(elisabetta acide) – Costruire di pietra e mattoni, lasciare il luogo della preghiera… forse questi sono i pensieri che hanno ispirato gli antichi abitanti di quella piccola borgata, non ancora costituita paese, ma già con due piccole cappelle.

E poi nel 1750 una chiesa più grande, il piccolo agglomerato si espande ed ha bisogno di una chiesa per ospitare i fedeli alla Messa domenicale.

Ecco, davanti a questa chiesa dedicata a S. Anna, si ritrovano, due secoli dopo, gli abitanti della borgata ormai divenuta paese, per pregare, così come allora, colei che è diventata “patrona” della comunità.

E’ il 26 luglio 2023, e davanti all’ antistante chiesetta antica dedicata a S. Anna, proprio nella festa dei santi Anna e Gioacchino, si perpetra il ricordo della fede dei “padri”: celebra il Parroco, Don Valerio D’Amico.

Una celebrazione eucaristica sentita e partecipata, una celebrazione che unisce il passato con il presente e accende il futuro.

Vero, la chiesa è ormai in evidente stato di degrado: la piccola comunità, con rammarico, non riesce a fare fronte al recupero strutturale dell’ edificio, ma la fede è inalterata.

Percorre i secoli e con fiducia si rivolge a colei che è la madre della Madre del Redentore, a colei che ha creduto nonostante la vecchiaia, nonostante la sterilità, nonostante …

Perché la fede è questo: bussare e trovare, chiedere ed ottenere, dono e bellezza, speranza ed amore.

Costruire la fede sulla pietra, ecco il “monito” che ci deve venire da queste pietre che “parlano” di fede, di devozione.

Tramandare la tradizione per colei che si fa “Famiglia” per le “famiglie”, speranza ed attesa, preghiera e pane, come la liturgia del giorno ricorda.

Nel deserto la manna e le quaglie (esodo prima lettura), nel Vangelo, quel seme che sarà gettato, germoglierà e diventerà pane, cibo e nutrimento.

E il Salmo 77 ci rende “ragione” della celebrazione di oggi: la fede ci interpella non come se dovessimo ripetere una formula, ma piuttosto facendo “memoria”.

Il pane di vita, dato da Dio, vero cibo per l’umanità.

L’ incontro con Dio sia per noi, sempre parola viva e nuova, nutrimento per la vita.

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