di Alexandre Espigares
paese: Francia-Lussemburgo-Usa, 2018
genere: animazione
durata: 1 ora e 20 minuti
giudizio: bello

Il libro di Jack London è considerato un classico della letteratura per ragazzi, e ha avuto molte trasposizioni cinematografiche (tra cui diverse italiane); il film di questa settimana è la prima versione a disegni animati, messa in atto con una coproduzione internazionale (per lo più francese), ma senza i colossi Disney e Marvel.

L’intento di regista e sceneggiatori è stato quello di riprendere una storia dal punto di vista degli animali, come è nata nell’idea dello scrittore americano, che ha trascorso una parte della sua vita nel Klondike, la terra dei cercatori d’oro.

Nelle foreste innevate nordamericane, lungo le sponde dello Yukon, un piccolo cucciolo di lupo, unico sopravvissuto della cucciolata, passeggia con la madre alla scoperta del mondo esterno: tutto è nuovo e tutto può trasformarsi in pericolo… anche gli altri animali non sono sempre amichevoli, lo dimostra un attacco che deve subire la madre da una feroce lince. Un giorno incontra un umano di nome Castoro Grigio; è un capo tribù indiano che decide di prendere con sé il lupacchiotto affidandogli il nome di Zanna Bianca e trasportandolo nelle avventure dell’età adulta.
Nelle vene di Zanna Bianca scorre per un quarto sangue di cane, e la particolare struttura fisica, insieme alla sua bellezza, lo rendono particolarmente desiderabile per l’appetito degli scommettitori clandestini che organizzano combattimenti tra animali. Il nuovo padrone, Smith, è una persona orrenda e qui il protagonista conoscerà le sevizie e i maltrattamenti.
Solo grazie a Scott, un giovane imprenditore californiano, il lupo proverà a riavvicinarsi agli uomini per decifrarne i misteri del cuore.

Non ci sono dialoghi parlati tra animali, i rumori sono quelli della natura. Esiste però una voce narrante: i testi sono stati tratti dal romanzo originale e la lettura è stata affidata alla voce di Toni Servillo. Anche il celebre attore ha sottolineato come la parte migliore della pellicola risieda nella sua poesia.

Graziella Cortese