In queste settimane, per l’ottavo anno consecutivo, il Servizio Tutela Fauna e Flora della Città metropolitana attiva una campagna di tutela di rospi e rane durante la migrazione riproduttiva, che in Piemonte si colloca normalmente tra fine di febbraio e inizio marzo (anche se il freddo anomalo di quest’ultimo periodo ha un po’ posticipato l’evento).
L’iniziativa, avviata sperimentalmente nel 2011 a San Giorio di Susa, si propone come obiettivo quello di salvaguardare la vita di queste creature nello spostamento verso zone più umide e più consone all’accoppiamento: quando arriva la stagione degli amori e scende la sera, infatti, i rospi lasciano i luoghi in cui vivono abitualmente per andare in cerca di stagni, rive dei laghi o altre raccolte d’acqua dove riprodursi, e una gran parte di essa rimane uccisa dalle automobili durante l’attraversamento delle strade incontrate durante il proprio cammino.
Nel tentativo di limitare il più possibile la portata di questo fenomeno, sono stati introdotte varie misure di sicurezza, tra cui i “rospodotti”: piccole infrastrutture che consentono agli anfibi di evitare di essere schiacciati dagli autoveicoli quando attraversano le strade extraurbane, verso le quali i rospi vengono condotti attraverso l’intervento manuale degli operatori o la creazione di apposte strutture.
Protagonista di queste operazioni sarà in particolare il territorio circostante il lago di Candia, già da tempo particolarmente attivo su questo fronte: ad esso infatti va attribuito il merito di aver ospitato la costruzione del primo rospodotto, realizzato nel 2000 dall’ente allora gestore del Parco del Lago, con barriere artificiali mobili a tutela delle centinaia di rospi e rane dalmatine che, durante la mi-grazione riproduttiva, si dirigevano verso le sponde dello specchio d’acqua a deporre le uova.
Grazie a successivi finanziamenti, il progetto è stato ampliato e le strutture potenziate: particolari canaline di cemento, con una griglia di aerazione in ghisa, sono state aggiunte sotto il manto stradale, agevolando il processo di manutenzione e raggiungendo condizioni di umidità e illuminazione simili a quelle dell’esterno, e dunque più invitanti per gli animali. Oggi, grazie all’intervento del Servizio Pianificazione e Gestione Rete ecologica e Aree protette di Città metropolitana, ai bordi della carreggiata sono presenti anche barriere temporanee, che convogliano gli anfibi agli ingressi dei tunnel, garantendone l’incolumità pur in assenza di una sorveglianza diretta da parte di volontari o tecnici.
Al lago di Candia (e a chi vi opera) va quindi riconosciuto un impegno importante nella sensibilizzazione dei cittadini per la tutela e la salvaguardia di rospi e rane: nonostante gli sforzi profusi, infatti, l’operazione non ha ancora raggiunto i risultati sperati, ed è quindi fondamentale non lasciare che il livello di attenzione su questo fronte cali nuovamente, ma anzi impegnarsi affinché ognuno senta in prima persona la responsabilità nei confronti di creature che, al nostro pari, popolano il territorio rendendolo vario e meraviglioso nella sua unicità.