Nella serata di giovedì 18 marzo il presidente degli ATC 1 e 2, Paolo Pelle, ha recuperato uno sciacallo dorato (Canis aureus), vittima di un investimento stradale sulla Provinciale 565 di Castellamonte a Strambinello.

La funzione specializzata tutela della fauna e della flora della Città metropolitana di Torino ha successivamente preso in consegna la carcassa dell’animale e l’ha consegnata alla Facoltà di medicina veterinaria veterinaria dell’Università di Torino, dove il professor Ezio Ferroglio ha eseguito l’esame autoptico. Lo sciacallo è risultato essere un giovane maschio dell’età di circa un anno e del peso di 11,5 chilogrammi, che presentava una frattura del bacino e degli arti anteriori riconducibili ad un impatto con un’autovettura.

Lo sciacallo dorato è da considerare ormai una specie autoctona, in quanto arrivata spontaneamente sul nostro territorio. Il primo avvistamento certo risale al 1984 nell’estremo est della penisola, ma la specie si è progressivamente espansa in tutta la parte settentrionale del Paese, arrivando fino al Piemonte.

Da alcuni mesi nella pianura alessandrina, nei pressi di Valenza Po, un esemplare viene monitorato con le fototrappole dai guardaparco del Parco del Po.

In Italia si stima una popolazione di circa 200 individui. Lo sciacallo è poco più grande di una volpe e la sua dieta è composta per la maggior parte da scarti, rifiuti e carcasse di animali, mentre una parte residuale è costituita da topi ed arvicole.