V DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO (ANNO A)

Voi siete la luce del mondo

(Diacono Marco Florio)

Il discorso delle Beatitudini è terminato e Gesù si rivolge ai suoi discepoli, gli uomini che lungo il suo cammino ha guardato con amore, chiamandoli. Dice loro che sono “il sale della terra….la luce del mondo”.

Così il Messia determina l’essenza e il ruolo di questi chiamati a seguirlo, a imparare da Lui. Il sale insaporisce, non altera. Dona la facoltà di percepire le caratteristiche migliori del cibo che si gusta. Il sale però non deve perdere le sue proprietà, altrimenti “a null’altro serve che ad essere gettato via e calpestato dalla gente”. Per noi cristiani di oggi essere “il sale della terra” significa aver incontrato Gesù nella nostra vita attraverso i sacramenti, la preghiera, gli incontri che facciamo, i fatti che ci accadono. Tutto questo ci dà un cuore nuovo, occhi nuovi. La nostra vita assume un significato nuovo. Nostra moglie, i nostri figli, li vediamo come persone nuove. Il nostro lavoro acquista un valore inaspettato. I pesi di ogni giorno sono sopportabili. Nulla è perduto, niente è sprecato.

“Voi siete la luce del mondo”. Ecco, il mondo ha tante luci. In quel tempo Roma era la luce del mondo che controllava i popoli con il piede sul collo del vinto. Oggi l’Occidente, le grandi potenze hanno un po’ quel ruolo. Un miraggio per tanti lontani. Una promessa disattesa per molti vicini. Senza contare le luci delle esplosioni che uccidono uomini, donne, bambini innocenti nelle parti più povere del mondo.

Anche oggi, in questo contesto storico, Gesù continua a ripeterci: “Voi siete la luce del mondo”. Ovvero: visto che mi avete incontrato dovete farmi conoscere al mondo. Il mondo riconoscerà che “voi siete la luce del mondo” solo se porterete il mio amore.

Non nascondendovi, ma mettendovi in gioco in prima persona: consolando quelli che piangono, saziando quelli che hanno fame e sete di giustizia, usando misericordia, costruendo la pace, non temendo le persecuzioni, gli oltraggi, le malelingue…

L’alternativa al servire gli altri è non servire a nulla, come il sale insipido.

(Mt 5,13-16) In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli: «Voi siete il sale della terra; ma se il sale perde il sapore, con che cosa lo si renderà salato? A null’altro serve che ad essere gettato via
e calpestato dalla gente. Voi siete la luce del mondo; non può restare nascosta una città che sta sopra un monte, né si accende una lampada per metterla sotto il moggio, ma sul candelabro, e così fa luce a tutti quelli che sono nella casa. Così risplenda la vostra luce davanti agli uomini, perché vedano le vostre opere buone e rendano gloria al Padre vostro che è nei cieli».