È innegabile che il “simbolo” del Natale sia quel presepe che ripetiamo nelle nostre case e nei paesi. Caduto in disuso nel tempo, sembra riprendersi dando vita a tante iniziative legate alla tradizione di Betlemme. In tutta l’Italia ce ne sono, tra i più belli al mondo, e che potremmo andare a visitare, sfruttando le vacanze scolastiche e qualche giorno di riposo.

La prima raffigurazione della natività si attribuisce a San Francesco che la rappresentò a Greccio (Rieti) nel 1223. Da quasi cinquant’anni, nel paese, si rievoca il momento in cui San Francesco si reca a Greccio e invita i suoi fratelli e tutti i paesani a recarsi in una grotta nel bosco in cui è stata ricreata la mangiatoia che accoglierà la nascita di Gesù, con accanto solo il bue e l’asino. Dal 24 dicembre all’8 gennaio 2023 si può partecipare a questa suggestiva rievocazione storica.

Tra i numerosi presepi viventi non si può non annoverare anche quello nella suggestiva cornice di Matera. Qui vengono messe in scena rappresentazioni che coinvolgono più di trecento comparse e che, in un percorso di cinquanta minuti, all’interno delle stradine storiche della straordinaria città lucana, guideranno lo spettatore nei momenti salienti del percorso della nascita di Gesù.
Il presepe statico più antico mai realizzato è quello scolpito nel marmo da Arnolfo di Cambio tra il 1290 ed il 1292: si trova a Roma, nella Basilica di Santa Maria Maggiore, che a custodisce anche le reliquie della Sacra Culla. Il presepe più grande del mondo si trova invece a Manarola, un piccolo borgo delle Cinque Terre in cui Mario Andreoli, costruì, su una collina del paese, trecento figure a grandezza naturale che sono illuminate da 17mila lampadine. Il presepe, visitabile fino al 10 gennaio 2023, attualmente viene illuminato da un impianto fotovoltaico, creato appositamente per risparmiare energia, che rende lo spettacolo significativo anche dal punto di vista dell’ambiente.

Un altro straordinario presepe si trova nella Parrocchia della S.S. Annunziata di Torino. La sua caratteristica è di essere animato da un motore elettrico recuperato da una nave in demolizione. Dei circa duecento personaggi ne troviamo circa cento meccanizzati. Questo presepe fu ideato nei primi anni del ‘900 da Francesco Canonica.

I delicatissimi presepi di sabbia possiamo invece ammirarli a Rimini, a Lignano Sabbiadoro, a Jesolo, a Igea Marina e a Scorrano (Lecce). I temi predominanti delle sculture, oltre alla natività, sono tutti quelli legati alla pace. Se andate a Jesolo, divagando rispetto ai presepi, non mancate di visitare il grande Leone alato che lo scultore Marco Martala ha realizzato con gli scarti di abete rosso e faggio provenienti dai boschi delle Dolomiti distrutti dalla “tempesta di Vaia” del 2019.

Chi invece volesse conoscere i più interessanti presepi subacquei può recarsi ad Amalfi per ammirare quello nella Grotta dello Smeraldo oppure a Laveno Mombello, sul Lago Maggiore. A Massa Martana, in Umbria, per il V centenario dalla morte dell’artista “Il Perugino”, hanno deciso di realizzare una statua di ghiaccio che trae ispirazione dall’opera “L’Adorazione dei Magi”. Nel nord della Sardegna, ad Olmedo, viene rappresentato un presepe realizzato interamente con il pane.

Il Natale porta con sé anche la bellezza dell’arte dei presepi e delle opere che l’ingegno umano è (stato) in grado di realizzare e favorisce di vivere l’esperienza in famiglia affinché si realizzi anche la festa dello stare insieme.