Sabato, la nostra famiglia, con amici e parenti ha partecipato al battesimo di Marco Otim, “nato lontano da casa”. Infatti, figlio di Margherita e Andrea, è nato in Irlanda a Dublino, come il fratello Tommaso Opio e la sorella Anna Akello. C’era grande gioia nell’accogliere questo bambino. Si trattava di una letizia spontanea, perché si percepisce naturalmente che è un bene nascere. Ci si commuove sempre di fronte a queste piccole creature che, al solo sguardo, ci rallegrano e ci fanno sorridere. Si percepisce che il bambino è un bene per tutti, non solo per i genitori e i familiari stretti.

Eppure ne nascono sempre meno. Nel 2008 ci furono 577mila nascite; nel 2023 sono state 379mila, una riduzione di oltre il 34%: ben 197mila nati in meno! Un declino che preoccupa per le implicazioni sociali, economiche e culturali. La notte demografica pare allungarsi sempre di più e l’alba appare molto lontana.

La gioia naturale che sperimentiamo ad ogni nuova nascita non resiste ad una cultura e ad un assetto sociale nemici della vita. Per dare la vita occorre averla in sovrabbondanza, soprattutto oggi che la tecnologia e l’ingegneria sociale possono controllare facilmente la procreazione. Si parla, purtroppo, di salute riproduttiva – una denominazione sottilmente zootecnica – e non più di maternità, paternità, procreazione.

È necessaria una sovrabbondanza di vita – che non ci possiamo dare da soli – che ci dia speranza e fiducia, pur in un mondo che “nell’odio si spezza”. Ci vuole una rinascita, una seconda nascita.
Dio attraverso il battesimo ci offre una ragione profonda per sperare. Come ha sottolineato don Pierluigi nella predica, innanzitutto, con il Battesimo Gesù promette che non ci lascerà mai più soli: Marco è creatura nuova, cioè fatta per la felicità eterna.

“Il Battesimo ci dona la gioia della fede, la gioia di essere figli di Dio, la certezza che nulla potrà mai togliere questa dignità” (Benedetto XVI)

In secondo luogo, il cammino, che inizia con questa seconda nascita, si percorre in compagnia: la famiglia, padrino e madrina, gli amici e una comunità che si chiama chiesa e che non ci lascerà mai.

Allora la festa continui!

“La data del battesimo va festeggiata, ogni anno, come un secondo compleanno! Fatevi fare anche la torta con le candeline! Una torta in più: mica male!” (Papa Francesco)