Pomeriggio di grande gioia, quello di sabato 22 novembre a Rivarolo Canavese: è giunto il momento tanto atteso, per il quale 21 ragazzi e ragazze si sono a lungo preparati, seguendo il Catechismo che li ha accompagnati per sei anni, dalla seconda elementare alla seconda media.

Itinerario non soltanto importante per l’esperienza di vita parrocchiale, con Catechisti e Catechiste, con i Sacerdoti e Diaconi, ma soprattutto perché permettere di comprendere il significato profondo dei Sacramenti dell’iniziazione cristiana.

E forse non è superfluo che un “ripasso” sia offerto anche a noi, ormai adulti, che ricevemmo la Santa Cresima tanti anni fa.

Così, ecco, cliccando qui, con le parole del Catechismo della Chiesa Cattolica, il secondo dei sette Sacramenti

***

Sabato 22 novembre, dunque, i cresimandi si sono ritrovati in Rivarolo, dapprima (alle 17,15) per un incontro personale con il Vescovo, Mons. Daniele Salera presso la cappella della Scuola Immacolata Concezione: un momento di conoscenza e dialogo che volentieri il Presule ha dedicato ai giovani.

Poco dopo, alle 18, presso la Chiesa parrocchiale di San Giacomo, la Liturgia propria della Confermazione, con le Letture della XXXIV domenica del Tempo Ordinario, nella Solennità di Cristo, Re dell’Universo.

2 Sam 5, 1-3; Sal 121; Col 1, 12-20; Lc 23, 35-43.

Quattro (anzi, cinque, come vedremo) i punti che possiamo indicare come essenziali nell’insegnamento del Vescovo.

Il primo: la regalità di Cristo si comprende attraverso un paradosso. Il Figlio di Dio si assume la debolezza umana, si abbassa alla natura umana per poterla innalzare e redimere. Quindi la regalità di Cristo si invera in questo paradosso: il Figlio di Dio, Colui che è onnipotente ed onnisciente, si cala sulle fragilità dei suoi figli, tenendo insieme i due opposti, l’ “alto” e il “basso”; ciò che è fragile con ciò che è forte; ciò che rende debole con ciò che fortifica.

Il secondo punto: la Croce è il trono di Cristo. Che cosa si vuol dire con questa verità? Vuol dire che il Signore, attraverso la Croce, si fa carico delle nostre fragilità, dei nostri limiti; è Lui che ci rende capaci di realizzare la nostra regalità che è la Sua. Possiamo realizzare la grandezza della vita, della natura umana, perché questo paradosso è presente anche in noi ed è per questo che Cristo, nella sua vita, se ne fa carico. La nostra “vocazione alla santità” si può realizzare solo nel momento in cui noi affidiamo le nostre bassezze ai piedi della Croce, cioè attraverso un atto di affidamento: riconosciamo la nostra condizione di fragilità e di figliolanza per poterci affidare. Sicchè Cristo, attraverso la sua morte e Risurrezione, ci fa nuova creatura, ci trasforma, facendo sì che il nostro cuore di pietra diventi un cuore di carne, proprio perché Lui si fa carico della nostra limitatezza, della nostra bassezza.

Il terzo punto: è tratto dal Vangelo. Abbiamo chi decide di non affidarsi e di seguire invece la regalità e la grandezza del Mondo, cioè il cattivo ladrone e, dall’altra parte, al contrario il buon ladrone, cioè chi – pur non potendo ancora pienamente comprendere – fa questo atto di affidamento. Dio accoglie il nostro atto di affidamento e, attraverso l’azione della Sua Grazia, che ci permette di realizzare pienamente la nostra vita, rendendoci capaci di realizzare la chiamata alla santità e, quindi, alla nostra piena umanità.

Quarto e (pen)ultimo punto: Dio si fa carico della nostra fragilità, ma ci chiede di fare altrettanto con i fratelli e le sorelle che ci pone accanto nel nostro cammino di vita.

Non possiamo rimanere indifferenti al malessere del fratello. Nel nostro benessere, non possiamo rimanere indifferenti al malessere.

Il Vescovo, al proposito, richiama l’esortazione apostolica “Dilexit te” di Papa Leone XIV che ci invita e sprona a trasmettere la Grazia che abbiamo ricevuto ai nostri fratelli e, in modo particolare, ai più poveri, ai sofferenti, agli affamati, a tutti i bisognosi.

C’è poi un quinto punto che il Vescovo offre in conclusione dell’omelia.

Come il Signore ci rende capaci di passare dalla nostra bassezza alla piena umanità; come ci redime, come ci rende capaci del discernimento e della pratica del bene, della giustizia, essendo perciò prossimi di chi è bisognoso di aiuto?

Attraverso i doni dello Spirito: se noi ci affidiamo a Lui, il Signore, attraverso il Paraclito, ci offre i suoi doni.

***

La Liturgia, presieduta dal Vescovo, è stata concelebrata dal Parroco Don Raffaele Roffino e dal Vice Parroco, Don Antonio Luca Parisi, assistendo il Diacono Simone Mezzano.

Molto apprezzati i canti offerti dalla Corale parrocchiale diretta dalla Signora Elena Geranio; all’organo il Maestro Arnaldo Conta Canova, al flauto traverso la Signora Anita Zuffi.

***

Ma vediamo ora i “protagonisti” di questa giornata, i giovani che hanno ricevuto la Santa Cresima.

Sono stati ventuno: Barale Carlo Giovanni, Bianchetta Leonardo; Borello Camilla; Campi Matilde Maria; Chiuminatto Adele; Foti Mariarita; Frola Alessio; Furlano Rachele; Gili Stefano; Gistaro Nicolò; Lai Sangiorgi Jacopo; Lando Giorgia; Lopalco Federico Giovanni Maria; Malandrone Sofia; Monaco Francesco, Pasquino Lucrezia; Saavedra Pasapera Fabianne; Saporito Giulia Maria; Simone Irene; Vona Stefano; Zuanazzi Eleonora.

Tutti formati dai Catechisti Suor Angela Liguori e Robertilla Vivian.

Buon cammino a tutti.

***

Per restare sempre aggiornati sulla comunicazione pastorale proposta da www.risvegliopopolare.it, è possibile iscriversi al nostro

Canale di Whatsapp – cliccando qui –

Ciascuno di Voi (ogni persona, Parrocchia, gruppo, Ente, Istituto) può inviare corrispondenze, appunti, fotografie, brevi filmati, anche utilizzando la casella mail dedicata all’edizione web

risveglioweb@risvegliopopolare.it

 che sarà come sempre scaricata ogni giorno.

Tutti i Vostri contributi saranno subito esaminati.

 Chi preferisce potrà utilizzare whatsapp al numero

 335 8457447 

Grazie

 ***