Sabato 24 novembre avrà luogo la Colletta Alimentare 2018, un gesto che si ripete da 21 anni ogni ultimo sabato di novembre. Non è un’abitudine ma un richiamo a riconoscere nel prossimo la strada per cambiare e cambiarci, per convertirci. Il Santo Padre, nella scorsa giornata mondiale dei poveri ha ben spiegato come il grido dei più bisognosi non può e non deve rimanere inascoltato: “Che cosa esprime il grido del povero se non la sua sofferenza e solitudine, la sua delusione e speranza? La risposta è una partecipazione piena d’amore alla condizione del povero. Probabilmente, è come una goccia d’acqua nel deserto della povertà; e tuttavia può essere un segno di condivisione per quanti sono nel bisogno, per sentire la presenza attiva di un fratello o di una sorella. Non è un atto di delega ciò di cui i poveri hanno bisogno, ma il coinvolgimento personale di quanti ascoltano il loro grido. Il grido del povero è anche un grido di speranza con cui manifesta la certezza di essere liberato”.

Lo scorso anno, a livello nazionale, sono state raccolte 8200 tonnellate di alimenti a lunga conservazione presso 13000 punti vendita. I volontari – di cui c’è sempre bisogno – sono stati 145mila e le persone che hanno partecipato alla Colletta oltre 5 milioni e mezzo. Rispetto all’anno precedente c’è stato un incremento del 7%.

A livello regionale la Colletta, attraverso centinaia di enti caritativi, distribuisce generi alimentari a quasi 112000 piemontesi, circa il 38% delle persone in difficoltà della nostra regione secondo le stime Istat. Nella Diocesi i supermercati aderenti sono centinaia in quasi tutti i principali centri commerciali e vedono la partecipazione di tantissimi volontari di gruppi, associazioni e movimenti.
Il Banco Alimentare ha bisogno del supporto di tutti. L’elenco completo dei supermercati aderenti è disponibile sul sito bancoalimentare.it o sui principali social.

Claudia Leone