(Filippo Ciantia)

Questa settimana ho ricevuto due doni speciali.

Mia mamma aveva una devozione particolare per San Filippo Neri, il santo della gioia e degli oratori, capace di organizzare pellegrinaggi alle sette chiese di Roma, coinvolgendo ed entusiasmando i giovani romani, poveri e ricchi. Per Filippo non c’era che il Paradiso. Lo preferiva ad ogni altro bene, in terra e in cielo e, per vivere con i suoi poveri, rinunciò anche a diventare cardinale. Il mio onomastico cade nella festa del Santo della fede, della gioia e della musica.

Dopo la Messa mattutina, sul sagrato, Giuliana mi ha fatto gli auguri che ho molto apprezzato. Infatti, quasi tutti mi associano alla festa degli apostoli Filippo e Giacomo, ma Giuliana, molto affezionata alla mia mamma che fu sua maestra, non si è né dimenticata né sbagliata! Più tardi, verso mezzogiorno, inaspettatamente, suona il campanello di casa e Giuliana si presenta con il Dolce Varese, specialità locale: per me, per festeggiare!

Nel primo pomeriggio arriva una gran busta. Questa era stata annunciata. Infatti, giunta all’ufficio di Milano, avevano dovuto spedirla a casa del “pensionato” che continua a collaborare con il Banco Farmaceutico, ma da volontario e… a distanza! Che sorpresa trovare un romanzo a fumetti intitolato “Lucille degli Acholi”. Attraverso immagini eleganti e verosimili e grazie a parole ben scelte nelle eleganti nuvolette, le due autrici raccontano la vita speciale di Lucille Teasdale, una donna coraggiosa e combattiva. Capace di diventare medico chirurgo contro tutte le opposizioni e ogni pregiudizio, ha dedicato tutta la vita alla cura dei più poveri, insieme al marito Piero Corti, nell’ospedale Lachor di Gulu, nel nord Uganda. Un gradito regalo della figlia Dominique.

Avendo avuto l’onore, con mia moglie Luciana, di fare il primo tirocinio di medicina e chirurgia ai tropici proprio con Lucille e Piero, ho “divorato” il libro. Quanti ricordi, volti noti ed eventi drammatici! All’avventurosa vita dei coniugi Corti è dedicato un bel film “Un sogno per la vita”. In un intenso dialogo, Lucille esprime il suo stupore di fronte alla sicurezza che anima Piero, che risponde “Ho Dio e ho te, come potrei non essere sicuro?”.

“Donare fa sentire più felici noi stessi e gli altri; donando si creano legami e relazioni che fortificano la speranza in un mondo migliore” (Papa Francesco)