Ancora poco più di 30 anni fa a Campiglia Soana, che con Piamprato è una delle principali frazioni di Valprato Soana (e, fino al 1929, addirittura Comune autonomo), era possibile trovare in funzione un paio di botteghe alimentari, un bar e il grande e lussuoso Hotel Gran Paradis, costruito a fine anni ‘60 da Joseph Clerico, dalla natia Campiglia emigrato a Parigi dove diventò un famoso imprenditore per aver gestito locali come il Moulin Rouge e il Lido.

Poi, una ad una, tutte queste attività chiusero i battenti, e nei primi anni 2000 Campiglia era diventata un villaggio che si ripopolava solo nella stagione estiva, con il ritorno dei suoi tanti emigrati in terra francese e delle loro famiglie, mentre per il resto dell’anno le belle e grandi case della frazione situata all’interno del Parco Nazionale del Gran Paradiso restavano vuote e silenziose.

Anni or sono era poi stato il Comune di Valprato a realizzare uno chalet affacciato sulla piazza principale, poi dato in gestione come bar-ristorante, che tornò nuovamente a offrire un punto di ristoro sia per i villeggianti che per i tanti escursionisti diretti al Santuario di San Besso e al magnifico Piano dell’Azaria.

Ora, dopo questi anni difficili, proprio a Campiglia tornano a riaprire una bottega di prodotti tipici alimentari e un “home restaurant”, grazie all’impegno di alcuni giovani imprenditori legati da sempre alla valle Soana, che hanno deciso di scommettere sulle possibilità di rinascita di quest’angolo di montagna.

Si tratta della società “La Stella Alpina” di Valeria Ferrarese e Ivo Chabod che, grazie anche a un contributo regionale di 36 mila euro per il mantenimento e lo sviluppo delle cosiddette “botteghe dei servizi” nei paesi di montagna con meno di 5 mila abitanti, hanno deciso di riaprire un negozio di prodotti tipici della valle proprio dove c’era, fino agli ‘80 del ‘900, quella della nonna Piera: non per nulla la nuova attività commerciale è stata chiamata la “Bohcera dl’a nonna Piera”.

Ivo Chabod e la moglie Valeria ormai da alcuni anni hanno iniziato a produrre in valle Soana una serie di liquori che spaziano dal tradizionale genepy a quelli a base di altri piccoli frutti ed erbe alpine: con l’apertura di questa bottega intendono valorizzare ulteriormente in loco la loro produzione, oltre a offrire a turisti e villeggianti la possibilità di acquistare altri prodotti di qualità prodotti in valle, come salumi e formaggi d’alpeggio con il marchio di qualità del Parco Nazionale Gran Paradiso e vini del Canavese.

E, sempre a Campiglia, apre i battenti anche “Lileto”, un “home restaurant” che deve la sua denominazione al nomignolo affettuoso dato dal nonno Nino dl’Abate alla nipote Manuela, che oggi ha deciso di aprire il locale proprio nella prima borgata a valle del Piano dell’Azaria, nei cui pascoli da decenni la famiglia degli Abate trascorre il periodo primaverile ed estivo all’alpeggio con le mandrie di bovini.

Un modo, dunque, di valorizzare nei piatti che saranno offerti dal nuovo punto di ristoro la produzione di eccellenza di formaggi e burro del caseificio che sorge tra quei prati ai piedi della Rosa dei Banchi che fecero innamorare, appena prima della seconda guerra mondiale, anche il giovane alpino e futuro scrittore Mario Rigoni Stern.

Mio cugino Elvis, con la sua famiglia – sottolinea Manuelaporta avanti la tradizione con la stessa passione, facendo tesoro dell’insegnamento dei nonni Nino e Savina”.

I due nuovi locali di Campiglia Soana sono stati inaugurati ufficialmente nel pomeriggio di sabato 20 maggio, sotto una pioggia battente che non ha comunque scoraggiato la giornata di festa: alla benedizione del parroco don Gian Paolo Bretti è seguita la degustazione di prodotti tipici e il taglio delle due torte giganti preparate per l’occasione, alla presenza dei sindaci di Valprato e Ronco, Francesco Bozzato e Lorenzo Giacomino, e dei consiglieri regionali Mauro Fava e Andrea Cane.

Per chi come noi abita e ama le nostre montagne questo è un giorno speciale – afferma il consigliere regionale e comunale di Ingria Andrea Canepoiché, a oltre 30 anni dalla chiusura dell’unico negozio del paese, abbiamo inaugurato i due nuovi locali, grazie anche al bando regionale per le botteghe dei servizi nei piccoli Comuni di montagna”.

Sia il negozio che il ristorante per ora resteranno fruibili solo nei fine settimana, in attesa di una definitiva apertura nei prossimi mesi estivi.

m.p

Redazione Web