“C’è nel giorno un’ora serena che si potrebbe definire assenza di rumore: è l’ora serena del crepuscolo”, scriveva Victor Hugo. Ed è proprio in quell’ora che, venerdì 4 maggio, dalla chiesa di San Bernardo di Ivrea è partito un pullman diretto a Roma per l’incontro con il Papa in occasione dei 50 anni del Cammino Neocatecumenale.
Famiglie con bambini piccoli, ragazzi tra i dodici e i vent’anni, uomini e donne più adulti: per follia, o forse perché testimoni di un amore più grande di loro, i membri delle comunità del Duomo, di Strambino e San Bernardo si sono messi in moto per partecipare attivamente all’evento.
Dopo una notte trascorsa in pullman e una breve camminata, all’orizzonte si staglia finalmente il paesaggio dell’immenso prato di Tor Vergata: sono le cinque del mattino, e il sole comincia a sorgere dietro le colline.
In poche ore, la distesa erbosa si copre di persone provenienti da tutto il mondo, fino a trasformarsi in un vero e proprio mosaico di nazioni: è su questo sfondo che l’iniziatore del cammino, Kiko Arguello, apre l’incontro, seguito dal discorso del Papa. E non sono sufficienti né la stanchezza per la notte insonne, né la fatica del viaggio, né il caldo spossante a nuocere all’appagamento e alla gioia di trovarsi in quel luogo.
L’intera giornata è stata pervasa da una serenità e da una gioia difficilmente dimenticabili. Dopo la celebrazione dell’Eucaristia con alcune comunità di Trieste e un ritrovo con alcuni gruppi del Sudafrica, la notte con la sua spessa coltre di ombra ha messo fine a questa giornata, lasciando però dietro di sé una scia indelebile di luce e di pace. Felice di esserci stata.
Susanna Porrino