Tenuta Roletto
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lunedì 17 Novembre 2025

Reale mutua
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Oggi, 15 novembre

BETANIA DI VISCHE - Il Vescovo Daniele predica gli esercizi spirituali per coloro che Dio "non ritira dal Mondo" - Molto seguita la meditazione che ha avuto per sfondo il Cap. 2 degli Atti degli Apostoli -

 

Occasione offerta dalla Diocesi ai laici, per “fermarsi”, “incontrarsi” e riflettere sulla propria “spiritualità laicale” da vivere in modo personale e comunitario nella vita alla quale siamo chiamati come fedeli laici.

(elisabetta acide)  – Nella vita abbiamo “occasioni importanti” alle quali, a volte, non...

Incontro di formazione proposto dall'Ufficio Catechistico Diocesano

IVREA - Grande partecipazione all'incontro dei Catechisti diocesani per la formazione con Don Andrea Cavallini - Molto importante il tema trattato: "Il senso religioso del bambino - INTEGRALE IN VIDEO - La lezione di Don Cavallini, poi l'omelia di Mons. Daniele Salera e il conferimento del mandato ai Catechisti -

Come proporre la Fede ai bambini ed ai ragazzi in una società secolarizzata?

Un bellissimo clima di attesa e sorrisi di persone che si rivedevano tutte insieme dopo un bel po’ di tempo: ecco come abbiamo vissuto l’incontro dei Catechisti a Ivrea per un momento di formazione e per ricevere il Mandato da...

Parrocchie di San Giacomo e San Michele - Gli Animatori propongono il gioco di Jurassi Park

RIVAROLO CANAVESE - Una bella festa per l'inizio dell'Anno oratoriano - Bambini appartenenti alle 18 classi di catechismo, accolti da Animatori e Catechisti in un clima di entusiasmo e allegria - S.Messa presieduta dal Vice Parroco Don Antonio Luca Parisi - LA GALLERY - 

L’anno si è appena iniziato, ma le premesse sono già cariche di entusiasmo, fede e condivisione.

(anita zuffi) – Sabato 11 ottobre si è svolta presso i locali dell’Oratorio di San Michele,...

Il sacramento della Confermazione è stato amministrato la domenica 19 ottobre, da S.E. Mons. Daniele Salera

MAZZE’/TONENGO/VILLAREGGIA – Le liturgie del mese di ottobre e di inizio novembre sono state vissute con particolare intensità nelle comunità parrocchiali curate da don Alberto Carlevato - In preparazione alle liturgie per la Festa di tutti i Santi e per la Commemorazione di tutti i Fedeli defunti, sono state dedicate nelle tre parrocchie specifiche fasce orarie per le confessioni e l’adorazione eucaristica -

Le celebrazioni in onore di San Francesco d’Assisi (1182-1226), patrono d’Italia assieme a santa Caterina da Siena (1347-1380), hanno avuto inizio a Tonengo, paese di cui il Santo è patrono -

 

(Testo di Renato Scotti – Immagini di Gabriele Bisco, Elena Ghirardelli fotografa e...

Alle giornate di studio quest'anno tenutesi a Torino dal 3 al 7 novembre hanno partecipato più di 150 rappresentanti di Santuari di cui è costellata la Penisola

VEROLENGO / LA MADONNINA - I Rettori ed Operatori dei Santuari italiani riuniti a Torino per il 59° Incontro Nazionale di riflessione e preghiera hanno visitato il Santuario che è punto di riferimento per la spiritualità di un territorio vasto, ai confini tra le Diocesi di Ivrea, Torino, Vercelli, Casale Monferrato - Il Vescovo di Ivrea Mons. Daniele Salera ha portato il saluto - IL VIDEO

Accolti dal Rettore del Santuario Don Valerio D'amico per la Liturgia presieduta da Mons. Domenico Sorrentino, Arcivescovo di Assisi e Foligno, concelebrante il Card. Enrico Feroci - 

Si è concluso venerdì 7 novembre il 59° incontro dei Rettori e Operatori dei Santuari italiani che fanno parte del “Collegamento dei Santuari Italiani”, quest’anno riunitisi a Torino, al Valdocco. L’appuntamento si è collocato...

Dal 24 al 26 ottobre, con il contestuale Giubileo delle Equipe Sinodali e degli Organismi di Partecipazione

ROMA - I lavori della Terza Assemblea Sinodale - Cronaca meditata dei giorni di impegno, preghiera, incontri e...votazioni - Integrali: il Documento di sintesi "Lievito di pace e speranza" ed il dettaglio di tutte le 129 espressioni di voto - 

La delegazione della Diocesi di Ivrea, guidata dal Vescovo Mons. Daniele Salera e composta dal Can. Don Luca Meinardi e dalle Prof. Elisabetta Acide e Valentina Gili Borghet

(elisabetta acide) – E’ in corso di svolgimento (domani la S.Messa in San Pietro presieduta da...

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DIETRO LO SCHERMO di GRAZIELLA CORTESE

Cinque secondi

Secondo una regola dettata dalla “saggezza popolare” (priva di basi scientifiche), quando il cibo...

LA QUOTIDIANITÀ DEL PITTORE DEMETRIO COSOLA, TRA I PRINCIPALI ESPONENTI DEL VERISMO, A 130 ANNI DALLA MORTE

La vaccinazione opera di valore storico e sociale

Per ricordare che Chivasso fu tra i primi in Piemonte a renderla obbligatoria contro il vaiolo

(di Cassandra e Doriano Felletti)

La rivalutazione della pittura della seconda metà dell’Ottocento ha riportato in auge la...

RIVAROLO CANAVESE – Venti ragazzi e ragazze ricevono la Santa Cresima dal Vescovo Daniele

Pomeriggio di grande gioia, quello di ieri, sabato 15 novembre a Rivarolo Canavese: è giunto il momento tanto atteso, per il quale 20 ragazzi e ragazze si sono a lungo preparate, seguendo il Catechismo che li ha accompagnati per sei anni, dalla seconda elementare alla seconda media.
Itinerario non soltanto importante sia per l’esperienza di vita parrocchiale, con Catechisti e Catechiste, con i Sacerdoti e Diaconi, sia soprattutto perché permettere di comprendere il significato profondo dei Sacramenti dell’iniziazione cristiana.
E forse non è superfluo che un “ripasso” sia offerto anche a noi, ormai adulti, che ricevemmo la Santa Cresima tanti anni fa.
Così, ecco, cliccando qui, con le parole del Catechismo della Chiesa Cattolica, il secondo dei sette Sacramenti
***
Sabato 15 novembre, dunque, i cresimandi si sono ritrovati in Rivarolo, dapprima (alle 17,15) per un incontro personale con il Vescovo, Mons. Daniele Salera presso la cappella della Scuola Immacolata Concezione: un momento di conoscenza e dialogo che volentieri il Presule ha dedicato ai giovani.
Poco dopo, alle 18, presso la Chiesa parrocchiale di San Giacomo, la Liturgia propria della Confermazione, con le Letture della XXXIII domenica del Tempo Ordinario
Ml 3, 19-20; Sal 97; 2 Ts 3, 7-12; Lc 21, 5-19.
che il Vescovo ha commentato nel corso dell’omelia.
Mons. Salera ha ricordato che la vita è un dono e come tale va custodita; va custodita ogni giorno, facendo scelte giuste, aiutati dal discernimento.
Ma anche la Fede è un dono e anche la Fede ha bisogno di essere custodita, va “innestata”; innestata nella Chiesa. La Fede che non sia innestata nella Chiesa è destinata a perdersi.
Per custodire appieno il dono della Fede dobbiamo fare nostro il dono del “timor di Dio”, che non è “avere paura” di Dio, ma significa riconoscerci figli di un Padre, riconoscere in Lui il Creatore.
Così, dobbiamo riconoscere che non siamo noi il centro dell’Universo, che la nostra vita si gioca con la relazione con un “Altro” (con la A maiuscola), che è più grande.
Sicchè il timore di Dio permette di vivere nella giusta relazione il rapporto con Lui e poi anche il rapporto con tutti gli altri.
Il terzo punto toccato dall’insegnamento di Mons. Salera è che è possibile custodire la vita quando si diventa capaci di donarla.
Dunque, la vita che è un dono, si custodisce donandola per gli altri, proprio come ha fatto Gesù per noi, per il riscatto dei nostri peccati.
***
La Liturgia, presieduta dal Vescovo, è stata concelebrata dal Parroco Don Raffaele Roffino e dal Vice Parroco, Don Antonio Luca Parisi, assistendo il Diacono Livio Bellino.
Molto apprezzati i canti offerti dalla Corale parrocchiale diretta dalla Signora Elena Geranio; all’organo il Maestro Arnaldo Conta Canova, al flauto traverso la Signora Anita Zuffi.
***
Ma vediamo ora i “protagonisti” di questa giornata, i giovani che hanno ricevuto la Santa Cresima.
Sono stati venti:
Bellu Rebecca, Brienza Sofia, Cognini Francesco, Crepaldi Ada, Cuciniello Caterina e Nicola, D’Ambrosi Francesco, Dolce Luca, Donetti Aaron, Forzano Francesca, Gallinatti Leonardo, Gandolfo Carlo e Michele, Lerose Gabriele Antonio, Moretto Elia, Naretto Margherita, Pavani Matteo, Salmeri Caterina e Terrando Leonardo.
Tutti formati dai Catechisti Laura Tonso e Raffaele Maggio.
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PROMOZIONE GIRONE B – Risultati 11^ giornata – Sconfitta esterna per la Rivarolese contro il Pianezza

Alpignano-Vallorco 1-0
Cafasse-Venaria Reale 2-1
La Vischese-VDA Charvensod 1-0
Pianezza-Rivarolese 2-1
Rosta-Montanaro 0-2
Sportiva Nolese-BSR Grugliasco 2-3
Lucento-Union BB Vallesusa 3-0
Autovip San Mauro Calcio-Barcanova 0-1
Classifica
La Vischese 26
Barcanova 25
Rivarolese 24
Venaria Reale 17
BSR Grugliasco 17
VDA Charvensod 16
Autovip San Mauro Calcio 15
Sportiva Nolese 15
Montanaro 15
Alpignano 14
Pianezza 13
Lucento 12
Cafasse 10
Vallorco 10
Union BB Vallesusa 9
Rosta 7
Redazione Web
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PROMOZIONE GIRONE A – Risultati 11^ giornata – Vittoria esterna per l’Ivrea Calcio contro l’Orizzonti Canavese Alicese

Arona-Dufour Varallo 1-1
Banchette Colleretto-Virtus Vercelli 3-2
Casale-Piedimulera 5-0
Gattinara-Ornavassese 4-0
Gravellona San Pietro-Quincinetto Tavagnasco 1-3
L.B. Trino-Juventus Domo 2-2
Orizzonti Canavese Alicese-Ivrea Calcio 0-3
Union Novara-Ce.Ver.Sa.Ma Biella 2-2
Classifica
Casale 29
Juventus Domo 25
L.B. Trino 21
Dufour Varallo 21
Gattinara 19
Quincinetto Tavagnasco 18
Banchette Colleretto 15
Ornavassese 15
Ivrea Calcio 14
Arona 13
Virtus Vercelli 10
Orizzonti Canavese Alicese 10
Piedimulera 10
Ce.Ver.Sa.Ma Biella 9
Union  Novara 8
Gravellona San Pietro 3
Redazione Web
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“Il Padrino” e il Padre (di Filippo Ciantia)

Adoro il film “Il Padrino”. Non solo per la regia magistrale di Francis Ford Coppola e le interpretazioni indimenticabili di Al Pacino e Marlon Brando, ma, soprattutto, per il suo geniale e drammatico messaggio esistenziale.
Michael è il figlio che tenta di sfuggire al destino della propria famiglia. Fidanzato con un’americana e decorato dall’esercito statunitense, sembra l’unico dei Corleone capace di immaginare un futuro fuori dal clan. Alla festa di matrimonio della sorella Connie, arriva in ritardo, appare a disagio, racconta alla fidanzata i segreti criminali di famiglia: “Questa è la mia famiglia, Kay, non sono io”.
Questa distanza tra identità personale e appartenenza tribale crolla improvvisamente quando Don Vito viene ferito in un attentato. Emerge la potenza ancestrale dell’appartenenza di fronte al padre morente: l’identità che Michael rifiutava riaffiora come un destino ineluttabile. Il clan non è una semplice famiglia: è un sistema antico, un codice morale alternativo.
Nel mondo dei Corleone il Noi prevale sull’Io, la lealtà è più forte della legge, la protezione del clan è la legge morale. Il richiamo della tribù è più forte della libertà individuale. Michael non difende più soltanto il padre, ma assume pienamente il codice mafioso come propria logica del mondo. In quel momento, abbandona per sempre l’Io americano e diventa un vero Corleone, accettando la violenza come strumento naturale del potere.
Nel mondo odierno pare che sia impossibile sottrarsi alla legge delle proprie radici, o superare nazionalismi ed egoismi e le guerre che suscitano. Spesso, tale “appartenenza” diviene rete di solidarietà e sostegno, ma facilmente degrada in una legge che schiaccia l’identità individuale e la persona viene sacrificata al “bene” del proprio gruppo, clan, nazionalità. E le ideologie moltiplicano il delitto.
Michael diventa ciò che aveva temuto, e ciò che forse era destinato a essere fin dall’inizio. Eppure lo stesso Padrino, Don Vito, confessa a Michael, in un drammatico dialogo: “Non avrei mai voluto questo per te”.
Ma c’è un Padre che ha dato a suo Figlio una missione di liberazione da questa legge inesorabile. Nella storia echeggia un annuncio rivoluzionario: “Non c’è più Giudeo né Greco; non c’è più schiavo né libero; non c’è più uomo né donna, poiché tutti voi siete uno in Cristo Gesù” (San Paolo).

PAROLA DI DIO – “Con la vostra perseveranza salverete la vostra vita” –

Ml 3, 19-20
Dal libro del profeta Malachìa
Ecco: sta per venire il giorno rovente come un forno.
Allora tutti i superbi e tutti coloro che commettono ingiustizia saranno come paglia; quel giorno, venendo, li brucerà – dice il Signore degli eserciti – fino a non lasciar loro né radice né germoglio.
Per voi, che avete timore del mio nome, sorgerà con raggi benefici il sole di giustizia.
Sal 97
RIT: Il Signore giudicherà il mondo con giustizia.
Cantate inni al Signore con la cetra,
con la cetra e al suono di strumenti a corde;
con le trombe e al suono del corno
acclamate davanti al re, il Signore.
  RIT: Il Signore giudicherà il mondo con giustizia.
Risuoni il mare e quanto racchiude,
il mondo e i suoi abitanti.
I fiumi battano le mani,
esultino insieme le montagne
davanti al Signore che viene a giudicare la terra.
  RIT: Il Signore giudicherà il mondo con giustizia.
Giudicherà il mondo con giustizia
e i popoli con rettitudine.
  RIT: Il Signore giudicherà il mondo con giustizia.
2 Ts 3, 7-12
Dalla seconda lettera di san Paolo apostolo ai Tessalonicési
Fratelli, sapete in che modo dovete prenderci a modello: noi infatti non siamo rimasti oziosi in mezzo a voi, né abbiamo mangiato gratuitamente il pane di alcuno, ma abbiamo lavorato duramente, notte e giorno, per non essere di peso ad alcuno di voi.
Non che non ne avessimo diritto, ma per darci a voi come modello da imitare. E infatti quando eravamo presso di voi, vi abbiamo sempre dato questa regola: chi non vuole lavorare, neppure mangi.
Sentiamo infatti che alcuni fra voi vivono una vita disordinata, senza fare nulla e sempre in agitazione. A questi tali, esortandoli nel Signore Gesù Cristo, ordiniamo di guadagnarsi il pane lavorando con tranquillità.
Lc 21, 5-19
Dal Vangelo secondo Luca
In quel tempo, mentre alcuni parlavano del tempio, che era ornato di belle pietre e di doni votivi, Gesù disse: «Verranno giorni nei quali, di quello che vedete, non sarà lasciata pietra su pietra che non sarà distrutta».
Gli domandarono: «Maestro, quando dunque accadranno queste cose e quale sarà il segno, quando esse staranno per accadere?». Rispose: «Badate di non lasciarvi ingannare. Molti infatti verranno nel mio nome dicendo: “Sono io”, e: “Il tempo è vicino”. Non andate dietro a loro! Quando sentirete di guerre e di rivoluzioni, non vi terrorizzate, perché prima devono avvenire queste cose, ma non è subito la fine».
Poi diceva loro: «Si solleverà nazione contro nazione e regno contro regno, e vi saranno in diversi luoghi terremoti, carestie e pestilenze; vi saranno anche fatti terrificanti e segni grandiosi dal cielo.
Ma prima di tutto questo metteranno le mani su di voi e vi perseguiteranno, consegnandovi alle sinagoghe e alle prigioni, trascinandovi davanti a re e governatori, a causa del mio nome. Avrete allora occasione di dare testimonianza. Mettetevi dunque in mente di non preparare prima la vostra difesa; io vi darò parola e sapienza, cosicché tutti i vostri avversari non potranno resistere né controbattere.
Sarete traditi perfino dai genitori, dai fratelli, dai parenti e dagli amici, e uccideranno alcuni di voi; sarete odiati da tutti a causa del mio nome. Ma nemmeno un capello del vostro capo andrà perduto.
Con la vostra perseveranza salverete la vostra vita».
***
UN PENSIERO SULLA PAROLA, A CURA DELLA PROF. ELISABETTA ACIDE
Epoca persiana (prima lettura), Giudea, un oracolo nel V secolo a.C. dopo un primo momento di “entusiasmo” dopo l’ esilio,  per la ricostruzione della città e del Tempio…
Un popolo deluso.
La corruzione non è mai “bella” e quando investe la classe sacerdotale del Tempio crea sconcerto.
Il profeta Malachia “freme”, si “indigna”, lui “inviato”, come viene tradotto il suo “nome” (o soprannome mal’aki mio inviato): ma che cosa serve a “convertire i cuori”?
La “lezione” dell’esilio non è servita a nulla?
Che cosa allora dobbiamo aspettare?
Il “giorno di Yhwh” (Yom Yhwh), l’opera di salvezza nella storia come realizzazione delle “promesse”, dell’ “Allenza”, vittoria contro gli Amorrei e i Madianiti… ma ora “quel giorno” sarà per i superbi, per coloro che hanno smarrito la via e percorrono strade di ingiustizia.
Saranno estirpati, bruciati, annientati…
Ma Dio è fedele, ha progetti di pace e di giustizia, per coloro che hanno timore, “sorgerà con raggi benefici il sole di giustizia” . Malachia ha parole di consolazione e salvezza, ma anche di “rispetto” per quella “giustizia” di Dio, che richiede responsabilità.
La “giustizia” che “meraviglierà” l’uomo, perché le “sue vie” non sono le vie “dell’uomo” e la sua giustizia non è quella dell’uomo.
La giustizia come un sole… un sole che sorge… quel “sole” che sarà cantato anche da Zaccaria (cfr. Lc 1,77-79), il sole in grado di “rischiarare le tenebre”.
La giustizia che è quella condizione che deriva dalla  “fedeltà”, non nel culto “vuoto” o alle “leggi” come “dovere”, senza ergersi a “giudici” degli altri, ma nella speranza di quel “sole” che verrà a “giudicare il mondo”.
Il mondo che “canta” la lode a Dio (Salmo) dopo la liberazione dall’Egitto: “cantate inni con la cetra…” una lode per Dio che governa e giudica con giustizia e rettitudine.
Dio rassicurante e meraviglioso: mare, fiumi, montagne… cetre, trombe, corni, strumenti a corde… tutto per la lode, per quel “vedere” un Dio che ha cura, un “concerto” per la salvezza.
Una “preoccupazione” che nasce dal “vedere” e Gesù si adopera ad “educare lo sguardo” (Vangelo) attraverso i “discorsi escatologici”:
“mentre alcuni dicevano del tempio che era adorno di belle pietre e di donativi, disse: Di queste cose che guardate, verranno giorni nei quali non resterà pietra su pietra che non sarà distrutta”
saper “guardare” e non solo “vedere”, “dire” e non solo farsi “abbagliare”.
Mentre leggiamo il brano del Vangelo di Luca, siamo consapevoli che il Tempio è stato distrutto, che alcune cose sono “già avvenute”,  altre “avverranno” e la bellezza del Vangelo è proprio questa: la Parola “oltre il tempo”, Parola viva che parla all’uomo, Parola che non vuole “impaurire” o “terrorizzare”, causare “ansia” e “paralizzare” in attesa degli eventi,ma “vivere” con occhi aperti il Regno presente e futuro.
Le “belle pietre” così come le “belle vesti” o le “grandi offerte” o “l’apparenza” e “l’ipocrisia” ( non dimentichiamo gli episodi precedenti narrati nel Vangelo di Luca) “passeranno”… Gesù inizia a “guidare” ad una diversa percezione: ciò che conta è “ciò che sarà”.
E allora attendere passivamente?
“Quando dunque saranno queste cose e quale il segno quando staranno per avvenire queste cose?”
domanda “umana” e pressante.
Tutti vorrebbero sapere “quando” e “come”, avere un “segno”.
Il pensiero della “fine”, davvero ci consentirebbe di “prepararci”, di “migliorarci”, di “essere perfetti per il giorno e l’ora”?
Il “tempo” è dato all’uomo, la “possibilità” è la Grazia, la fede è un dono. Il “tempo” del credere e convertirsi.
“Io vi darò parola e sapienza”: quel “tempo compiuto” di cui parlava all’inizio del Vangelo.
“Non vi abbandonerò”. Storia di un Dio che cura… parola e sapienza.
Dio custode.
Tempo di “testimonianza”, tempo di Regno, tempo di conversione, tempo “ultimo” presente.
Il “tempo del senso”.
Gesù invita a “guardare” le cose con profondità.
A “guardare” per “vedere” il “disegno” nel tempo e del tempo.
Scegliere e discernere senza inganno per il futuro.
Consapevolezza del “senso” delle cose oltre la disperazione, senso oltre il dissenso, il consenso, per la scelta che sa “guardare” per vedere il “Segno” oltre i segni.
“Avrete occasione di dare testimonianza”.
Il “testimone” di una “cosa più grande di lui”, la “testimonianza” che sa rispondere con il bene al male.
Testimonianza non per “amore della sofferenza”, ma per “amore di Cristo”.
 
“Nemmeno un capello del vostro capo andrà perduto. Con la vostra perseveranza salverete la vostra vita”.
Dio custode contro ogni abbandono.
La “consegna” del discepolato nella quotidianità, nelle circostanze che richiedono la nostra testimonianza sincera e vera, nelle situazioni che “mettono alla prova”.
Testimonianza senza farsi “incatenare” o “imbrigliare” dalle paure, dalla “mediazione”, dal “compromesso”…
La vita è dono, è importante, è risptto, è tolleranza, è gioia, è bellezza… ma non è tutto…
Oltre la vita… e nessun capello sarà torto…
La vita dell’uomo nelle mani di Dio.
 
“Nella vostra pazienza guadagnerete le vostre vite”.
E la vita si vive non “evitando”, ma “vivendo”, non “eliminando” gli avversari, ma “vivendoli”, non “nascondendosi”, ma “affrontando”… con pazienza…
La pazienza che non “rimanda”, ma che affronta e vive… fino al “compimento” e sappiamo che il “compimento” è quella Passione di cui Cristo sarà il protagonista.
Non “fine”, ma “realizzazione” in quel “Tutto è compiuto”.
Solo quel “muro occidentale” (“muro del pianto”) rimane di quella grandiosa costruzione che era il Tempio, distrutto nel 70 d. C. ma Dio è Presente. Il suo corpo è diventato “tempio”, la Chiesa è diventata “costruzione” dove Dio è presente.
Quel “tempo” iniziato porterà non la “fine” ma un “inizio”, “nuova Genesi” … “neppure un capello”… ecco il germoglio di speranza, quello che nasce per l’eternità.
La promessa di Dio: l’uomo a sua immagine, l’uomo con il DNA di “eternità”.
Mondo che nasce e mondo che muore.
Tutto in Dio.
E allora, pazienza e perseveranza … per Amore.
L’Amore di un Dio  presente e futuro.
 
 
 

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