Si è svolta sabato 1º ottobre al Museo mineralogico (Sala dei mulini, via Miniere 1), nell’ambito della 14ª Giornata nazionale delle Miniere, l’annuale tavola rotonda di archeologia mineraria organizzata da Aipsam, Associazione Il Patrimonio Storico Ambientale, istituita a Torino nel 2016, in collaborazione con il Comune di Traversella, il Museo mineralogico e delle attrezzature delle miniere di Traversella (Mmt), il Gruppo Mineralogico Valchiusella e con il patrocinio di Città metropolitana di Torino e Regione Piemonte.

La giornata è iniziata alle 9,30 con la visita al Museo mineralogicoe alla galleria “Bracco Giorgio D”, a cura dei volontari del Gruppo Mineralogico Valchiusella, ed è proseguita, dalle 14, con i saluti istituzionali e gli interventi tecnici introdotti da Maurizio Rossi, presidente di Aipsam, e moderati da Maria Pia Riccardi dell’Università di Pavia.

Queste le relazioni: “Le mineralizzazioni di Traversella: geologia e genesidi un giacimento idrotermale” di Licia Santoro, Dipartimento di Scienze della Terra dell’Università di Torino; “La frequentazione della miniera di Balma Bianca attraverso un importante rinvenimento numismatico tardoantico” di Federico Barello, Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio Città metropolitana; “Sfruttamento delle miniere di Traversella durante il XVII e XVIII secolo” di Emanuele Costa, Dipartimento di Scienze della Terra dell’Università di Torino; “La Via degli Opifici lungo il Chiusella: l’indotto manifatturiero generato dall’industria estrattiva, nell’epoca preindustriale” di Pietro Munari di Aipsam; “L’opale di Caselette: valenza storica e gemmologica” di Franca Caucia e Maria Pia Riccardi, Dipartimento di Scienze della Terra e dell’Ambiente della Università di Pavia; “La valorizzazione turistica e culturale delle miniere dismesse: il ruolo dello Stato e delle Regioni” di Domenico Savoca, presidente Associazione Nazionale Ingegneri Minerari; “Il patrimonio archeo-minerario piemontese nella sperimentazione della scheda Siti produttivi dismessi dell’Istituto centrale per il catalogo e la documentazione” di Maurizio Rossi di Aispam; “La simulazione di uno scavo archeominerario come laboratorio didattico per le scuole” di Luigi Chiaverina di Aries-Archeologia, ricerca, informazione, esperimentazione, storia.

Dibattito conclusivo.

Traversella e tutto il territorio circostante hanno una forte tradizione mineraria soprattutto per quanto riguarda il ferro: pare infatti che le miniere locali fossero già sfruttate dai Romani. Le miniere, che per secoli hanno costituito una cospicua fonte di reddito per la comunità, sono state chiuse nel 1971, ma al massimo dello sviluppo (XVIII e XIX secolo) fornirono un ottimo ferro, prima alle armate di Napoleone, poi all’esercito piemontese.

Proprio per ricordare questo importante passato qui sorge il Museo mineralogico.

Ospitato in un edificio industriale del sito minerario denominato silos di frantumazione, tutt’intorno vi sono le strutture industriali utilizzate per la lavorazione del ferro estratto dalla miniera, gli edifici che ospitavano parte del personale, gli uffici e il laboratorio chimico. Il Museo ospita la più grande e completa collezione di minerali provenienti dal sito di Traversella, famoso in tutto il mondo per la grande varietà di specie mineralogiche presenti in un giacimento di modeste dimensioni.

Tra i molti, i più comuni sono la calcite, la dolomite, la magnesite, la magnetite, la galena, la pirite, il quarzo e la scheelite.

Ma sono esposti anche campioni di rara bellezza e prestigio di ametista e argento.