(Fabrizio Dassano)

Con punte di 24 gradi centigradi, grazie al forte vento di foehn nelle giornate di domenica 2 e lunedì 3 febbraio abbiamo “subìto” un assaggio di primavera/estate. I termosifoni sono rimasti spenti e saranno sbocciati anche i ciliegi? In fondo i “giorni della merla” erano appena finiti! A Ivrea il vento ha messo a dura prova la grande impavesata del carnevale, ma ha reso lo spettacolo della città colorata ancora più grande e ancora più scenografico.

Il clima è ormai cambiato se si pensa che appena nel 1888 la neve nel mese di febbraio raggiunse i 133 cm., secondo i dati storici del meteo. Eppure il tempo cambierà ancora tornando verso il freddo “di stagione”. Vedremo cosa accadrà in queste ore e nelle prossime. Ormai faremo l’abitudine a questi repentini cambiamenti climatici, che vanno di pari passo con quelli d’umore, per non dire di quelli politici.

Adesso che con la “Brexit” il Regno Unito se n’è andato, nel gran mondo extracomunitario probabilmente il clima cambierà ancora di più: è lecito domandarsi, ad esempio, se nell’Europa continentale avvertiremo ancora gli effetti della “corrente del Golfo”

. Ricordiamo che essa è la potente corrente oceanica calda dell’emisfero boreale, presente nell’Oceano Atlantico Settentrionale: nasce nel Golfo del Messico trasportando acqua calda tropicale verso l’Atlantico settentrionale; quando poi questa si raffredda in prossimità del Circolo Polare Artico, si inabissa, dopodiché il ciclo ricomincia. Tale corrente è di vitale importanza per la mitigazione del clima dei Paesi europei che si affacciano sull’oceano Atlantico: principalmente Irlanda e Gran Bretagna, ma anche Portogallo, Spagna, Francia e Islanda, con la sua influenza che si estende fino alla Scandinavia e oltre.

Dunque, con la defezione della Gran Bretagna, che cosa succederà al vecchio clima europeo? Nel breve termine, le previsioni annunciano l’ingresso in ciò che resta dell’Europa di vento freddo proveniente dal Polo Nord nei prossimi giorni, con cadute termiche a -6/-8 gradi sulle Alpi. Ma durerà poco perché è atteso il ritorno delle condizioni miti e stabili che hanno caratterizzato questo inverno: quindi di nuovo foschie, nebbie e smog!

Maledetta Brexit!