Il polo formativo salesiano di San Benigno Canavese non ha bisogno di presentazioni: realtà di eccellenza e fiore all’occhiello tanto della Congregazione, quanto della Diocesi di Ivrea.

Ma in questo 31 gennaio, memoria liturgica di San Giovanni Bosco, forse si sono superati nel raccontare come sia sempre vivo, attuale e presente nelle opere, il carisma salesiano che si esprime soprattutto, ma non esclusivamente, nel progetto educativo.

Sappiamo che, nel 2015, si celebrò il bicentenario dalla nascita del Santo del Valdocco.

Ed in questo 2024 un altro anniversario importante: duecento anni fa, il “Sogno” da cui tutto ebbe inizio.

Pensiamo a quanto frutto abbia portato quel seme: per guardare solo i dati di oggi (con qualche approssimazione) oltre 9.500 Sacerdoti, quasi 1.500 Coadiutori, più di 1.700 Case distribuite nei cinque Continenti; poi la Congregazione femminile delle Figlie di Maria Ausiliatrice: più di 14 mila Religiose in tutto il Mondo.

Tante le opere importanti, a partire dalla Formazione Professionale, all’Editoria, ma non solo.

Impressiona quante cose abbia reso possibili quel “sì” pronunciato da un bambino, assecondando una vocazione anticipata proprio con il segno di quella visione.

Al centro formativo di San Benigno hanno interpretato in modo autenticamente salesiano la festa.

Un mix concepito con sapiente sollecitudine educativa e pastorale, tra preghiera, raccoglimento, eucarestia e poi gioco, divertimento, fantasia, musica.

Anche un flash mob: vediamo qualche scampolo nel filmato ed in qualche scatto fotografico che sono stati messi a repertorio proprio oggi.

Il Direttore delle Scuole professionali, Don Piermario MaJnetti, ha vestito i panni di Don Bosco, offrendo, insieme ai ragazzi, una rappresentazione in abiti dell’epoca.

Non poteva mancare anche Mamma Margherita.

Dopo tanto impegno, non è mancata occasione per rifocillarsi.

Molto seguite, come si anticipava, anche le Ss.Messe.

Don Piermario ha celebrato la Liturgia per i ragazzi della Scuola Media, mentre quella per il Cfp è stata presieduta da don Alessandro Botalla vicario della comunitá salesiana, concelebrante don Dante Pietrobon.

Infine, ricordiamo che domani, 1 febbraio, è il giorno in cui la Congregazione ricorda i Confratelli defunti.

Non si può mancare, in questa occasione, di rivolgere un pensiero, dolente ed affettuoso alla cara memoria di Don Augusto Scavarda, mancato il 3 gennaio del 2023 e che ora riposa a Foglizzo, di cui era originario.

Per molti anni resse con merito per sei anni (1992-1998) la Direzione della Casa di San Benigno dove, in gioventù, all’alba della vocazione, aveva svolto due anni di tirocinio pratico nel periodo del noviziato.

Un altro grande ed indimenticato autentico interprete dell’insegnamento di Don Bosco.

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