Fu il primo vescovo del Piemonte ma nacque in Sardegna.

Durante gli studi ecclesiastici a Roma, si fece apprezzare da papa Giulio I che lo nominò vescovo di Vercelli.

Qui stabilì per sé e per i suoi preti l’obbligo della vita in comune, collegando l’evangelizzazione e lo stile monastico.

Si attirò l’ostilità degli ariani, che lo fecero esiliare insieme a Dionigi, vescovo di Milano.

Venne torturato e soffrì la fame ma nel 362 poté tornare a Vercelli, stabilendo nuove diocesi a Tortona (Alessandria) ed Embrun (Francia).

Morì nella sua città, dove le sue reliquie sono tuttora conservate.