(Filippo Ciantia)

James Cleland combattè la battaglia di Bannockburn nel 1314, con William Wallace l’eroe dell’indipendenza scozzese. Per la fedeltà alla causa, re Robert the Bruce gli donò le terre dove sorge il villaggio che porta il suo nome. A Cleland nasce Lorraine. Un nome di origine francese, che celebra la regione di Giovanna d’Arco.

Alla scuola cattolica St Mary’s sono frequenti le visite dei missionari di Mill Hill, che raccontano le avventure dell’annuncio del vangelo in terre lontane, tra i più poveri dell’Africa. Lorraine, affascinata, decide di dedicarsi alla cura dei malati: diventa infermiera e, nel 1990, parte per il Cairo dove si prende cura di rifugiati sud-sudanesi. Durante la seconda guerra civile sudanese, quasi 4 milioni di sudanesi migrarono in Egitto! Si trasferisce poi a Gaza e lavora per due anni nei servizi sanitari per i Palestinesi. Poi ancora Egitto.

Nel 1999 al Cairo si organizzano iniziative di raccolta fondi e di sensibilizzazione per la popolazione e per i rifugiati sudanesi. Tra i partecipanti anche un prete italiano, che parla un ottimo arabo e che la incuriosisce. Il comboniano padre Claudio è sempre lieto e parla con entusiasmo del suo sacerdozio e del servizio ai rifugiati. Abituata alle lamentele, verso tutto e tutti (il governo insolvente, i rifugiati poco grati a chi li aiuta, i progetti non raggiungono gli obiettivi, le “cose vanno male”, la Chiesa…), Lorraine avvicina padre Claudio e gli chiede conto della sua strana letizia: “Vieni a trovarmi”, è la risposta. Così Lorraine inizia a frequentare i comboniani e si lega profondamente alla loro vita e alla missione.

Dopo l’Egitto, desiderando capire da dove sono arrivati tanti rifugiati sudanesi e ugandesi, lavora anche in nord Uganda e poi ancora in Medio Oriente. Lavora al Cairo con i Comboniani in opere educative e socio-sanitarie.

Dopo vent’anni d’Africa, nel 2010, rientra in Scozia ed ora è la Direttrice dei programmi internazionali della SCIAF, la Caritas scozzese. Ma continua, ancora oggi, l’amicizia con padre Claudio, che è diventato il vescovo della piccola ma vivace chiesa cattolica latina in Egitto, con sede ad Alessandria d’Egitto.

La letizia di padre Claudio l’accompagna e la sovrabbondanza di gratitudine le ha fatto adottare la piccola Natalie, ora adolescente.

“Poiché la bocca parla dall’abbondanza del cuore” (Vangelo di Matteo).