Il martedì e il giovedì dalle 15 alle 17,30 e il sabato dalla 10 alle 12: dalla metà di maggio sono questi i nuovi orari di apertura della Biblioteca civica di Pont Canavese, in netta riduzione rispetto ai precedenti che prevedevano invece l’apertura per cinque giorni la settimana.

La contrazione degli orari in cui è possibile accedere per i prestiti di libri, ma anche per l’utilizzo delle postazioni internet presenti in biblioteca, sta suscitando un diffuso malumore tra gli utenti del servizio, che non si limitano ai soli pontesi, ma si allargano anche a una vasta fetta di territorio che gravita intorno al Comune di fondovalle, essendo la biblioteca pontese una delle più fornite e frequentate dell’alto Canavese.

Alla base di tale decisione, per quanto è dato di sapere, ci sarebbe l’esigenza di ottimizzare gli orari di servizio dei dipendenti comunali a seguito delle note carenze di personale nell’organico, solo parzialmente compensate dalla recente assunzione di due nuove figure (una geometra e un’impiegata amministrativa) a tempo determinato.

Il commissario prefettizio Paolo Cosseddu, che dalla scorsa fine di febbraio è alla guida del Comune dopo la raffica di dimissioni che hanno portato alla caduta dell’Amministrazione sino ad allora guidata dal sindaco Bruno Riva, rassicura comunque sul fatto che non vi è alcuna intenzione di ridurre ulteriormente il servizio bibliotecario e, almeno per il momento, di “esternalizzarlo” come già avvenuto in altri paesi.

Resta il fatto che, sia a causa dei trasferimenti di alcuni dipendenti presso altre amministrazioni, sia per la raggiunta età della pensione di altri addetti, anche il Comune di Pont si trova sempre più in difficoltà a erogare servizi che, almeno fino a pochi anni fa, erano invece garantiti: basti pensare ad esempio alla costante presenza dei vigili urbani in paese la domenica mattina, la quale ormai da 5 anni è diventata episodica e legata allo svolgimento di eventuali manifestazioni.

Al momento, infatti, nel Comune di Pont lavorano a tempo indeterminato solo una decina di dipendenti, che scenderanno a breve a nove per un ulteriore pensionamento, mentre fino a poco più di 20 anni fa erano circa il doppio: in questi freddi numeri sono racchiuse tutte le difficoltà degli ultimi anni delle varie amministrazioni comunali nel mantenere quegli “standard” nei servizi che si pensava invece fossero stati acquisiti in modo definitivo.

Marino Pasqualone

Redazione Web