I DOMENICA DI AVVENTO (ANNO A)

Vegliate, per essere pronti al suo arrivo.

(le Suore di Maria Stella del Mattino)

Il tempo dell’Avvento ci offre un doppio motivo di gioia, perché “duplice è il dono che ci porta” (sant’Elredo).

Ci prepariamo per celebrare il grande evento della nostra salvezza: Dio che per noi si fa uomo; nello stesso tempo, la Chiesa come una madre, ci ricorda che aspettiamo la seconda venuta di Gesù. La liturgia della Messa ce lo ricorda ogni giorno: “Annunziamo la tua morte, Signore, proclamiamo la tua risurrezione, nell’attesa della tua venuta”. Questo interpella ciascuno di noi personalmente: io aspetto davvero il ritorno di Gesù, come un amico che aspetta il suo amico, come uno sposo che attende la sua sposa? Oppure mi sono addormentato nella mia attesa, l’abbiamo dimenticato? Il Vangelo di questa domenica ci aiuta proprio a suscitare in noi questa attesa, a risvegliare la virtù teologale della speranza che ci fa vivere del desiderio ardente di incontrare Gesù.
“Come fu ai giorni di Noè, così sarà la venuta del Figlio dell’uomo”: è un avvertimento, ma non per spaventarci!

Un Dio che si è fatto bambino non può ispirare paura. Al contrario, Dio che è onnipotente, è diventato mendicante del nostro cuore, solo per amore. E questo amore non lo impone: siamo liberi. Bisogna allora vigilare di più ed essere attenti: lui parla nel segreto del cuore, ci attira misteriosamente e, se noi siamo nell’agitazione e nel rumore, non possiamo sentire la sua voce.

Tanti uomini vivono la loro vita come se fosse su questa terra la fine di tutto: “Mangiavano e bevevano, prendevano moglie e marito, fino a quando Noè entrò nell’arca”. Certo, i cristiani che aspettano il ritorno di Cristo vivono la stessa vita umana come gli altri: però c’è una cosa che cambia tutto. Che cosa cambia? L’attesa. Quando aspetto una persona amata, sono totalmente rivolto verso questa attesa; tutto in me è orientato in questa direzione.

“Anche voi state pronti, perché nell’ora che non immaginate, il Figlio dell’uomo verrà”. Non sappiamo quando egli verrà, ma appunto per questo dobbiamo aspettare con le candele accese, con fervore, con gioia. Dobbiamo chiedere alla Vergine Maria, in questo tempo di Avvento, di darci la grazia di aspettare Gesù come lei lo ha aspettato. Alla prima venuta, gli uomini non erano pronti ad accoglierlo. Non succeda così per il suo ritorno!

(Mt 24,37-44) In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli: «Come furono i giorni di Noè, così sarà la venuta del Figlio dell’uomo. Infatti, come nei giorni che precedettero il diluvio mangiavano e bevevano, prendevano moglie e prendevano marito, fino al giorno in cui Noè entrò nell’arca, e non si accorsero di nulla finché venne il diluvio e travolse tutti: così sarà anche la venuta del Figlio dell’uomo. Allora due uomini saranno nel campo: uno verrà portato via e l’altro lasciato. Due donne macineranno alla mola: una verrà portata via e l’altra lasciata. Vegliate dunque, perché non sapete in quale giorno il Signore vostro verrà. Cercate di capire questo: se il padrone di casa sapesse a quale ora della notte viene il ladro, veglierebbe e non si lascerebbe scassinare la casa. Perciò anche voi tenetevi pronti perché, nell’ora che non immaginate, viene il Figlio dell’uomo».