Se Facebook ormai fa le ragnatele, con una popolazione online ultra-trentenne, i giovani oggi sono migrati su TikTok. Addirittura ci sono nati. E fin qui “niente di nuovo sul fronte occidentale”. Il problema è che l’età media degli utenti si abbassa sempre di più, ad oggi il social è vietato ai minori di 13 anni. La famiglia ha perso quella caratteristica di nido protetto, quasi pascoliano, primo ed esclusivo soggetto relazionale. Oggi entra acqua da tutte le parti, le infiltrazioni dei social attirano e plasmano i ragazzi di più di quelle familiari.

Quella dei 13 anni è un’età simbolica per rasserenare la società, di fatto gli account creati da bambini ancora più piccoli sono tantissimi. D’altronde non serve una grande verifica per indicare l’età, la si autocertifica in autonomia. TikTok però sembra essere attento su questa criticità: secondo i report che pubblica semestralmente il numero degli account rimossi per sospetto di età inferiore a 13 anni è cresciuto vertiginosamente, arrivando a toccare i 20 milioni nel 2022, la seconda causa maggiore di rimozione.

Prendendo per buono il fatto, assai utopico, che TikTok sia una piattaforma per utenti almeno tredicenni, rimane comunque una larga fetta di pubblico minorenne. Ragazzi che sempre più spesso sono al completo sbaraglio online, la percentuale di genitori che utilizza gli strumenti di parenting online è bassissima, in Italia tocchiamo il 30% secondo le stime del social cinese. Urge quindi una sempre più forte sicurezza online. A chiederlo non è solo l’opinione pubblica, i governi o i detrattori che vanno avanti a pane e preconcetti, sono soprattutto gli adolescenti.

Secondo uno studio condotto da YouGov il 61% dei ragazzi italiani fra i 13 e i 17 anni sono favorevoli a forum digitali inclusivi per una maggior collaborazione in materia di sicurezza. TikTok ha preso quindi la palla al balzo, ha colto il trend e ha fondato il “TikTok Youth Council”, composto di 15 ragazzi minorenni di tutto il mondo.

L’iniziativa, secondo la piattaforma, “rafforzerà ulteriormente il modo in cui costruiamo la nostra app per essere sicura per gli adolescenti fin dalla progettazione”.

Una bella realtà in cui dare voce ai giovani anche in fase di progettazione, non solo di contenutistica. Un’iniziativa per ora ancora insipida, ma tempo al tempo magari porterà frutto, sperare non fa mai male.