(Cristina Terribili)

Il sovraindebitamento è ancora un argomento tabù. Chi ce l’ha se lo tiene, con vergogna e sensi di colpa. Chi non ce l’ha non ci vuole pensare, sa di essere fortunato, privilegiato. Indebitamento e sovraindebitamento sono argomenti vecchi, si studiano da anni tra tanti preconcetti che non aiutano a creare una cultura a protezione da una situazione insostenibile.

Il rischio di sovraindebitamento può essere riconosciuto secondo tre macro categorie. La prima riguarda i fattori sociodemografici: chi per raggiungere i propri obiettivi rischia di indebitarsi, i giovani, le famiglie monoparentali o numerose, le persone con scarso livello di istruzione e modeste condizioni socioeconomiche. La seconda riguarda i fattori contingenti come i cambiamenti traumatici o situazionali imprevedibili; una malattia, una calamità naturale, la perdita del lavoro. La terza macro categoria contempla i fattori psicologici, sociali e culturali, tra cui l’impulsività, la difficoltà ad autocontrollarsi o nel posticipare le gratificazioni.

Le cause del sovraindebitamento sono diverse e ognuna meriterebbe una discussione a sé. Possiamo sintetizzarle in cause dovute a motivi patologici, ludopatia o altre dipendenze. È la cosiddetta illusione della jackpot economy, l’idea di risolvere i problemi con una bella vincita. Questo fenomeno ha fatto crescere in modo smisurato il fatturato delle società che si occupano di gioco; il danno è di chi, per coprire le perdite, ha continuato a contrarre debiti anche in modo non legale.

Un’altra causa è la tendenza al sovraconsumo, per stare al passo con i tempi, sentirsi alla moda, scalare le gerarchie sociali. Nei casi di sovraindebitamento, mancano sovente le principali nozioni di educazione finanziaria che portano ad aumentare il divario tra il credito ed il debito, rendendo sempre più complesso risanare la propria posizione debitoria.

Le conseguenze del sovraindebitamento sono molteplici; la perdita del lavoro o l’accettazione di lavori non in regola o sottopagati, tensioni familiari, separazioni, perdita della casa, aumento nell’uso e abuso di alcool, di sostanze stupefacenti, il ricorso all’azzardo, depressione e rischio di suicidio, induzione alla prostituzione, violenze domestiche.

Gli interventi a contrasto del sovraindebitamento devono essere a favore e sostegno della famiglia nel suo insieme. Le donne sono quelle che più spesso denunciano una situazione di sovraindebitamento all’interno del nucleo famigliare.

Non va persa l’occasione di approfondire il contesto di vita, i motivi che le hanno condotte a chiedere aiuto, affinché la protezione sociale che è venuta meno col sovraindebitamento si possa riassestare a beneficio dei più deboli.