Uno dei riti collettivi indubbiamente più sentiti dalla città di Ivrea è stato appena archiviato, con la definizione di “Carnevale della Ripartenza”. L’Italia ha un Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR)? Ebbene, noi eporediesi abbiamo il CSRR: il Carnevale della Ripresa e della Resilienza! Che l’Italia e l’Europa ci invidiano.

Tutto ciò la dice senz’altro lunga sulla capacità del Carnevale di ricrearsi volta per volta: un rito laico dai confini labili e indefiniti, nel quale la tradizione assoluta si impasta con la novità e la storia si confonde tra le luci e le ombre dell’arcaico…

Ma non è di questo che voglio parlarvi. Avete mai fatto caso al costo dell’autostrada da Chivasso all’aeroporto di Malpensa: vergognoso. Per questo, alla fine di un viaggio, il ritorno l’ho fatto per strada normale, perché in genere quando si torna dall’aeroporto si è da soli e non si ha l’ansia da check-in.

Ebbene, quel che colpisce attraversando quelle lande è l’assoluta stramberia dei toponimi, che non fanno che alimentare una ridda di pensieri: a partire proprio da Malpensa, che già pensi male per tornare a casa, anche se la vera Cascina Malpensa è dall’altra parte del fiume Ticino. Per arrivare alla strada giusta mi sono imbattuto in via Bigatteria. Procedo sulla SS 336 costeggiando Via del Gregge (non si vede una sola pecora) e procedo spedito verso Tornavento (senza un filo d’aria).

Supero il canale Villoresi (non sapevo che la nota attrice Pamela avesse un canale). Mi immetto sulla SP 146 e arrivo a Nosate (cosa vuol dire Nosate? Osate o Non osate?). Poi attraverso Cascina Ponte di Castano e con un turbinio di giravolte giungo felicemente a Turbigo un po’ turbato. Ma vedo la luce in fondo al tunnel!

Mi immetto su via Novara e attraverso il confine tra Lombardia e Piemonte sul mitico ponte Ticino, antico confine tra il regno di Sardegna e il Lombardo Veneto austriaco. Mi sento a casa a Galliate dopo aver costeggiato un grande pollaio anche se bisogna stare attenti perché si incontra via Vulpiate e si sa… che la volpe nel pollaio non va bene. Passata Romentino (finalmente un nome carino), mi trovo a Pernate (che sembra l’abbreviazione di “spernacchiate”) e poi finalmente arrivo a Novara.

Incontro Cameriano e poi Orfengo (che sembrano nomi di troll) quindi Borgo Vercelli e Vercelli. Ormai sulla Strada Padana Superiore che costeggia il Naviglio di Ivrea si sente qualcosa di familiare. Si attraversano San Germano Vercellese, poi Tronzano e Santhià, quindi Cigliano, Villareggia e, attraversata la Dora Baltea, Mazzè.

Qui lascio la macchina che mi hanno prestato perché più grande, per trasportare le valigie, riprendo la mia utilitaria e punto decisamente verso nord e me ne torno a Ivrea, città prontissima a ripartire dopo il Carnevale 2023!