L’11 aprile, il ministro dell’Istruzione e del Merito, Giuseppe Valditara, ha firmato il decreto per lo stanziamento di 400 milioni di euro, destinati all’apertura estiva delle scuole per interessare tra 800 mila e 1,3 milioni di studenti; 1,714 milioni le ore aggiuntive di attività.

L’argomento non è nuovo. Tutti conosciamo le difficoltà delle famiglie nel gestire un lungo periodo di interruzione scolastica che pesa, tanto in termini economici che psicologici, per come coinvolgere i bambini e i giovani in attività piacevoli ma anche educative e ricreative.

Per questo “Piano Estate”, il ministro ha usato i fondi previsti dal Programma Nazionale “Scuola e Competenze 2021-2027” che tra gli obiettivi si pone quello di migliorare la qualità, l’inclusività, l’efficacia e l’attinenza al mercato del lavoro dei sistemi di istruzione e di formazione per potenziare l’apprendimento permanente. Ha altresì usato i fondi per il contrasto alla dispersione scolastica e quelli del Pnrr per il potenziamento delle discipline STEM (quelle scientifico-tecnologiche, per intenderci), perché avere una scuola che sia veramente il centro della vita e dell’educazione della popolazione richiede un forte sostegno economico.

Il “Piano Estate” coinvolge le scuole primarie e secondarie statali e paritarie per progetti di attività sportive, ricreative, teatrali, a tema ambientale e tutte quelle iniziative che favoriscono la socializzazione, l’inclusione e l’aggregazione. Ai docenti è richiesta un’adesione volontaria, che sarà remunerata nel limite delle risorse disponibili a seconda dei moduli didattici attivati. La scuola potrà anche coinvolgere enti locali, università, associazioni e organizzazioni del terzo settore per ampliare le proposte.

In questo caso la presenza di personale diverso da quello che abitualmente lo studente trova in classe durante l’anno, potrebbe portare nuovi modelli di apprendimento, un nuovo modi di gestire le emozioni ed i contrasti e una nuova motivazione nel fare insieme.

Le criticità sono diverse; dai locali non sempre attrezzati per la calura estiva al monitoraggio delle eventuali associazioni esterne affinché le proposte siano di qualità ed eseguite da personale adatto. Non da meno permane la necessità di un patto educativo serio tra scuola, famiglia ed associazioni in grado di sostenere uno sviluppo equilibrato delle generazioni in fase di crescita.

Per contro c’è chi, come We World, ha lanciato una petizione on line chiedendo di rimodulare il calendario scolastico con la chiusura a luglio e agosto e di inserire, in modo bilanciato, delle pause durante l’anno. Non solo, ma anche l’introduzione all’interno di tutti gli istituti di un tempo “extra-scuola” dedicato al potenziamento delle attività formative e allo svolgimento di attività extracurricolari estendendendo l’obbligo di istruzione dai 3 ai 18 anni.