(Filippo Ciantia)

Ci avviamo ad un’Italia in zona bianca, dicono gli esperti dell’ISS. Sale la febbre: e stavolta non è la temperatura corporea, ma il desiderio delle vacanze, finalmente, dopo un inverno molto difficile e sofferto. Voglia di vita e di libertà.

Quest’anno con un gruppo di amici sarò in vacanza a San Vigilio in Val Marebbe.

Nell’anno del bicentenario della morte di Napoleone Bonaparte, ho scoperto una storia ai più sconosciuta, ma sorprendente. Manzoni scrisse di getto, alla notizia della morte di Napoleone, l’ode “Il 5 maggio”: commosso dalla morte cristiana “dell’uom fatale”, che dominò “dall’Alpi alle piramidi, dal Manzanarre al Reno”, lo affidò al “Dio che atterra e suscita, che affanna e che consola”.

Ma le guerre napoleoniche furono molto spesso guerre imperialiste e contro i popoli. Anche John Wayne, l’attore che interpretò il ruolo del pistolero dei film western, dopo una vita sconsiderata tra Hollywood, donne e divorzi, si convertì in punto di morte. La via del “buon ladrone” è la scorciatoia migliore e, quasi immediata, per il paradiso.

In una piazza di San Vigilio sorge la statua di Katharina (Kathi) Lanz, la Giovanna d’Arco del Tirolo. Dal paese di nascita, andò a lavorare nel vicino villaggio di Spinga. Come l’affascinante e coraggiosa Giuditta biblica e novella Marianna sulle barricate rivoluzionarie, combatté con il suo popolo.

Partecipò eroicamente alla battaglia di Spinga, contro l’armata di Napoleone che avanzava nel Tirolo. Da donna dedita alla chiesa e al suo umile lavoro di domestica, si trasformò in fiera combattente. Salì in sul muretto della chiesa di San Ruperto, impugnando la sua forca da fieno ed incitando alla battaglia contro gli invasori: avrebbero altrimenti distrutto la loro chiesa, luogo di preghiera e di identità e le altre amate chiese che ancor oggi raccontano e rappresentano il profondo legame tra la popolazione e la fede.

L’eroica fanciulla di Spinga, al di là del mito, ci insegna la suprema importanza della libertà, che trascina a gesti eroici e memorabili. Nelle sue terre potrò vivere il “tempo della libertà”, la vacanza.
L’attesa della vacanza documenta la voglia di vivere: possa essere vissuta saggiamente facendo ciò che si vuole … secondo l’Ideale! Per guadagnare la gratuità e la purità del rapporto umano, come Kathi.