Si è tenuta venerdì 25 gennaio, nello spazio conferenze della biblioteca civica MoviMente, la presentazione del libro “Un lager ai piedi dei Carpazi. Gli internati militari italiani nello Stalag 327 di Przemysl (1943-1944)”, scritto da Victoria Musiolek-Romano: appuntamento inserito tra le iniziative per il Giorno della Memoria.

L’idea del progetto di ricerca, concretizzato in questo volume, era nata nel novembre 2016 durante una visita a Chivasso della delegazione polacca guidata dal sindaco di Prezmysl, Robert Choma, per gettare le basi del gemellaggio che nella primavera del 2017 avrebbe legato le due città.

Era stato l’allora sindaco Libero Ciuffreda a ipotizzare che la ricerca fosse sostenuta anche dal Comune di Chivasso, proprio per approfondire il legame tra la comunità polacca e quella chivassese, e che affonda le sue radici nel passaggio di oltre 22 soldati polacchi che durante la Prima Guerra Mondiale transitarono nel campo di raccolta della Mandria di Chivasso, in attesa di fare ritorno in patria: costretti a servire nell’esercito austro-ungarico e presi prigionieri dagli italiani, per poi essere liberati alla fine del 1918, a Mandria ricevettero aiuto e conforto dai chivassesi. La maggior parte di loro fu inquadrata nel nuovo esercito polacco in formazione e ritornò in Patria per difendere la libertà da poco conquistata, ma non tutti: i più provati perirono e le loro spoglie riposano ancora in città, accanto ai caduti italiani, accomunati dal sacrificio per la libertà di entrambi i Paesi.

Ma il legame che unisce Chivasso alla Polonia è proseguito anche nella Seconda Guerra Mondiale: a Przemysl, infatti, ci sono ancora le fosse comuni dove furono seppelliti i corpi degli internati militari italiani, catturati dai tedeschi dopo l’8 settembre 1943. Mentre per i soldati polacchi presenti alla Mandria sono state effettuate numerose ricerche ed esistono diverse pubblicazioni, sulla storia degli Imi di Przemysl finora le informazioni scarseggiavano. Il volume di Victorio Musiolek-Romano colma questa lacuna e presenta i risultati del progetto di ricerca finanziato dalla Città di Chivasso, promosso dal Consolato onorario della Repubblica di Polonia e dall’Istituto piemontese per la storia della Resistenza e della Società contemporanea “Giorgio Agosti”, con il contributo del Comitato della Regione per l’affermazione dei valori della Resistenza e dei principi della Costituzione repubblicana.

All’incontro sono intervenuti, insieme all’autrice, l’assessore Pasquale Centin, il console onorario della Repubblica di Polonia in Torino, Ulrico Leiss de Leimburg, e il direttore dell’Istituto piemontese per la Storia della Resistenza Luciano Boccalatte.