Ecco ciò che si dice una vera opera collettiva: alla realizzazione del murale su una parete che si affaccia al cortile della scuola primaria “Augusto Regis”, hanno contribuito i trentaquattro alunni, insegnanti, genitori, la stessa Amministrazione comunale – rappresentata all’inaugurazione dell’opera dal sindaco Federico Merlo – che a inizio anno scolastico aveva provveduto a rinnovare la pavimentazione esterna della scuola.
“Il murale – spiega la maestra Barbara Monteforte – nasce prima di tutto dall’esigenza di abbellire gli spazi. Questo progetto è stato un ‘compito di realtà’ proposto agli alunni, con i quali si è inizialmente deciso il tema da sviluppare. In aprile, secondo le classi e le competenze raggiunte, hanno offerto il loro contributo in disegni, collage e scritti. Quindi abbiamo proceduto a raccogliere le idee, e i nostri bambini hanno fatto emergere tutto ciò che è scuola: amicizia, gioco, prati, cielo, gli egizi e i dinosauri, la matematica e l’italiano…”.
Luca Ruino, papà di un’alunna, ha coordinato il “team” nella stesura di una bozza di disegno, che raccogliesse tutto questo.
“E ci è piaciuto subito – dice la maestra Barbara – la porta della scuola che si apre al mondo, alla conoscenza attraverso un libro aperto che fa volare il bambino sulla scia di un arcobaleno, mentre un sole illumina il paesaggio, un prato, un cielo, un albero…”.
Quindi si è passati alla fase realizzativa, che ha impegnato i bambini per più di un mese, contribuendo a insegnare loro l’importanza del lavoro cooperativo: per arricchire il percorso formativo e consolidare la loro identità, socializzare attraverso l’attività di gruppo e soprattutto lasciare un segno, un’impronta attraverso il disegno e la pittura, nell’ambiente della loro scuola.
La dirigente dell’Istituto comprensivo di Caluso (di cui la scuola di Vische fa parte), Paola Bianchetta, si è mostrata a dir poco entusiasta, il giorno dell’inaugurazione.
“Sono felice di questa bellissima opera da voi realizzata – ha detto rivolta ai presenti –. Il murale, per me, è tra le opere d’arte più belle, perché fruibile sempre da tutti. E il fatto che sia stato realizzato in questo cortile dice chiaramente come deve essere la scuola, secondo noi: scuola aperta a tutti, dove si sta bene, dove si apprende non solo il sapere tradizionale, ma soprattutto a stare con gli altri, voler bene agli altri, intessere relazioni che magari dureranno tutta la vita…”.
La dirigente ha concluso ricordando il motto di don Lorenzo Milani, una delle figure più fulgide nel campo dell’insegnamento: “I care, io mi prendo cura”.
Messaggio perfettamente in linea con il modo di operare della piccola scuola vischese, composta di due pluriclassi, in cui i ragazzi più grandi imparano a prendersi cura dei più piccoli. “Prendersi cura è difficile – ha aggiunto la professoressa Bianchetta –, ma voi avete imparato bene. Avete imparato ad accogliere tutti, e che accogliere non è solo dividere la merenda, ma fare un po’ di posto a chi arriva, magari all’improvviso: e per fare ciò, rinunciare a ‘un po’ di posto’ per noi stessi. Questo è il messaggio che i vostri insegnanti vi trasmettono tutti i giorni!”.
m.s.