Carissimi Amici,

 vi scrivo dal Burundi, dove opero come missionario di Ivrea da una cinquantina di anni.

Vi mando i miei saluti insieme a qualche notizia sulla nostra presenza in questa piccolo Paese nel cuore dell’Africa.

Siamo in pieno periodo di quaresima, un tempo forte per la comunità cristiana di preparazione alla Pasqua, un tempo di grande impegno per noi 4 preti che formiamo la comunità sacerdotale della Parrocchia di Bugenyuzi chiamati particolarmente per le Confessioni e per le celebrazioni.

La parrocchia conta circa 60mila cristiani su un territorio di 15 kilometri quadrati, suddivisa in 11 succursali che sono un punto di riferimento per quanti restano lontani dal centro parrocchiale.

 Il nostro lavoro di preti è di visitare queste succursali, predicare il Vangelo e rendersi disponibili per le confessioni, che la gente chiede.

E i cristiani uomini, donne e giovani che vengono non sono pochi, mantengono ancora un senso religioso di Dio molto profondo; le ore passate in confessione non si contano, occorre non avere fretta e tanta pazienza prima che la fila finisca.

Queste sono ottime occasioni di incontro, di dialogo, di consiglio, di condivisione.

È quaresima e qui è pure il tempo dei grandi lavori dei campi, in particolare la semina dei fagioli, che sono alla base della dieta locale.

Si semina a febbraio-marzo per raccogliere tra maggio e giugno: è la ricchezza della gente, il loro avvenire.

Come Caritas siamo coinvolti nel dare una mano a chi non ha grandi possibilità, distribuendo sementi e farina di granoturco.

Eh sì! È pure un momento di “fame”; infatti tutte le risorse famigliari vengono impiegate nella semina e i più poveri facilmente restano privi di cibo in attesa del raccolto.

Mille kg di fagioli e altrettanti di farina sono una goccia in mezzo a tanto bisogno, è vero! Però, insieme all’aiuto che diamo di continuo per le cure a tanti ammalati, è pur sempre un segno di attenzione e di amore per i poveri. Ora speriamo in un buon raccolto e in una buona Pasqua. Per voi e per noi!

Tanti auguri!

don Virginio Romanoni

Redazione Web