(Filippo Ciantia)

Fratel Biagio ha completato il suo pellegrinaggio verso il palazzo dei potenti. Il Parlamento Europeo ha ricevuto il suo messaggio: “Una società che lascia indietro i più deboli non può essere una giusta e corretta società, prima o poi rischia la destabilizzazione, la crisi, il crollo”.

Giovane inquieto, Biagio Conte decise di recarsi pellegrino ad Assisi per inginocchiarsi davanti alla tomba del Santo: lì capisce “di dover cominciare una vita da missionario nelle strade della sua Palermo e poi per il mondo”. A 800 anni dall’incontro di pace di Francesco con il sultano Malek el-Kamel, la testimonianza di fratel Biagio ci chiede di costruire anche oggi e ovunque (anche nella massima sede delle istituzioni europee) luoghi di fratellanza.

Stiamo celebrando i 500 anni dalla morte di Leonardo da Vinci. Cosa lega Leonardo (e il suo contributo straordinario al mondo della scienza, della tecnica, dell’arte e della filosofia) all’umile sfida di fratel Biagio alle nostre coscienze?

Tutta la vita di Leonardo è attraversata dallo spirito francescano. Valgano due esempi, poco noti, ma fondamentali.

Per 5 anni Leonardo viaggiò per tutta Europa con frate Luca Pacioli, grande matematico. Il celebre uomo vitruviano, dove Leonardo disegna l’uomo bello e perfetto, traduce le regole espresse nei trattati di Pacioli, che aveva imparato dal suo fondatore a guardare il mondo secondo il piano di Dio che gli ha dato un alfabeto matematico.

Leonardo per il suo funerale chiese di essere accompagnato dai frati minori e da sessanta poveri, perché si sentiva pienamente un seguace di Francesco e dai suoi preferiti, i poveri e i frati, voleva essere accompagnato nell’ultimo viaggio, il più importante.

Dante fu terziario francescano e rivoluzionò la letteratura. Galileo fu terziario francescano e introdusse il metodo sperimentale inventando la scienza moderna. Così Colombo, che ci offrì il nuovo continente. Senza dimenticare Giotto, Michelangelo, Manzoni, Volta, De Gasperi e tanti altri.

Avere lo sguardo di San Francesco, per il quale tutto era caro perché segno di Cristo e via a Dio, permette una capacità di “vedere”, andare al fondo della realtà come hanno fatto tutti questi e migliaia di altri che seguendo il suo carisma hanno rivoluzionato il mondo.

“Fare di Cristo il cuore del mondo” è il più grande servizio che possiamo offrire al mondo.