangelo, ci parla di “mani”: quella del pastore e quella del Padre… mani che ci parlano di amore donato e ricevuto…
Mani che ci parlano di tenerezza e di cura.
Molti sono i riferimenti alle mani nel quarto Vangelo: (cfr. Gv 20,28; Gv 3,35; Gv13,3)… mani che toccano, che entrano in relazione, che ricevono, che guariscono, che vengono stese…
Mani… dell’uomo e di Dio.
Gli animali non hanno mani: Dio ha mani, Cristo ha mani e su quelle mani tiene le pecore.
E con le mani, Gesù prende, tocca…
Mani che “custodiscono” le sue pecore, che “donano”, perché sono quelle a cui il Padre “ha dato tutto” (Gv 13,3): comunione di amore per donare amore.
Mani tenere e sicure che insegnano la relazione, che rassicurano e tranquillizzano, che donano speranza, che ci fanno esclamare: “buono è il Signore, il suo amore è per sempre, la sua fedeltà di generazione in generazione” (salmo).
Mani che “afferrano” e “difendono”, che “proteggono” e “stringono” per preservare, che “lottano”… mani forti da afferrare, mani tese che si schiudono per stringere altre mani.
E le pecore “conosciute” che “ascoltano” e “seguono”, riceveranno la “vita eterna”.
Non dimentichiamo che il “conoscere” nella Bibbia è “amare”, è sapere “tutto”, è la generosità e la tenerezza del voler bene al bene e Gesù  “conosce”, ama, fino a dare la vita.
Le pecore “ascoltano” e “seguono”: è l’atteggiamento fondamentale dei credenti.
La Parola  ascoltata, accolta, meditata, interiorizzata, custodita… vissuta.
E le pecore “non andranno mai perdute” e “nessuno le rapirà dalla sua mano“. 
“Nessuno le strapperà”.
Il Pastore difende e  protegge.
“In acque tranquille mi fa riposare…” (cfr. Sal 22)
Custodire,  lottare, difendere, proteggere…
Annunciare, testimoniare, proclamare, vivere…
La sicurezza del Bene.
 

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