Nel 2008 a Vedano Olona furono terminati i lavori di restauro di una splendida chiesa romanica risalente a un periodo tra il X e l’XI secolo, dedicata a san Pancrazio. Da allora, in occasione della festa del santo, a metà maggio, viene organizzata una fiera tutta speciale, dove al centro sta la cultura e la voglia di andare a fondo dei temi che anno dopo anno l’associazione vedanese sceglie e sviluppa.
La mia venerazione per San Pancrazio è molto utilitarista. Infatti, l’invocazione “San Pancrazio, fammi trovare lo spazio!” è infallibile per trovare il parcheggio: basta provare per verificare la potenza del martire.
Il tema della 11ma edizione, “E quindi uscimmo a veder le stelle”, è allo stesso tempo affascinante e intrigante. Il professor Nembrini apre la settimana guidandoci alla presa di coscienza del desiderio infinito che caratterizza la giovinezza, attraverso la contemplazione del cielo da parte di Dante e Virgilio all’uscita dalle oscurità dell’inferno e di Pinocchio e Geppetto sfuggendo alle fauci del pesce.
Il comboniano fratel Croce ci ha raccontato della sua avventurosa vita missionaria, sempre sostenuto dalla Provvidenza, attraverso i suoi diari di guerra, di lotta contro le epidemie e cura degli orfani e dei bambini con disabilità.
Giovanna Ambrosoli e Elisabetta Soglio ci hanno portato, con sensibilità e intelligenza femminile, le Buone Notizie del Corriere del martedì e la commovente vita del venerabile Giuseppe Ambrosoli da Ronago.
L’arguto monologo di Giacomo Poretti, tra risa, applausi e commozione, ci ha fatto riflettere sull’anima che, nella confusione moderna, ci scordiamo facilmente di avere, finchè ci riprende con la nostalgia lo stesso creatore ce l’ha messo nel cuore.
E tanto altro. E molti giovani e meno giovani.
In luoghi abbandonati/Noi costruiremo con mattoni nuovi/ Vi sono mani e macchine/ E argilla per nuovi mattoni/ E calce per nuova calcina/ Dove i mattoni son caduti/ Costruiremo con pietra nuova/ Dove le travi son marcite/ Costruiremo con nuovo legname/ Dove parole non son pronunciate/ Costruiremo con nuovo linguaggio/ C’è un lavoro comune/ Una Chiesa per tutti/ E un impiego per ciascuno/ Ognuno al suo lavoro. (T.S. Eliot)