Quincinetto – La magica atmosfera della Notte Santa è stata ricreata dalla comunità quincinettese la vigilia di Natale con un presepe vivente davvero suggestivo.

Dai diversi rioni del paese si sono mossi in processione i gruppi di pastori e pastorelle preceduti dagli angioletti portatori del lieto annuncio e dai tre Re Magi guidati dalla stella cometa.

Alla luce fioca delle lanterne, accompagnati dal suono delle zampogne, i figuranti hanno percorso le vie del paese per confluire infine sulla piazza della chiesa dove li attendeva la Sacra Famiglia.

I pastori hanno portato con loro anche gli animali: pecore, caprette, un bue, un asino, un cavallino hanno reso ancor più suggestiva e realistica la rappresentazione.

A mezzanotte, al rintocco delle campane, sulle note di “Tu scendi dalle stelle” intonata dagli angioletti, la processione ha fatto il suo ingresso in chiesa.

Gli angioletti hanno preso posto intorno alla capanna che ospitava Maria e Giuseppe con il piccolo Gesù Bambino, impersonati dalla famiglia Giachino.

I Re Magi, all’offertorio, hanno portato all’altare le offerte in generi alimentari donate dalla popolazione per le famiglie in difficoltà.

La chiesa, addobbata a festa, era gremita di persone giunte anche dai paesi limitrofi per assistere alla Messa resa solenne dai canti del Coro La Rupe, alternati alle note della chitarra di Mimmo.

Il parroco don Luca Pastore ha celebrato la funzione lasciando trasparire una certa commozione nel vedere una così calorosa partecipazione di tutta la comunità.

Terminata la Messa, i volontari della Pro Loco hanno offerto un ristoro natalizio: tisana, vin brulé e panettone per tutti.

Complice la temperatura, davvero mite per il periodo, la serata è proseguita in allegria fino a tarda notte.

L’esperienza ha suscitato forti emozioni e grande soddisfazione tra gli organizzatori e i partecipanti: l’intera comunità ha risposto con entusiasmo all’idea lanciata dal Gruppo Oratorio, dimostrando la capacità di fare gruppo ingegnandosi e collaborando per raggiungere un fine comune.

Che sia, per Quincinetto, l’inizio di una bella tradizione?

Castelnuovo Nigra – Non tutti sanno che Castelnuovo Nigra è il paese dei Presepi: quelli di ceramica e di terracotta, certo, ma storicamente anche dei Presepi viventi.

È una tradizione secolare che qui ha radici profonde, tanto che ne parla l’illustrissimo concittadino Costantino Nigra, nel suo libro “Il Natale in Canavese” del 1894: “L’antica tradizione delle rappresentazioni popolari non è un fenomeno speciale a questi luoghi e a queste popolazioni. (…)

Il Natale è un’egloga destinata alla rappresentazione, redatta in versi per lo più settenari ed endecasillabi, con qualche rima.

Ha per argomento la gita dei pastori a Betlemme, la loro adorazione al presepio e le loro offerte a Gesù bambino.

Nella sua struttura originaria, i personaggi della rappresentazione sono soltanto dodici, cioè undici pastori e un angelo.

I pastori vanno di notte a Betlemme, guidati da uno di loro, Melibeo, il quale annunzia ad essi la nascita del Messia.

Sono incontrati da un angelo che li conduce alla capanna dove è nato Gesù.

Dopo un dialogo fra l’angelo e i pastori, questi presentano le loro offerte, e quindi se ne ritornano per annunziare il grande evento.

Ecco i nomi di ciascuno di essi, accompagnati dall’indicazione della propria offerta: Montano porta un agnello, Alceste due colombe, Silvio il butirro, Menalca l’uva, Evandro il latte, Volpino il miele, Tigrane due tortore, Titiro i pomi, Melibeo le fasce e i panni, Polibeo le uova, Mirteo due polli.

È stata una serata nebbiosa quella del 24 dicembre: nebbia che non ha disturbato né i figuranti né i numerosi visitatori giunti per ammirare le scene degli antichi mestieri, svolti fin dalla notte dei tempi.

Nell’atmosfera ovattata dalla bruma serale è stato inscenato un emozionante Presepe vivente con grande partecipazione di cittadini, amici del paese e associazioni locali (Pro Loco, Amici della Montagna, Gruppo Alpini, Centro Studi Valle Sacra, Canapisium) e con il patrocinio e l’organizzazione del Comune.

È stato animato da numerosi quadri, con ambientazioni che vanno dalle osterie e, a seguire, il “Ciavatin”, le “Lavandere”, le “Filoire”, la “Burera”, le “Pastisere”, il “Frè”, il “Mulitta”, il posto di “Censimento”, la “Drogheria colonial”, il “Negozio delle stoffe”, i “Quadri di famiglia”, i “Pastori”, i “Musicant” e “Magna Rina”.

I narratori non hanno mancato di offrire una gradevole sottolineatura di ogni quadro con parole di pace e solidarietà ispirate dal Vangelo e da testi di importanti scrittori e poeti.

I quadri sono stati ambientati con dovizia di bellissimi antichi strumenti, manufatti e attrezzi di lavoro nell’antica Via Maestra, oggi via Giovanni Croce, ricca di suggestivi angoli e caratteristici passaggi coperti che paiono fermi nel tempo e tra le caratteristiche case in pietra e legno.

Non sono mancate deliziose bevande calde preparate da Pro Loco, Amici della Montagna e Alpini, in particolare cioccolata, zabaione e vin brulé.

Pregiati ospiti di questa edizione sono stati gli amici della Legio Adamantina dell’associazione Il Diamante, che ha portato una decina di rievocatori a far rivivere la Decima Legione Imperiale con tanto di accampamento e militi in perfetto abbigliamento da legionari romani di età imperiale.

Bellissimi gli abiti, realizzati artigianalmente e con rigore filologico, riflesso della grande passione per la storia della Roma antica.

Poco prima della mezzanotte, si è poi svolta la processione che ha visto Maria, San Giuseppe e l’asinello (preceduti da un amabile ed apprezzato gruppo di angioletti) recarsi alla chiesa, dove sono stati accolti dalle armoniose voci dei Piccoli Cantori Salesi.

La Messa solenne è stata celebrata da don Gianni Malberti e animata dalla Cantoria Parrocchiale, diretta dal maestro Andrea Rolando.

Un dolce saluto a base di cioccolata calda e panettone ha concluso la serata con l’“arvedse” al prossimo Natale.

Verolengo –  Il significato profondo del Natale ha preso vita nella grande rappresentazione svoltasi in frazione Borgo Revel.

Sono stati oltre cento i figuranti che hanno preso parte al racconto della Natività, che ha visto anche la partecipazione del parroco, don Valerio D’Amico, nelle vesti di Giovanni Battista.

Teatro dell’evento, il cortile della Parrocchia Sant’Anna e la piazza che hanno ospitato figuranti e fedeli la sera della vigilia. In particolare, la comunità parrocchiale ha dato vita al racconto dei Vangeli dell’infanzia, guidata dalla regia di Elisabetta Acide, insegnante di Religione al Liceo classico “Lagrangia” di Vercelli, che ha riassunto i quattro capitoli dei Vangeli di Matteo e Luca. L’impegno e la partecipazione sentita della comunità fanno sperare che la rappresentazione possa diventare un momento di tradizione nel cammino del Natale.

Nadia Bontempo

Redazione Web