Migliorare i sistemi di gestione e di distribuzione delle risorse idriche, adeguare le strategie di adattamento ai cambiamenti climatici, diminuire gli inquinanti nelle acque e ridurre le emissioni in atmosfera. Sono questi i principi cardine sui quali si basa il “Protocollo d’intesa per la coltivazione del riso”, sottoscritto mercoledì mattina al Castello di Novara, che impegna enti pubblici e privati delle aree a vocazione risicola di Piemonte – territori delle province di Alessandria, Biella, Novara e Vercelli – e Lombardia, con le province di Milano e Pavia, al reciproco scambio di informazioni utili al raggiungimento delle finalità prefissate.

Un protocollo che va nella direzione della tutela dei territori a vocazione risicola, ha evidenziato l’assessore all’agricoltura della Regione Piemonte, e quindi a sostenere un comparto primario dell’agricoltura piemontese, che si caratterizza per la qualità del prodotto riso made in Italy, e che va ad aggiungersi allo stanziamento finanziario della Regione Piemonte di 2 milioni e 450 mila euro a sostegno dei consorzi ed enti di bonifica ed irrigui per la progettazione di infrastrutture dedicate all’approvvigionamento e alla gestione sostenibile delle risorse idriche in Piemonte.

Il protocollo è stato sottoscritto da Regione Piemonte, Regione Lombardia, Autorità di Distretto del Bacino del Fiume Po, Ente nazionale Risi, Consorzio d’Irrigazione Ovest Sesia, Consorzio di Bonifica della Baraggia biellese e vercellese, Associazione d’Irrigazione Est Sesia, Consorzio di Bonifica Est Ticino Villoresi.