La scienza e la tecnologia galoppano veloci, più del legislatore, in ritardo per cercare di regolarle quando hanno invaso tutti, o quasi, i campi di applicazione. Se fatica il legislatore, ancor più noi che ancora parliamo di razze, nazioni, confini e che ci troviamo tra i piedi grandi novità senza esserci accorti che stavano arrivando e che impatto avrebbero avuto ed hanno.

Pochi mesi fa, quasi a sorpresa, è arrivata la seconda ondata di Intelligenza Artificiale (era nata nel 1956, al Dartmouth College nel New Hampshire), con una applicazione rapida – e comunque sempre in evoluzione – a tanti settori del vivere e del lavorare quotidiano. Quanto ai microchip sotto pelle, sembrava solo un argomento dei soliti complottisti, meglio se No-Vax. Invece è di martedì l’annuncio che è stato impiantato un microchip nel cervello di una persona tetraplegica con l’obiettivo – oggi, ma domani chissà – di permettere al paziente di controllare con il pensiero dei dispositivi elettronici.

Da vent’anni si stava studiando la possibilità di controllare una macchina con il pensiero. Sarà mai che la macchina – domani o dopodomani – controllerà il pensiero? Siamo agli albori della sperimentazione umana, il business è promettente, e la tecnologia non è priva di rischi. Pensiamo cosa vuol dire potenziare il nostro cervello amplificando le sue funzioni cerebrali in più direzioni comunicando con una macchina.

Come distingueremo il linguaggio della macchina da quello dell’essere umano? Non si sta dando una vita più piena alla persona umana, ma alla macchina, destinata – probabilmente – a “governare” l’uomo. Non si fa spazio all’uomo, non lo si sta mettendo al centro come si vorrebbe far credere, ma lo si bypassa. La centralità se la sta prendendo la macchina, in un possibile scambio di ruoli.

Ci fanno notare gli esperti: “L’IA sta modificando le basi della convivenza civile. Con la prima ondata abbiamo conosciuto i social e le sue contraddizioni: fake news, polarizzazione, eco chambre e radicalizzazione del pensiero. La seconda ondata amplificherà gli effetti; ChatGPT ha hackerato il linguaggio umano, siamo davanti a una macchina di calcolo che interagisce attraverso la lingua.

Che conseguenze avrà sulle persone? Il rischio è che diventi un oracolo”. Si impone lo sviluppo di senso critico con cui orientarsi davanti a ogni forma di manipolazione!