Le nuove norme sulla sicurezza per il Carnevale di Ivrea – se ne sono accorti tutti – hanno un po’ “ingessato” la storica manifestazione, che però non ha perso la sua anima. “Non ero mica così certo che saremmo riusciti a dar vita a una festa con tutti i crismi. Se ce l’abbiamo fatta – rivendica il presidente della Fondazione, Alberto Alma – è perché c’è stata la piena collaborazione da parte di tutti: anche di chi ha dovuto un po’ subire certe decisioni, come gli aranceri”.

“La Fondazione – aggiunge il sindaco Carlo Della Pepa – ha portato a termine un grandissimo lavoro, per tutelare una festa dagli equilibri estremamente delicati. Quindi non posso che ringraziare tutto il consiglio direttivo, le forze dell’ordine per il loro impegno, così come l’ingegner Giuseppe Amaro e il suo team, che hanno lavorato senza sosta alla stesura e alla gestione del piano sicurezza. Posso dire che la città farà tesoro di questa edizione, che possiamo considerare sperimentale, per migliorare ulteriormente nei prossimi anni”.

I numeri dell’ingegner Amaro

E l’ingegnere – che il buon Alma costringerà a fine conferenza stampa a pronunciare il canonico “Arvedze a giobia ‘n bot”… sul risultato è meglio soprassedere – sciorina una sfilza di numeri, per rendere l’idea del lavoro che è stato dietro alla realizzazione della manifestazione. “Dal 6 gennaio al mercoledì delle Ceneri – spiega -, gli eventi del Carnevale hanno occupato complessivamente 81 ore. Ma hanno comportato 2222 ore di lavoro del mio team, 3240 per gli uomini della Fondazione, 8235 per le forze dell’ordine, 659 per i volontari individuati dal Comune, 1774 per gli steward. Oltre 7300 utenti, su internet, hanno invece visitato il sito realizzato per l’occasione con tutte le regole da rispettare durante i giorni della battaglia delle arance. E poi ci sono 32 relazioni prodotte, 40 elaborati grafici, 21 tipi di cartelli, 216 posati, ore e ore di filmati…”.

Ma tutto questo è servito eccome, dice Amaro. “Perché – spiega – siamo riusciti a gestire gli afflussi in modo positivo, quasi al limite di quanto previsto ma senza ritrovarci in situazioni di criticità. Solo una volta abbiamo dovuto procedere con un by-pass di una piazza. E sono convinto che, con alcuni accorgimenti, il prossimo anno si potranno anche rivedere alcuni numeri al rialzo”.