(Filippo Ciantia)

Nel 1927, a Brescia si svolse uno storico colloquio tra un reclutatore, un cosiddetto cacciatore di teste, e un aspirante.

Il suo carissimo amico Riccardo Beretta gli aveva raccomandato questo giovane. Si chiama come lui e possiede una personalità umile e straordinaria. Riccardo si è laureato in Medicina, a Pavia, a soli 24 anni, con lode e ha subito vinto il concorso per una condotta nel comune di Morimondo nel Pavese. Molto attivo tra i compagni di università e rispettato per la sua integrità morale e per la sua bravura, non faceva mai pesare la sua eccellenza negli studi, anzi aiutava tutti quelli che gli chiedessero una mano. Cercava sempre la compagnia e aveva animato il circolo Severino Boezio dell’azione cattolica. Anche durante il servizio militare si era comportato bene, guadagnandosi una medaglia di bronzo, quando, durante la ritirata di Caporetto, a rischio della vita, aveva salvato tutto il materiale sanitario dell’ospedale dove era infermiere. Con la medaglia aveva anche ricevuto una pleurite, che lo segnerà per tutta la vita.

I malati lo adoravano. Era sempre disponibile e amava andare a visitarli nelle cascine. Li conquistava per come li guardava, visitava, consolava, curava, guariva, accompagnava. Sempre una parola per i famigliari e un sorriso per i bambini e le mamme. Cercava Gesù in ogni persona e in ogni circostanza: nulla gli era estraneo. Soprattutto, la malattia era occasione per l’imitazione della carità di Cristo.

Il suo desiderio era andare in missione, come la sorella, suora in Egitto. Nelle sue 66 lettere alla sorella, parla spesso di questo suo desiderio. Prima i francescani e poi i gesuiti lo avevano rifiutato: troppo gracile e malato, non adatto per la vita religiosa.

Non sappiamo cosa si dissero il Superiore Provinciale dell’ordine ospedaliero di San Giovanni di Dio e il giovane Riccardo Pampuri. Ma Padre Zaccaria Castelletti lo volle subito tra i Fatebenefratelli: “è un santo, farà solo del bene all’ordine!” Dopo soli tre anni Riccardo moriva, affidandosi all’amore di Gesù.

Certamente padre Castelletti fu un grande reclutatore.

Dopo 500 anni, San Riccardo divenne il secondo santo dell’ordine dei Fatebenefratelli, dopo il padre fondatore, San Giovanni di Dio.