(di filippo ciantia) Sono gli anni della rivalità tra PCI e DC: anche in classe le ragazze sono divise in modo netto tra le ammiratrici di Franco e di Lorenzo. Marcella, timida e riservata, è dalla parte di Lorenzo. Nasce in una famiglia dove la musica classica, passione del papà, detta il clima familiare. La mamma è la parrucchiera del paese, dove tutta la popolazione femminile prima o poi fa almeno un passaggio, magari, a quei tempi, per Natale.

Il papà di Lorenzo è emigrato dal Veneto. Rimasto orfano, è il primo di 10 fratelli e deve partire per ridurre le bocche da sfamare. Uomo di fede granitica, manda Lorenzo a lavorare dopo le scuole medie. In fabbrica entra in contatto con le frange più estreme della sinistra extraparlamentare. La sua passione per un cambiamento si accompagna ad un legame forte con la chiesa, ereditato dai genitori. La perseveranza di Marcella lo tiene legato al paese e alla parrocchia. Il dibattito politico della metà degli anni ‘70 lo porta a un confronto acceso con chi cerca di impegnarsi in politica senza cedere alla violenza e a partire dalla fede. Le discussioni diventano sempre più accese e spesso continuano in piazza sotto la finestra del parroco. Una sera, spazientito per le infinite e rumorose discussioni, il parroco apre la finestra e apostrofa i due avversari: “Ma non potete mettervi d’accordo?”

È come un fulmine: nasce un’amicizia profonda e impegnata su tutti i fronti. Maturano anche le loro vocazioni. Il suo amico ed ex avversario di discussioni politiche si sposa e parte per l’Africa. Lorenzo e Marcella, invece, maturano la decisione di costituire una comunità di famiglie, capace di accogliere persone in situazioni di difficoltà. Nasce così, prima, una cooperativa sociale che offre accoglienza e lavoro remunerato a persone con disabilità. Oggi la cooperativa Mirabilia Dei è composta da 4 case, dove famiglie accolgono decine di persone speciali, che diventano parte di una comunità, ma che vengono anche avviate al lavoro.

“La vita è la realizzazione di un sogno di gioventù. Che ogni giovane abbia il suo sogno per trasformarlo in meravigliosa realtà”. (Giovanni XXIII)