Chi transita per via Fiume e via Ivrea non può non aver notato l’imponente ponteggio che fascia le pareti della chiesa parrocchiale di San Michele, spingersi sino al tetto che circonda il cupolino, a oltre 30 metri da terra. La posa delle impalcature (che si collegano a quelle già montate dal dicembre scorso nel cortile interno della casa parrocchiale) è finalizzata a un consistente e ormai improcrastinabile intervento di manutenzione straordinaria della copertura dell’edificio di culto: un progetto dal costo complessivo che si aggira sui 380 mila euro, per circa la metà ottenuti con i fondi dell’8 x mille. Per parte restante – fatta salva una quota molto minore (qualche decina di migliaia di euro, nel migliore dei casi) richiesti al Comune attraverso gli oneri da destinarsi per legge alla manutenzione degli edifici di culto – il parroco don Raffaele Roffino si affida invece… alla Provvidenza, chiamata a incarnarsi nella generosità dei parrocchiani e di tutti i rivarolesi che amano quel gran capolavoro architettonico che è la chiesa di San Michele.

“L’intervento era assolutamente necessario – spiega l’architetto Silvia Vacca, responsabile tecnico del progetto -. Molti dei coppi erano rotti e molti stavano progressivamente scivolando, in numero tale da rendere le infiltrazioni d’acqua un problema importante, anche se non il principale: la caduta dei coppi sulla strada e da quell’altezza costituiva un’emergenza ben più grave, per l’incolumità dei passanti, Negli anni passati avevamo pensato di rivolgerci ad aziende specializzate che intervenivano senza impalcature: ma il numero dei coppi scivolati era talmente elevato da rendere tecnicamente impossibile l’intervento: si è così scelto di rifare interamente il tavolato dell’orditura, posizionando una guaina contro l’acqua e risistemando i coppi falda per falda con il recupero di quelli ancora integri”.

Quanto alla tempistica, l’idea era di chiudere i lavori – affidati all’Immobiliare Gran Paradiso, con sede a Bosconero – per il mese di luglio: il tempo così incerto di questa primavera bizzosa e piovosa sta però mettendo i bastoni tra le ruote. Appare più probabile che il cantiere resti aperto per tutta l’estate.

Maurizio Vicario