Bella e davvero interessante la serata di venerdì 24 marzo al salone “Gioannini”, organizzata da associazione ex allievi salesiani e Comune e intitolata “Un documentario geografico sulle Alpi e sull’alpinismo”: un “anchorman” d’eccezione, il sangiustese Stefano Foglia, a condurre l’incontro a fianco di Maichi Cantello (presidente degli ex allievi salesiani sangiustesi) e una buona presenza di pubblico proveniente anche da fuori paese.

Gli argomenti hanno spaziato dalla geografia alle attrezzature, dalle scalate alla storia, da divertenti aneddoti alla passione per i luoghi dell’anima e del silenzio, dai bivacchi ai rifugi.

Ho proposto una breve descrizione geografica della flora, fauna e fonti d’acqua (fiumi, dighe, laghi) – spiega Stefano Foglia –, oltre a una breve storia dell’alpinismo, iniziato con la scalata del Monte Bianco l’8 agosto 1786 del cercatore di cristalli Jacques Balmat e dal medico Michel Gabriel Paccard, i primi ad arrivare ai 4.810 metri, rimanendovi poco meno di quaranta minuti”.

Più amante della montagna che alpinista, come si descrive, fin dai vent’anni ha iniziato a frequentare le Alpi, rispettandole e facendo tante esperienze: corsi di roccia, alpinismo, ghiaccio, nevai.

Ho raccontato le più belle scalate fatte negli anni ‘70/’80, per fare capire al pubblico la bellezza dei nostri luoghi, in primis in Piemonte e Valle d’Aosta, ma accennando a tutto l’arco alpino dalle Marittime alle Carnie: il Bernina, il Rosa, le Pale di San Martino… Amo tutto l’insieme della visione che ci dà la montagna… che va sempre rispettata, considerando i pericoli ad essa connessi”. Anche secondo quanto riportato dalle recenti cronache, fondamentali sono meteo e attrezzatura.

Certo – prosegue Foglia –, ed è la chiosa finale su cui mi sono soffermato: informarsi bene sulle condizioni meteo per non essere ‘sconfitti’ dalla natura; e abbigliamento e attrezzatura idonei a secondo della tipologia dell’escursione: dagli scarponi ai ramponi, terminando con piccozza e casco che protegge la testa dagli urti e cadute sulla roccia”.

Ora, a 71 anni, Stefano non frequenta più molto la montagna, ma ha una seconda (e di pari grandezza) passione da portare avanti: “La musica – conferma –, nelle bande di San Giusto e Ivrea”.

È stato davvero piacevole, nella serata, sentir parlare di diga del Teleccio, lago di Ceresole o Punta della Tribolazione, anche grazie al supporto di 130 splendide dispositive: e visto il successo, prossimamente ci sarà un secondo appuntamento, benché su temi assai differenti.

In collaborazione con Unitre Caluso, Pro Loco e Comune di San Giusto, sabato 6 maggio alle 16, sempre al salone – conferma Maichi Cantelloincontreremo il giornalista Angelo Conti della Fondazione Specchio dei Tempi de La Stampa: parleremo di giornalismo di guerra e delle emergenze, tematiche più che mai attuali. Conti ha un’ampia esperienza in questi campi fra Stati Uniti, Siria, Africa, Ucraina: la sua è una testimonianza viva che da anni promuove sul territorio, raccontando i pro e i contro dell’informazione, che non sempre può dire tutto ed è purtroppo parziale. In cantiere abbiamo altre iniziative, fra storia ed economia, che a breve presenteremo. Nostro intento è anche rafforzare la collaborazione con la nuova Pro Loco, per concretizzare eventi comunitari, e non solo”.

Redazione Web